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Covid e didattica in presenza, la situazione delle scuole in montagna

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Dopo la notizia del focolaio alla scuola elementare di Minozzo, la situazione rimane stabile e le due pluriclassi torneranno a scuola già da giovedì 4 febbraio. Dal 21 gennaio, infatti, i bambini stanno continuando a fare lezione in modalità online dopo che la preside ha ordinato la sospensione delle lezioni in presenza.

Dallo scoppio del focolaio si registra un inevitabile aumento dei casi positivi ora in quarantena, effetto dello screening a tappeto fatto a tutti gli alunni, i familiari e le persone con cui i bambini sono venuti a contatto: ieri erano 6 i nuovi casi positivi registrati dall'Ausl di Reggio Emilia.

Sottoposti a tampone anche alunni e maestre della scuola dell'infanzia di Minozzo, che dopo un primo momento di incertezza è ora chiusa fino all'8 febbraio.

Anche a Villa Minozzo un bambino è risultato positivo, ma la scuola è rimasta aperta e le lezioni continuano in presenza poiché l'Ausl non ha ritenuto necessario intervenire. Il bambino era infatti assente da scuola già da una settimana e non presenta sintomi.

Il Comune di Villa Minozzo, però, non è il solo a presentare un aumento del numero di contagi. Dal 25 gennaio a ieri, i dati della provincia segnalano 23 nuovi casi positivi all'interno del Comune di Castelnovo ne' Monti, tra i quali sembra esserci anche qualche alunno dell'istituto comprensivo Bismantova.

Per quanto riguarda invece l'istituto comprensivo di Carpineti, che fino a una settimana prima contava una classe della scuola primaria in modalità a distanza, da ieri le lezioni sono riprese regolarmente per tutti gli alunni. Nessuna classe in quarantena, quindi, anche per il comprensorio di Toano, che comprende gli istituti di Quara, Toano, Cavola e Cerredolo.

La presenza di ragazzi e ragazze a scuola è sicuramente una priorità. Nonostante la didattica prosegua a singhiozzo con momentanee sospensioni e messe in quarantena di alcune classi, la scuola continua il suo lavoro di formazione e orientamento dei cittadini del futuro. Un lavoro che non può essere fatto da remoto. Con anche i ragazzi delle superiori ritornati tra i banchi di scuola al 50% (salvo diversa intesa con la Prefettura ogni istituto potrà prevedere un rientro fra il 60-70-75%) e le università che ieri hanno iniziato il secondo semestre in modalità mista, l'augurio  è di ritornare a un tempo in cui erano i figli ai chiedere ai genitori di stare a casa e non i genitori ad avere paura a mandare i figli a scuola.

 

 

 

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