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“Il Palio del golfo di Ligonchio” – racconto di Alberto Bottazzi

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Riceviamo e pubblichiamo

16 agosto di un anno immaginario. Ligonchio è in festa, sta vivendo il giorno tanto atteso del Palio del Golfo. I borghi marinari di Ligo, Ospitaletto, Vaglie, Cinquecerri, Caprile, Montecagno, Piolo e Casalino, si sfidano in acqua profonda remando da forzuti sul barchino.

Il Lido del vecchio cantiere è pronto per la competizione, desiderio di svago e convivialità per centinaia di persone arrivate da ogni parte del crinale.

Sfilano i gonfaloni colorati al suon della tromba e la grancassa sul lungomare assolato e in fiore, in onore del Santo benevolo protettore. Giallo, bianco, rosso, verde, rosa, azzurro, arancione, viola, i colori fieri ed alfieri, portabandiera del borgo antico dei canottieri.

Il vociare d'incitamento inizia al colpo di pistola “capobanda”, mentre il colore giallo di Ligo scatta in prima fila remando veloce verso il faro di Tarlanda. Seguono il color rosso di Vaglie, a due remi di distanza, il verde di Cinquecerri, l'azzurro di Montecagno e il viola di Casalino, mentre il bianco di Ospitaletto rimane immobile nel letto, con il rosa di Caprile fermo all'arenile e lo sconsolato arancione di Piolo paralizzato al molo.

Al primo giro di boa è sempre Ligonchio in testa, ma Vaglie rema lesta seminando alle spalle Cinquecerri, Montecagno e Casalino. Per le altre barche non vi è gara e la loro competizione si fa amara.

I canottieri algonchini remano di foga, come furfanti in fuga ed al secondo giro di boa sono sempre lì davanti, passati di lungo sul rosso di Vaglie che però non molla e non crolla. Scivola sull’acqua, imperterrita e solitaria, la barca di Ligonchio, ma i canottieri vagliesi non mollano la competizione, reagendo con ardore ed orgoglio all’affronto subito.

Forti della forza dei vent'anni, spinti dallo spirito innato della vittoria, i vagliesi remano come forsennati, così che la prua della loro barca avvicina sempre di più la poppa avversaria di Ligonchio, fino ad affiancarla.

Le due barche navigano ora fianco a fianco incollate di un niente, mentre Ligo avverte il pericolo incombente del sorpasso. La fatica si fa sentire e la cedevolezza non dà tregua agli algonchini che annaspano con le ossa doloranti e un bagno di sudore offusca i loro occhi con i muscoli delle braccia che non remano più, ma tremano stremati. La prua della barca di Vaglie avanza gagliarda... di uno spruzzo, un remo… due remi... tre remi avanti… la distanza sulla barca di Ligonchio si fa sempre più robusta e al traguardo del dì di festa la barca di Vaglie vince il podio più alto. Trionfa Vaglie al primo posto nel palio del golfo di Ligonchio, trionfa il suo colore rosso, come il suo cuore, vivo come il nostro amore... risvegliando nella brezza rinfrescante della sera, la sua medievale fierezza.

Alberto Bottazzi

Da: “Se Ligonchio avesse il mare” 2018

rivisto e corretto