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In vacanza in battello lungo un canale inglese

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Tra le tante vacanze fatte dalle persone del nostro Appennino nel mondo, ce ne è una sicuramente singolare. A bordo di un canale nel nord ovest dell’Inghilterra, nello Lancashire. E’ quanto di raccontano Sante Cattani, 51 anni idraulico Carpineti e Mariagrazia Zanni, 45 anni, maestra Carpineti.

La loro era una vacanza attesa, pensata e studiata da tempo. Prima di tutto, come avete prenotato?

Via internet, confrontando diverse proposte, poi scegliendo “waterwaysholidays.com”.

Come si chiama il tipo di battello che avete utilizzato?

Narrowboat: una sorta di camper galleggiante predisposto per 6 persone lungo 20 metri. Narrow -stretto- sta proprio a indicare la caratteristica forma.

Chi erano i vostri compagni di viaggio?

Oltre a noi c’erano Maurizio Ghidoni 59 anni ragioniere Scandiano; Angela Cattani 53 anni commessa Scandiano.

Esattamente dove eravate trovate?

Abbiamo navigato lungo il canale di Lancaster, che è un canale del Lancashire, appunto nel nord ovest dell’Inghilterra.

Da dove siete partiti e dove siete arrivati?

Siamo partiti da Bilsborrow e siamo arrivati fino a Morecambe bay passando da Lancaster, poi abbiamo fatto ritorno a Bilsborrow.

Come vi è venuto in mente di fare questo viaggio?

Dopo aver visitato il Regno Unito diverse volte e aver sempre apprezzato la campagna, incuriositi dai tanti boaters, abbiamo voluto sperimentare un modo di esplorare i luoghi e la loro cultura diverso.

Come si impara a guidare questo battello e soprattutto le chiuse?

Alla consegna del battello fanno due ore di corso durante le quali si imparano le basi sul funzionamento del battello e sulle manovre da eseguire. Dopo esserci arenati diverse volte, schiantati dolcemente contro qualche ponte ed aver evitato diversi frontali con le imbarcazioni che sopraggiungevano in senso opposto, siamo diventati in grado di viaggiare speditamente (4mph).

Chi guidava quindi il battello?

Dopo un’attenta selezione dell’equipaggio si è deciso di classificare come primo ufficiale l’idraulico e come secondo ufficiale il ragioniere per la sua innata propensione a schiantarsi contro i ponti.

Come era una giornata tipo?

Ci si alzava a scaglioni per poter gestire l’unico bagno, si faceva colazione tutti insieme e poi si partiva. Arrivati alla destinazione che ci si era prefissati di raggiungere, si ormeggiava e si visitava il paese raggiunto. A volte ci siamo fermati in aperta campagna, in luoghi talvolta isolati e talvolta assieme ad altri battelli. La preparazione dei pasti e le pulizie si sbrigano solo a barca ferma anche per non perdersi gli scorci che si incontrano durante il viaggio. In alcuni paesi ci si può concedere con piacere un pasto al pub. A sera si rimaneva in compagnia fino a tardi per scambiarsi le impressioni della giornata appena trascorsa, commentare le tante fotografie scattate e decidere la meta del giorno successivo.

Cosa ha di particolare questo viaggio?

La lentezza, il coinvolgimento tra l’equipaggio, la possibilità di ormeggiare in qualsiasi punto del canale anche in aperta campagna. La bellezza della natura e la varietà di piante ed animali che abbiamo potuto ammirare da vicino.

Cosa non vi aspettavate che sarebbe successo?

Dover guidare per diverse ore sotto la pioggia battente. Manovrare la barca, inoltre, non è semplice: richiede molta attenzione ed abilità pertanto è eccitante, faticoso e certamente non rilassante per chi è al timone. L’ordine, l’organizzazione e la collaborazione sono fondamentali. Una caratteristica inaspettata di questo viaggio è data dal senso di comunità tra chi viaggia sul canale. Quando ci si incrocia oltre al consueto scambio di saluti, ci si scambiano brevi consigli e battute. Il sorriso non manca mai e la cordialità regna sovrana. Il canale è inoltre vissuto nella sua interezza, è molto frequentato da persone a piedi o in bicicletta lungo tutto il sentiero che lo costeggia. È curato nei centri dei paesi che attraversa, con giardini e piccoli moli che si affacciano, lasciato più spontaneo nelle zone rurali. (G.A.)

 

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