Home Homepage Baiso e Castellarano non dimenticano i partigiani Piccinini e Fontana

Baiso e Castellarano non dimenticano i partigiani Piccinini e Fontana

34
0

Martedì 23 giugno 2020, alle ore 20.15, presso il ponte del Carnione, a Levizzano di Baiso (località Poggio del Bue)  il sindaco di Baiso Fabrizio Corti ricorderà il caduto partigiano Stefano Piccinini detto "Nino". Alle ore 20.45 sarà invece la volta del sindaco di Castellarano e Presidente della Provincia di Reggio Emilia Giorgio Zanni che, unitamente al sindaco di Sassuolo Gian Francesco Menani, commemoreranno il castellaranese Giorgio Fontana a Sassuolo, presso il muro dello Stadio “Ricci”, in Piazza Risorgimento, dove il partigiano trovò la morte per fucilazione. Saranno presenti alla cerimonia rappresentanze di ANPI- Baiso, Castellarano e Sassuolo, a nome delle quali interverrà la responsabile di quest’ultima, Maria Antonia Bertoni.

I primi cittadini non vogliono proprio correre il rischio che la storia di Piccinini e Fontana venga dimenticata. Stefano e Giorgio erano semplicemente due ragazzi che non volevano rispondere ai bandi della Repubblica di Salò. Stefano Piccinini, detto “Nino”, aveva 18 anni e frequentava la IV dell'Istituto tecnico comunale, Giorgio Fontana, detto "Geppo" di anni ne aveva invece compiuti 19 ed era originario di Castellarano.

Il 23 giugno Nino e Geppo, insieme ad altri compagni, furono mandati a minare un ponticello all’altezza del bivio per Baiso e Levizzano quando, prima di mezzogiorno, furono sorpresi da alcuni mezzi tedeschi. Per Nino non ci fu nessuna speranza e venne subito mortalmente colpito da un raffica di mitraglia nemica. I tedeschi poi catturarono Geppo, interrogarono gli abitanti delle case vicine, spararono contro i borghesi che tentavano la fuga e portarono infine il prigioniero al comando tedesco di Sassuolo. Al padre non fu risparmiato lo strazio di veder passare il figlio, legato al cofano di un sidecar, diretto alla tortura. Fontana fu sottoposto ad un duro interrogatorio, al quale oppose però un assoluto mutismo, sopportando insulti e percosse. Esasperati dal contegno del partigiano, i carnefici decisero così di fucilarlo immediatamente.