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Martedì 13 aprile, si commemora la liberazione del campo di Kahla dove furono deportati numerosi montanari

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Domani, martedì 13 aprile, si celebra la liberazione dei lavoratori coatti nel campo di Kahla, nella regione tedesca della Turingia, avvenutail 13 aprile 1945 per mano degli Alleati. La commemorazione si terrà online ed è organizzata dalle associazioni che gestiscono il memoriale Walpersberg di Kahla.

A Kahla negli ultimi anni della seconda guerra mondiale furono costretti al lavoro coatto migliaia di prigionieri italiani, belgi, francesi, olandesi, russi e polacchi rastrellati e deportati, che dovevano costruire i moderni caccia a reazione Messerschmitt 262. Circa 15.000 di loro morirono a causa delle malattie e terribili condizioni di vita. Qui finirono anche numerosi castelnovesi e montanari, rastrellati e imprigionati al Teatro Bismantova nel 1944 prima di essere avviati alla deportazione. Una lapide posta al cimitero di Kahla ricorda i prigionieri di Castelnovo che vi morirono tra l’inverno 1944 e la primavera 1945: Inello Bezzi, Anselmo e Renato Guidi, Pierino Ruffini, Attilio Coli, Ermete Zuccolini, Francesco Toschi. Lo scorso anno sulle condizioni di vita a Kahla, proprio al Teatro Bismantova era stata ospitata una interessante mostra con materiali fotografici e approfondimenti storici.

Domani le commemorazioni per l’anniversario della liberazione dell’ex fabbrica d’armamenti, a causa dell’epidemia, saranno online, con diverse testimonianze e interviste che saranno messe a disposizione sul sito www.remember-online.org. A tutti i parenti delle vittime e dei sopravvissuti della Reimahg, Comuni, Scuole e Regioni europee sono stati chiesti contributi, prodotti e inviati nei giorni scorsi. In particolare, il Comune di Castelnovo ne' Monti, che tradizionalmente  partecipa con i familiari delle vittime alle commemorazioni, ha inviato un testo del vicesindaco Emanuele Ferrari. L'istituto Cattaneo Dall'Aglio ha contribuito con la lettura in lingua tedesca, da parte di due studentesse, (negli anni sono stati organizzati diversi viaggi d’istruzione nella località tedesca) India Merolla e Miriel Magnani, coordinate dalla professoressa Adele Bartoli, delle biografie di Anselmo e Renato Guidi e di Pierino Ruffini, deportati e caduti a Kahla (dal libro "L'Appennino a Kahla Ieri- oggi - domani", a cura di Cleonice Pignedoli e James Bragazzi). Anche i familiari di Ermete Zuccolini hanno realizzato un video su quanto accaduto e sull'impegno a non dimenticare.

Spiega l’Assessore all’associazionismo e ai gemellaggi, Lucia Manfredi: “Purtroppo anche quest’anno la situazione sanitaria a livello globale non ci permette di poter organizzare di nuovo commemorazioni ed eventi in presenza: è così per le iniziative di Kahla, e anche per il 25 aprile a Castelnovo torneremo a proporre eventi esclusivamente online. Ma questo non toglie alcunché al significato di questi momenti. A Kahla sono stati portati, al lavoro forzato e a grandi sofferenze, tanti montanari, e diversi castelnovesi non ebbero la possibilità di fare ritorno. Da questo grande dolore stiamo riuscendo a far nascere rapporti di amicizia e collaborazione, nella dimensione fondamentale di vicinanza europea, di condivisione di una storia comune che ci ha lasciato una grande eredità: il nostro compito è preservarla, e trasmetterla anche ai più giovani raccontando quello che è stato e che non dovrà più essere”.

Queste le parole del vicesindaco Ferrari in occasione della commemorazione: “Ogni anno, nei momenti di memoria a Kahla, ricordiamo anche la fine della guerra. Del più grande incubo del secolo scorso. Lo ricordiamo anche adesso, che siamo alle prese con il più grande incubo di questo secolo appena iniziato e così difficile. Ma ci sono segnali positivi".

ME-262-Kahla

"Quest’anno - continua - le associazioni che da sempre si sono prese cura del memoriale al Walpersberg sono unite, lavorano insieme. Costruiscono forme vere di cittadinanza e democrazia. E noi, come comunità di Castelnovo ne' Monti, ma potrei dire come Appennino Reggiano, siamo al loro fianco. Siamo al vostro fianco. Con il comune di Kahla poi ci accingiamo a stringere un patto di gemellaggio. Dopo alcuni anni, dopo molto viaggi, in una direzione e nell’altra, siamo arrivati a un approdo importante.  E questo ci dimostra che se crediamo nell’umanità, dai momenti difficili e terribili può nascere la gioia, si può realizzare la pace, coltivando l’amicizia, valorizzando le nostre differenze, che sono una ricchezza senza fine”.