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Migrazioni internazionali, Padre Filippo Ganapini spiega il fenomeno

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Sorprendenti i dati del Dipartimento di affari sociali ed economici dell’Onu: il numero di migranti internazionali nel mondo ha raggiunto i 272 milioni, quindi il 3,5 per cento della popolazione mondiale.

Che ruolo rivestono in tutto questo l’Italia, l’Europa e l’intero Occidente? Come possono intervenire? Come può intervenire ciascuno di noi? Padre Filippo Ivardi Ganapini, direttore dallo scorso ottobre di “Nigrizia, il mensile dell’Africa e del mondo nero”, ha chiarito ad un pubblico numeroso e particolarmente interessato, raccolto giovedì 5 al Bocciodromo di Felina,  come a ben vedere il tasso di emigrazione dei paesi africani sia in linea con quello globale e come l’85 per cento dei migranti africani resti all’interno del continente, determinando processi migratori che di fatto si traducono soprattutto in fenomeni intra-regionali. Padre Filippo, missionario comboniano, ha vissuto dieci anni ad Abeche nell’est del Ciad, in un territorio che è al 98 per cento musulmano, calato in una realtà da cui ha potuto avviare con partecipazione e autorevolezza la narrazione degli squilibri economici, delle crisi, delle violazioni dei diritti umani e dello sfruttamento delle risorse di cui è stato testimone con le sue scelte di vita. Ma nel corso dell’incontro a Felina ha mostrato come non siano solo questi i fattori causa dei fenomeni migratori. Occorre considerare inoltre anche i cambiamenti climatici, le desertificazioni, i terrorismi di origini diverse, in generale la ricerca di lavoro e di condizioni di vita più accettabili, il desiderio dei ricongiungimenti famigliari e l’attrazione esercitata da città e metropoli in via di sviluppo in varie parti dell’Africa. Si è trattato di una riflessione complessa a cui il pubblico non è giunto impreparato. Va infatti considerata la ricchezza di dialogo e la profondità dell’impegno di cui hanno dato prova le Associazioni, i cittadini e l’intera Comunità dell’Appennino realizzando recentemente “la Festa dei Popoli” all’Oratorio Don Bosco di Castelnovo ne' Monti. Una testimonianza collettiva a cui ha fatto seguito, cogliendone lo spirito e l’urgenza, l’incontro del 30 ottobre al Centro sociale Insieme per un confronto con i ragazzi dell’Associazione Mediterranea Saving Humans accompagnati da don Mattia Ferrari .

Nell’occasione dell’abbraccio collettivo che l’Appennino ha riservato giovedì scorso a Padre Filippo Ivardi Ganapini al Bocciodromo di Felina, si è anche data prova di generosa concretezza, considerando il successo della cena per la raccolta fondi destinati a sostenere l’impegno di Mediterranea Saving Humans. Occorre quindi informarsi, confrontarsi e capire che una svolta autentica sarà possibile solo con la cultura e l’educazione. Per questo proseguirà l’impegno a realizzare con il sostegno di tutti, sin dal prossimo anno, un nuovo calendario di incontri e di iniziative che, per dirla con le parole di Padre Filippo, “senza entrare in dibattiti violenti o offensivi, mantenendo nettezza, franchezza e determinazione in quello che facciamo e in quello che diciamo, si può avere consapevolezza che c’è il dolore, ma c’è anche la speranza”.