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Riflessione religiosa in questo periodo di grande incertezza: “La Parola di Dio è viva nella realtà contemporanea, dovremmo trarne insegnamento”

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Riceviamo e pubblichiamo

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In questo periodo di dolore, di sofferenza, di incertezze e disorientamento sociale, trovo nella lettura della Parola di Dio un punto fermo e di riflessione religiosa.

"Se chiuderò il cielo e non ci sarà più pioggia, se comanderò alle cavallette di divorare la campagna e se invierò la peste in mezzo al mio popolo, se il mio popolo sul quale è stato invocato il mio nome, si umilierà, pregherà e ricercherà il mio volto, e si convertirà dalle vie malvagie, ascolterò dal cielo e perdonerò il suo peccato e risanerò la sua terra "
( 2 Cronache 7,13-14 )

La Parola di Dio è eterna e immutabile. Leggendo questi brevi versi del secondo Libro delle Cronache, infatti, si evince come essa sia Parola viva nella realtà contemporanea. Allora io mi domando: "Non dovremmo forse leggerli come ispirati da Dio e trarne insegnamento?".

Penso alla siccità che l'Australia sta affrontando, all'invasione delle cavallette che stanno divorando intere campagne in Africa e alla pandemia che ha stravolto le nostre vite. Ecco, di fronte a queste piaghe bibliche a cui siamo sottoposti non dovremmo forse udire la voce di Dio che ci richiama?

Quel Dio di Giustizia e Misericordia in ogni tempo ha cercato di essere corrisposto da questa umanità che era decaduta, richiamando a sé il suo popolo infedele con ammonimenti e castighi al fine di correggerlo. Ecco, non dovremmo forse metterci con la nostra coscienza davanti a quel volto incarnatosi per noi, riconoscendo le nostre miserie e con umiltà e cuore pentito implorare "prima di tutto" il perdono divino?

Perdono per aver deturpato, violentato la bellezza del creato. Perdono per aver calpestato con l'odio, l'egoismo, la superbia, l'ipocrisia i valori della vita. Perdono per aver avuto la presunzione di prendere il posto di Dio nel mondo.

Dio è il Padre buono che ha atteso con fiducia e amore il ritorno, seppur imperfetto, del figliol prodigo che aveva manifestato il desiderio di ritornare alla casa del Padre. Dio rimane fedele al suo amore e nell'invito di moltiplicare le nostre preghiere non dimentichiamo di ritornare a Lui con cuore convertito e con spirito di giustizia " cercate prima il regno di Dio e tutte le cose vi saranno date in aggiunta ".
(Mt 6, 33 )

A.P.

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