Home Cultura Questa sera a Leguigno alla scoperta della Val Tassobbio e delle Rupi...

Questa sera a Leguigno alla scoperta della Val Tassobbio e delle Rupi di Campotrera e Rossena

51
0

Continuano le conferenze sulla Val Tassobbio, martedì 12 novembre al Castello di Leguigno (Casina), si tratterà dell'argomento "Flora e Vegetazione della Val Tassobbio e della Rupe di Campotrera" con il noto esperto di botanica Villiam Morelli.
Ci parlerà delle peculiarità floristiche di questi due geositi, ma vista la sua ampia competenza si soffermerà anche sulle proprietà ed utilizzi delle piante.

Si tratta dell'ultimo appuntamento in calendario del progetto Geositi  “Alla scoperta della Val Tassobbio e delle Rupi di Campotrera e Rossena”: escursioni e incontri nel Paesaggio Protetto della Collina Reggiana e nella Riserva MaB Unesco Appennino Tosco Emiliano.

Il geosito "Catture Fluviali della Val Tassobbio". Il Torrente Tassobbio, che con i suoi 21 km di lunghezza raccoglie le acque di un territorio di 100Kmq, non presenta andamento rettilineo, ma la sua valle disegna una "S" dalla fisionomia un pò anomala nel contesto paesaggistico dell'Appennino emiliano. Inoltre un tratto del suo corso è contrario al normale andamento dei corsi d'acqua, cioè si muove dalla pianura verso la montagna, da Sud verso Nord. Questa morfologia è dovuta ad una serie di 6 catture fluviali successive che il Tassobbio ha operato nel confronti dei corsi d'acqua limitrofi. Questo fenomeno è stato studiato a partire dal 1918 quando Anelli dell'Università di Parma pubblicò sul Bollettino della Società Geologica Italiana uno studio che si prefiggeva di dare una spiegazione scientifica a questa forma della valle.

Geosito Rupi ofiolitiche di Campotrera, Rossena e Rossenella. Area di affioramento di masse ofiolitiche di diverse dimensioni, costituite in prevalenza da basalti a cuscini e da basalti brecciati, all'interno dell'unità caotica delle Brecce Ofiolitiche, tra le Argille a Palombini e le Argille Varicolori di Cassio. Queste rupi sono quasi interamente formato da lave basaltiche, derivate da magmi provenienti dalle profondità del mantello terrestre, eruttate nel giurassico superiore, oltre 150 milioni di anni fa, da apparati vulcanici estesi sul fondo dell'Oceano Ligure-Piemontese. Le lave che si osservano a Campotrera, ma anche alle pendici delle vicine rupi di Rossena e Rossenella, presentano una struttura assai ben riconoscibile e tipica, detta "a cuscini" (pillows lavas nella letteratura anglosassone), che deriva dal rapido raffreddamento subacqueo del magma, che a contatto con l'acqua marina solidifica molto rapidamente, formando masse sferoidali che rotolano lungo i pendii accumulandosi al loro piede.

Il progetto è dell’Unione Montana e cofinanziato dalla Regione Emilia Romagna coinvolge numerosi partner, i Comuni di Carpineti, Casina, Vetto, Canossa, Castelnovo ne' Monti, Parchi Emilia centrale, Università di Parma e vede parte attiva l’Associazione di promozione sociale Val Tassobbio.

A seguire, per le persone che hanno tempo e voglia di restare in compagnia, apericena, presso il Castello a prezzo convenzionato (si consiglia di prenotare anche via messaggio ai numeri sotto indicati).

Per informazioni e prenotazioni  contattare 335 5491069 (Andrea) o 335 8333768 (Sergio), www.valledeltassobbio.it.