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Elezioni, Bini: “Entro 60 giorni il Punto nascita. Alle minoranze dico: non parliamo di fontane e piccoli problemi”. Aggiornamento, replica Cicogne

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“Il risultato elettorale dell'Appennino offre diversi spunti di riflessione, alcuni sono già stati colti, e altri mi permetto di evidenziarli in prima persona: il primo è che ora sarà fondamentale prendersi carico degli impegni presi nelle ultime settimane e consolidare la presenza degli eletti sul territorio”. Così il sindaco Enrico Bini in merito alle elezioni regionali dello scorso weekend, che nel territorio appenninico, non solo quello reggiano, hanno visto una netta prevalenza del centrodestra.

“Ritengo sia stata positiva la forte attenzione data in campagna elettorale alla montagna – spiega Bini – da parte dei candidati al Consiglio regionale di tutti gli schieramenti. Non solo: le scorse settimane hanno visto la presenza in Appennino, o comunque discutere di temi inerenti il nostro territorio, da parte di diversi Ministri ed esponenti del Governo: il ministro della Salute Roberto Speranza, il viceministro Pierpaolo Sileri, il ministro per la Coesione territoriale Giuseppe Provenzano, il ministro delle Politiche agricole e alimentari Teresa Bellanova. Abbiamo avuto modo di discutere ai più alti livelli di temi fondamentali per il territorio: la tenuta dei servizi, la sanità, l'avanzamento della nostra Strategia per le Aree interne, la situazione del settore agroalimentare. Ora sarà fondamentale che questa attenzione e tensione propositiva venga mantenuta inalterata: credo che il risultato montano delle elezioni sia frutto anche della percezione che, in questi cinque anni, da parte di diversi consiglieri regionali eletti in provincia di Reggio ci sia stata scarsa presenza in Appennino e un impegno deficitario su alcuni temi centrali per la popolazione. Il voto ha premiato chi è stato maggiormente attento invece a presidiare questi temi, a volte anche cadendo in strumentalizzazioni, ma comunque spendendosi in prima persona”.
Prosegue Bini: “Il punto da cui ripartire dopo il voto di domenica a mio parere dovrà evitare trionfalismi da parte dei vincitori, che per quanto riguarda l'Appennino sono sicuramente fuori luogo, e apprezzo gli interventi di chi lo ha sottolineato, e si dovrà riprendere il filo esattamente dagli impegni assunti nelle ultime settimane, a partire dal progetto sperimentale per la riapertura dei Punti nascita: a questo impegno è stata data anche una scadenza temporale precisa, 60 giorni per avere il parere del Ministero che è già stato coinvolto nel percorso. Conto che entro tale data possano esserci risultati concreti".
"Un tema che è stato dibattuto da diversi candidati e sul quale sarà fondamentale costruire nuove azioni è quello della fiscalità e delle tariffe in Appennino - prosegue il sindaco - : le maggiori difficoltà produttive di chi opera e produce in questi territori vanno tenute in debito conto, e in questo senso l'azione già molto importante di abbattimento dell'Irap adottata dalla Regione, al 50% per le aziende montane e fino al 100% per le nuove imprese, va ripresa e implementata: le realtà imprenditoriali montane hanno un fortissimo ruolo di tenuta anche sociale del territorio, che è un valore da preservare. C'è anche il tema delle tariffe, in particolare quelle legate ai rifiuti, che per molte realtà appenniniche stanno diventando insostenibili, specialmente negozi ed esercizi: anche in questo senso credo sia il momento di aprire un dibattito serio e approfondito che prenda in considerazione le differenze territoriali. Un altro aspetto da porre al centro di un confronto e non più rinviabile è la situazione delle Province: la riforma avviata nel 2014 e non completata ha lasciato questi enti in una situazione di insufficienza cronica delle risorse, e questo aspetto in Appennino si vive e percepisce in modo molto diretto per quanto riguarda la situazione delle strade provinciali. Lunghi tratti evidenziano una forte necessità di manutenzioni, e quando si deve intervenire su manufatti rilevanti, come i ponti, si è costretti ad attendere mesi prima di riuscire a reperire le risorse. Per un territorio in cui i collegamenti tra i centri minori e quelli dove hanno sede i servizi è vitale, questa situazione non è più sostenibile: ogni giorno ci troviamo nel rischio di dover interrompere qualche collegamento con pesanti disagi per i residenti".
Il primo cittadino torna sul suo cavallo di battaglia: "C'è da prendere anche atto di progetti che stanno mostrando ricadute importanti e positive per l'Appennino, in particolare proprio la Strategia Aree Interne: al momento siamo, a livello nazionale, una delle esperienze più avanzate, con l'accordo di programma quadro firmato a novembre 2018, le azioni previste finanziate per circa 28 milioni e diverse tra queste già a buon punto di realizzazione, nei settori dei servizi, la sanità, i trasporti, la scuola e la formazione, il turismo, la digitalizzazione e la banda larga, l'accesso al lavoro e, naturalmente, l'agricoltura e la produzione del Parmigiano Reggiano di montagna. Ma sarà fondamentale rendere questi interventi strutturali, e continuare a sostenerli attraverso i Fondi 2021 – 2027. In relazione ai commenti sul voto, che ho avuto modo di recepire, da parte dei gruppi di minoranza in Consiglio comunale a Castelnovo Monti, li ringrazio per gli spunti e li assicuro che non sono né stanco né demotivato: intendo portare avanti questi temi anche con il loro contributo se ci sarà la disponibilità a collaborazioni costruttive. Mi permetto anche di chiedere da parte loro un passo avanti: nonostante sia di grande importanza l'attenzione anche ai piccoli problemi, ritengo che in Consiglio comunale sarebbe più utile confrontarsi su temi di reale interesse territoriale più che sulla presenza della processionaria, o il funzionamento di una fontana frazionale. Nei prossimi consigli comunali dovremo discutere più di 20 interpellanze su argomenti di questo tipo, onestamente non li ritengo così pregnanti per il futuro del territorio e credo si potrebbero risolvere con un contatto diretto presso gli uffici preposti o una telefonata agli amministratori”.

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Sul tema interviene il gruppo consigliare di minoranza Cicogne di Montagna, per voce di Nadia Vassallo, capogruppo: "Le affermazioni di Bini che irride la minoranza sono il segno di un delirio di autoreferenza che ci fa dire: 'Ma quindi, le minoranze le volete o no? Servono a fare aumma aumma tutti insieme come nel precedente consiglio, promuovendole in giunta la legislazione successiva, o a porre problemi nuovi?'. Se il sindaco Bini ritiene che la processionaria sia 'un piccolo problema' e non 'un tema di reale interesse territoriale' gli chiediamo se è informato che è sindaco di un comune di una montagna Mab Unesco, Parco nazionale inserito tra tre pinete con valore ambientale, sociale e storico. Che è presidente dell'Unione dei comuni montani e che la processionaria è endemica in tutti questi comuni. Che la processionaria può provocare la morte dei cani che ne vengono a contatto e che è altamente distruttiva per le pinete. Ora, dovremo aspettare il prossimo programma di legislatura per vedere compresi interventi contro la processionaria nei programmi della maggioranza? Crediamo che il sindaco debba assolutamente cambiare registro nei rapporti con la minoranza, anche perché nel frattempo lui è diventato il sindaco della minoranza degli elettori".

"Dovrebbe concedere il rispetto - concludono - che a tutti va riservato e valorizzare i contributi apportati da tutti gli amministratori. Il dopoguerra è finito 70 anni fa, gli atteggiamenti da capopolo sono assolutamente fuori luogo".

 

7 COMMENTS

  1. Non sono del tutto d’accordo. A volte le persone lasciano la montagna, non solo a causa di un reparto che non c’è o di una strada impraticabile o una galleria che necessita di un anno di restauro. La difficoltà di vivere in montagna è ANCHE dovuta ad una sommatoria di piccoli problemi che, considerati solo uno ad uno, sembrano niente….Ma come diceva Totò, è la somma, che fa il totale….Avanti quindi col rimuovere i grandi massi dal sentiero, senza però dimenticarci del piccolo ghiaino….che, se ti entra in una scarpa, ti causa più problemi, della Pietra di Bismantova, di fronte…

    Umberto

    • Firma - Umberto
  2. Redacon ha avuto una buona idea, quello di creare anche una pagina Facebook, in cui a volte i commenti, sono più che qui. Forse anche perché, là è più difficile tirare il sasso e nascondere la mano. Là, il commento firmato pur lecito, non esiste. Là, dove di ciascuno è palesato il nome e il cognome, il confronto è a mio parere più schietto. Ho visto che certuni hanno il coraggio di commentare qui e là. Alcuni invece, solo qui. Perché ?

    Umberto

    • Firma - Umberto
  3. Sono ben conscio della esposizione pubblica che comporta essere amministratore, così come sono conscio che non si può piacere a tutti quanti. Proprio per questo sono solito non controbattere a sterili provocazioni e polemiche, preferendo dedicare le mie energie e il mio tempo al confronto su proposte utili a migliorare il nostro paese e allo studio perché queste possano tradursi in azioni concrete.
    Questa volta (nonostante non sia la prima) mi rovo costretto a replicare, in quanto le accuse (“Ma quindi, le minoranze le volete o no? Servono a fare aumma aumma tutti insieme come nel precedente consiglio, promuovendole in giunta la legislazione successiva, o a porre problemi nuovi?”) mosse dal Consigliere Vassallo, Capogruppo de “Castelnovo ne’ Cuori”, non riguardano solamente la mia persona e le funzioni da me svolte, ma sono rivolte all’intero gruppo consiliare “Progetto per Castelnovo ne’ Monti” (e di conseguenza anche agli elettori che ci sostennero), di cui ero parte e Capogruppo nella scorsa legislatura.
    Ci terrei ad esporre, in modo chiaro e definitivo, il percorso e le motivazioni che hanno portato il nostro gruppo a sostenere la candidatura al secondo mandato del Sindaco Enrico Bini, in occasione delle consultazioni amministrative del maggio scorso.
    All’indomani del risultato elettorale del 2014 ci ritrovammo ad occupare i banchi della minoranza all’interno del Consiglio Comunale. Fin da subito, assieme al Consigliere Ugolotti, decidemmo di interpretare il nostro ruolo attraverso una responsabile e costruttiva opposizione, ben sapendo che la principale ragione per cui eravamo li, non risiedeva nel porre in essere una mera azione di contrasto nei confronti dell’amministrazione, ma nel dover lavorare per il bene comune e della cittadinanza, secondo quelli che sono i nostri valori; oltre che per un atteggiamento di rispetto nei confronti dell’istituzione di cui eravamo parte. Nel corso dei cinque anni, l’attività svolta è stata ingente, è sufficiente compiere un accesso agli atti per poter verificare le innumerevoli interpellanze, mozioni ed ordini del giorno presentati in Consiglio Comunale, la presenza nelle varie Commissioni Consiliari e Comunali, oltre al fatto che il gruppo “Progetto per Castelnovo ne’ Monti” è sempre stato rappresentato in tutte le sedute dell’assemblea.
    Questo atteggiamento, il cui metro di valutazione risiedeva nella bontà delle proposte affrontate e non nella parte politica da cui derivavano, ha comportato, nel corso del tempo, l’assunzione, in alcuni casi, di posizioni differenti rispetto a quelle della maggioranza, con confronti anche molto serrati, e, in altri, posizioni di accordo, senza mai venir meno ai valori che ci animano.
    In questo clima, a fine legislatura, è maturata la decisione di sostenere, assieme al Partito Democratico ed altre forze civiche, la candidatura del Sindaco Bini. Alleanza nata alla luce del sole, prima della tornata elettorale, e dagli elettori premiata (sia come lista, sia, per quanto mi riguarda, in termini di preferenze personali). Le motivazioni alla base di questa scelta sono molto semplici: i nostri valori ci guidano ad essere popolari, non populisti; all’equità, non all’egoismo; al confronto, non allo scontro; all’unione, non alla divisione.
    Nella lista “Castelnovo per l’Appennino” abbiamo individuato un’alleanza tra forze provenienti da storie differenti, ma che non hanno avuto paura di incontrarsi, parlarsi, confrontarsi ed infine trovare una sintesi che gli ha permesso di stilare un programma (non un contratto post-elettorale), di ottenere la fiducia degli elettori, e che ci permetterà di amministrate con passione il Comune sino al 2024.
    Spero di aver esposto chiaramente quanto accaduto e le motivazioni sottese al nostro agire; spero inoltre di non dover più intervenire per replicare a false e polemiche accuse, ma potermi confrontare con animo sereno e propositivo sul futuro del nostro territorio anche con le minoranze che siedono in Consiglio Comunale.

    Daniele Valentini

    • Firma - Daniele Valentini
  4. In queste righe c’è qualcosa che non mi torna, o mi torna poco, perché se la politica – nella fattispecie il Consiglio comunale – non dovrebbe interessarsi più di tanto dei “piccoli problemi”, significa che chi esprime una tale opinione, ossia il Primo Cittadino del Capoluogo montano, intende occuparsi essenzialmente delle “grandi questioni” riguardanti la propria comunità (non riesco ad interpretare diversamente le sue parole).

    Questo suo proposito sembra essere del resto in linea con la nuova impostazione normativa, che da anni ha separato le funzioni di indirizzo politico amministrativo, spettanti agli organi di governo – nella fattispecie Sindaco, Giunta e rispettiva maggioranza – dai compiti esecutivi, cioè di gestione, che competono invece al cosiddetto “apparato”, sotto la guida e la responsabilità dei rispettivi dirigenti (questo almeno mi risulta).

    Orbene, se le cose stanno così, se cioè vi è da tempo la anzidetta separazione dei ruoli, i nostri governanti locali, dopo aver fornito al rispettivo “apparato” gli indirizzi per la gestione ordinaria – che non è comunque cosa da poco, ovvero da “piccoli problemi”, anzi – avrebbero dovuto dedicarsi precipuamente a trovare il modo di far “risollevare” la nostra montagna, o di far quantomeno “tenere” il suo tessuto socioeconomico, servizi inclusi.

    Ma ciò pare non essere avvenuto, o non essere riuscito, se ci si trova ancora a cercare risposte per questioni aperte da molto tempo, o ci si trova davanti a sindromi di abbandono, fino a parlare di “grido di dolore dell’Appennino”, come sta scritto in altro articolo di Redacon, e il fatto che “si dovrà riprendere il filo esattamente dagli impegni presi nelle ultime settimane”, come qui si dice, può voler significare che prima c’è stato un “vuoto” non piccolo, che richiede di essere colmato in fretta (ma dubito che possa riuscirvi chi fino ad ora sembra averlo ignorato, preferendo invece insistere sul “tutto va bene”) .

    P.B.

    • Firma - P.B.
  5. Speriamo che le promesse siano mantenute mà diffido molto.La sanità in EMILIA ROMAGNA funziona abbastanza bene mà cì sono pure lì delle pecche grandi.Vediamo fra 60 giornix il punto nascite ok.

    FERRARI STEFANO

    • Firma - FERRARI STEFANO