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30enne reggiano ai domiciliari per estorsione, accusato di atti persecutori: ora in carcere

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Nel 2019 era stato condannato a 4 anni di reclusione e 2.000 euro di multa per il reato di estorsione ai danni di un 42enne reggiano, in concorso di colpa con la sua ex, la stessa che ora l'ha denunciato per atti persecutori.

La 34enne reggiana ha infatti riferito ai carabinieri di Casina di essere vittima di molestie verbali tramite l'invio di sms e messaggi audio su WhatsApp e Instagram. Dalle indagini dei carabinieri di Casina è emerso come il 30enne abbia ripetutamente e insistentemente contattato l’ex compagna, il suo datore di lavoro e la moglie di costui, la madre, un amica e una collega della 34enne pronunciando e scrivendo frasi dal contenuto seriamente minaccioso, aggressivo e ingiurioso nei confronti della vittima.

Agli arresti domiciliari nell'abitazione della madre a Vetto, ora queste accuse si sommano anche ai reati commessi dall'uomo nel 2020, sempre ai danni della ex. Il Tribunale di Reggio Emilia l'aveva già condannato a 2 anni e 7 mesi di reclusione, pena confermata nel luglio del 2020 dalla Corte d’Appello di Bologna.

Sulla base dei nuovi fatti, quindi, il Procuratore Generale ha chiesto e ottenuto l’aggravamento della misura degli arresti, il cui provvedimento è stato eseguito ieri dai carabinieri di Casina che hanno condotto l’uomo in carcere.