Home Cronaca Emilia Romagna verso la zona gialla? Sì, ma con prudenza

Emilia Romagna verso la zona gialla? Sì, ma con prudenza

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L'Emilia Romagna sta entrando nella sua terza settimana in zona arancione, bar e ristoranti chiusi, così come palestre, piscine, teatri e cinema. Uno spiraglio si intravede a inizio febbraio con la possibilità di diventare zona gialla e allentare le restrizioni. Lo dicono i numeri dei contagi e dei ricoveri in calo, così come l’indice “Rt” che è sceso a 0.97, sotto la soglia dell’ 1. Il sentimento che prevale è però quello della prudenza, se non della preoccupazione. La matematica del virus è chiara: quando allenti le misure, i contagi aumentano.

Mentre l'indice Rt cala, altri dati rimangono stazionari e sopra la media italiana: l’occupazione delle terapie intensive rimane al 30%, mentre gli altri reparti Covid scendono al 41%, ma si è sempre sopra la soglia del 40% che decide il colore arancione e la media nazionale è del 35%. Ci sono stati meno casi durante la settimana: 9.051 in tutto, quando al 13 gennaio i casi settimanali erano 12.715.

Un altro parametro da tenere in considerazione è l’incidenza, ossia a quale velocità sta andando. Quella settimanale dell’Emilia-Romagna è scesa a 202, quando la settimana prima era a 284. La media nazionale è di 145. “L’incidenza in decrescita, tuttavia, è ancora lontana da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti”, segnala il Ministero della Salute.

La classificazione complessiva di rischio è scesa da alta a moderata e l’indice Rt è compatibile con uno scenario di tipo 1, quello meno grave. Rimane invece alta la valutazione di impatto, che misura le percentuali di occupazione dei posti letto. Ma il colore giallo non sembra essere così lontano.