Home Cultura “19 piccoli disegni per fare casa”, il nuovo libro di Emanuele Ferrari...

“19 piccoli disegni per fare casa”, il nuovo libro di Emanuele Ferrari nato dal dialogo di un padre e una figlia rimasti soli

33
0

Una raccolta di disegni e pensieri per sentirsi a casa quando si è dispersi nel mondo: il nuovo libro di Emanuele Ferrari, insegnante e vice-sindaco di Castelnovo ne' Monti, nato durante il lockdown dal dialogo con la figlia Ester.

"19 piccoli disegni per fare casa" è il titolo del volume presentato a Casa Sara a Reggio lo scorso 27 settembre, nei locali della cooperativa sociale per la quale lavorava la compagna Jara, morta nel marzo scorso a soli 45 anni.

"Il 10 marzo io e mia figlia ci siamo ritrovati soli a condividere lo spazio domestico - racconta Emanuele. Avevamo alcuni rituali familiari, preparavamo la moka, mettevamo su il caffè e dedicavamo un'ora dopo pranzo a disegnare. A fine mese avevamo accumulato già un bel po' di disegni. Io facevo i miei, Ester creava i suoi e ogni tanto dava un occhio e aggiungeva qualche dettaglio qua e là. Disegnavamo da soli e insieme, senza porre alcun limite alla nostra immaginazione e creatività. Se capitava disegnavamo anche con le macchie di caffè".

La compagna Jara Bizzarri ha da sempre lavorato nel sociale: dalle comunità per minori stranieri non accompagnati ai centri per madri richiedenti asilo, fino a diventare libera professionista aprendo uno studio di psico-terapia in casa. "Traendo spunto da questi contesti familiari ho disposto i disegni come fossero la facciata di un palazzo, diciotto finestre e una porta. Il compleanno di Jara sarebbe stato il 19 settembre".

Ad un tratto l'idea di scrivere un libro perché ognuno possa portarlo nelle proprie case. Aprire ogni finestra e trovarci i pensieri di una vita insieme, riflessioni su cosa significhi ospitare e accogliere e le difficoltà di non poterlo fare più. "Durante il lockdown Ester mi ha chiesto più volte perché nessuno venisse più a trovarci: così ho raccolto le sue domande, le mie riflessioni, gli scritti di Jara e ho immaginato l'intera casa, le finestre, i pianerottoli, i corridoi".

"Disegnare con mia figlia è sempre stato il nostro modo di stare insieme - conclude Emanuele. A Jara piaceva guardarci, era il nostro piccolo rituale per sentirci a casa anche quando eravamo altrove. Ora, nei mesi in cui eravamo obbligati a stare in casa, questi disegni hanno permesso a una figlia e ad un marito di interiorizzare il dolore di una perdita, il tramite per raggiungere un mondo a cui non abbiamo accesso, l'Altrove".