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Soccorso Alpino sul monte Cusna, per il recupero (difficoltoso) di una ragazza infortunata

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È terminato dopo le due di questa mattina l'intervento di recupero effettuato dai tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico reggiano in aiuto di una ragazza infortunata ad un arto inferiore poco sotto la vetta del Monte Cusna, massima elevazione della Provincia di Reggio Emilia.

La giovane, una diciottenne residente a Reggio, era salita insieme ad altri sette amici, tutti diciottenni reggiani, sulla vetta utilizzando fino a quota 2000 gli impianti di risalita di Febbio nel pomeriggio. Una volta iniziata la discesa la ragazza, complice anche un abbigliamento e calzature inadeguate all'ambiente, è scivolata accusando un forte dolore alla caviglia e non riuscendo a proseguire.

Gli amici hanno così allertato la centrale operativa del 118, che ha disposto l'invio sul posto dei tecnici del Soccorso Alpino. Raggiunta la ragazza, che si trovava poche decine di metri sotto la vetta, gli operatori del SAER hanno immobilizzato l'arto e imbarellato la sfortunata escursionista, iniziando una lunga e difficoltosa calata alla luce delle torce frontali.

Una volta raggiunta la stazione a monte della seggiovia, la giovane è stata trasportata con gli impianti, insieme agli amici, a Febbio dove è stata affidata all'ambulanza e trasportata all'Ospedale S. Anna di Castelnovo Monti.

Presenti anche i Vigili del Fuoco.

6 COMMENTS

  1. Bene per la conclusione positiva della vicenda ma in questi casi andrebbe recapitata a casa della ragazza una fattura per i costi sostenuti per andarla a recuperare. Così facendo probabilmente le persone meno esperte dovrebbero iniziare a capire che andare in Montagna non è uno scherzo e serve un abbigliamento ed un comportamento adeguato.

    Alessandro

    • Firma - Alessandro
  2. Leggo ora l’articolo.. La montagna è bella.. Ma ci vuole l’abbigliamento e le scarpe adatte.. Anche oggi ho visto in volo due volte l’elisoccorso.Tutti i fine settimana succedono queste cose.. Allora è meglio stare a casa… Non si può mettere sempre a rischio la vita di questi VOLONTARI del Soccorso Alpino.. E di tutti i Volontari… Bisognerà che si mettano sanzioni. Forse allora capiranno che la montagna non è un parco giochi…..Federica

    Federica Benvenuti

    • Firma - Federica Benvenuti
  3. Più volte ho letto commenti di questo tipo, sempre relativamente a incidenti in montagna, magari occorsi a chi non è adeguatamente attrezzato.
    E mi sono chiesto, ma allora chi fa un incidente automobilistico magari per ubriachezza o eccesso di velocità gli facciamo pagare le cure?
    Chi si infortuna in bicicletta? Facendo motocross? Oppure giocando a calcetto?
    Sono tutte attività che presuppongono un certo livello di rischio. Perché allora penalizzare solo chi va in montagna e chiede aiuto al soccorso alpino?
    Spero invece che la ragazza, a cui auguro una pronta guarigione, decida autonomamente di fare una bella donazione al soccorso alpino.

    AG

    • Firma - AG
  4. Non vorrei essere troppo diretto e rude, ma frequentando la montagna da diversi anni ne ho viste di tutte i colori. In modo particolare venerdì 14 agosto mi trovavo con alcuni amici sulla vetta del monte Cusna ed ho potuto constatare che la maggior parte delle persone provenienti dall’arrivo della seggiovia non avevano calzature adeguate, poiché molte indossavano comuni scarpe da ginnastica o addirittura mocassini. Credo che il rispetto per se stessi e di tutte le persone che accorrono per soccorrerci quando necessario, passi proprio dall’ABC, ed uno di questi elementi è proprio l’abbigliamento…

    Ferro 1960

    • Firma - Ferro 1960
  5. Rispondo a AG.. Certo che gli incidenti possono succedere in auto in bici.. Ma permettimi se uno va in montagna senza le scarpe adatte. Se le va proprio a cercare.. E non è che ci siano tanti elicotteri.. E magari andando a soccorrere una persona che è caduta perché le scarpe non erano quelle adeguate.. Si rischia di non poter mandare un altro elicottero dove c’è più gravità.. E qualcuno può non essere soccorso in tempo e morire… E poi andare in montagna non è facile come sembra.. Ora le nostre montagne sono meta di turisti inesperti.. E poi succedono queste cose. Io che sono una montanara me ne sto a casa perché rischierei di cadere pure io non conoscendo i posti… Federica

    Federica Benvenuti

    • Firma - Federica Benvenuti
  6. Provo a chiarire meglio quello che intendo.
    Certo che le persone vanno educate, e che chi va sul Cusna in scarpe da ginnastica o peggio è un incoscente. Quello che non mi torna è l’atteggiamento punitivo che spesso leggo solo verso chi certe scemenze le fa in montagna.
    Soprattutto poi verso i piansani.
    Perchè il fungaiolo 85enne che va a funghi con un principio di Alzheimer e che viene trovato dopo due giorni di ricerche non ha messo a rischio la vita di altre persone? Ma se è montanaro non ho mai sentito nessuno chiedere punizioni esemplari.
    In questi giorni assistiamo a folle di persone che in barba alle leggi e al buon senso non usa la mascherina anche quando è obbligatoria, anche loro non andrebbero puniti tutti, politici compresi?
    Allora io dico, usiamo la testa, ne abbiamo tutti una in dotazione e soprattutto non scagliamoci sempre verso chi fa un errore e mette a rischio la propria e a volte l’altrui vita. Perchè domani potremmo essere noi ad avere bisogno dell’aiuto di qualcuno.

    AG

    • Firma - AG