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Si è sentito forte “Il rumore dei passi” dello scrittore – poeta Luca Ispani

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Luca Ispani al centro con Fabretti

Una serata un po' cupa, la pioggia che batte, gli avventori che arrivano alla spicciolata, mentre altri sono già li ad aspettare.

Sono le 20.30 di sabato sera, è ora di cena al Fortino della Sparavalle, ma nessuno ancora mangia, si aspetta seduti composti, perché li tra di loro c'è Luca Ispani che a brevissimo presenterà il suo libro "Il rumore dei passi".

Io arrivo un po' trafelata, ho appena parcheggiato la macchina quasi nel fango e per non finirci in mezzo ho fatto la contorsionista scendendo dalla parte del passeggero.

Entro nel ristorante, dentro l'ambiente è caldo, con il classico via vai di questi luoghi, io rimango in disparte perché non voglio disturbare, adesso sta parlando Fabrizio Ugoletti meglio conosciuto come "Fabretti", sta introducendo l'artista, è stata sua l'idea della serata, lui ha organizzato la presentazione coinvolgendo anche Lorenzo Confetta, Vania Tonconi magnifica voce solista con Gianni "Pif"Bolzoni alla chitarra.

Prende la parola Luca, legge quasi di corsa alcune sue poesie riportate nel libro, poi si ferma, la musica accompagna le parole.

Una breve pausa e poi sono di nuovo parole - le sue - ed è musica - quella di Gianni  - e poi una voce stupenda - quella di Vania.

Nel frattempo ho preso coraggio e mi sono diretta al tavolo dei supporters, dopo essermi accomodata dico a Fabretti che mi piacerebbe intervistare lo scrittore/poeta e gli chiedo di farmi da tecnico video.

Lui molto carinamente accondiscende, chiamiamo Luca e ci dirigiamo in un angolo appartato per non farci travolgere dai rumori.

Qui, con i potenti mezzi a mia disposizione (il mio cellulare un po' ammaccato) iniziamo l' intervista, facciamo prima una prova audio, poi una prova video, poi entrambe.

Quando finalmente iniziamo sento dei rumori, ci fermiamo, un po' mi odiano, ma sono entrambi gentili e non lo danno a vedere, poi ci posizioniamo un'ultima volta, ciak - pronti -via, questa sembra essere (finalmente) quella buona.

Arriviamo alla fine, siamo stati concisi quanto basta, Fabrizio ferma il video, ci facciamo la foto ricordo e poi torniamo nella sala, perché la serata prosegue con i ConcertiMalintesi di Vania e Pif.

Come dite? Volete sapere cosa ci siamo detti? Beh, se volete vi do un consiglio, vedetevela (l'intervista), così poi ci dite cosa ne pensate.

Inseriamo un estratto delle sue poesie tratte da "Il rumore dei passi"

A Franco Arminio

Ogni tuo verso è paese
è salvezza per i muri e per i vecchi
per le chiese e le panchine
per pettirossi e rondini
per i campi e i prati.
A te devo la poesia
quella degli umili
degli uomini semplici
ricchi d’onestà
e amore.

Intervista a cura di Ornella Coli, riprese "Fabretti"

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