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“Io sto a casa e”… raccontateci come state vivendo in Appennino questi giorni

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C'è un decreto restrittivo della nostra vita quotidiana a causa del coronavirus, con conseguenti limiti.

Foto Emanuela Rabotti

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Inviateci le vostre immagini su come esprimete e interpretate la vostra creatività in questo frangente. Pubblicheremo le più significative, affinché possiamo strappare un sorriso e regalarci gli uni agli altri vicinanza, arte, presenza, emozioni.

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Troverete quanto inviato nella rubrica Società.

Iniziamo con una poesia della scrittrice Normanna Albertini

In attesa

Nelle ore smorte di certi giorni
si attende chi non arriva
tra le pietre,
e si celebra ogni assenza,
ogni rimpianto,
con battesimi di pioggia fine.
Di sasso in sasso, sui gradini,
l'umidità scioglie la solitudine,
dilava dal volto la ruggine bruna
del rancore, la stilettata dolente,
irritante,
di vecchi abbandoni.
La pioggia è innocente, è compagna.
È confidente sicura, come i laterizi
delle scalinate, e le tegole rosse
figlie di arcaiche fornaci.
Colano invisibili le lacrime
sotto la pioggia
nell'attesa di chi non arriva.

Siamo tutti in cerca di un villaggio,
in attesa inquieta di un incontro.