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Diabete di tipo 1, un pomeriggio in ascolto dei piccoli pazienti e le loro famiglie

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Un pomeriggio ricco di emozioni quello che giovedì 17 giugno ha coinvolto i bambini dai 3 ai 7 anni affetti da diabete di tipo 1 seguiti dall’Ausl di Reggio Emilia e le loro famiglie, tra le quali alcune dall'Appennino.

L'incontro, organizzato dalla Diabetologia Pediatrica del Santa Maria Nuova grazie a un progetto finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, si è svolto nell’incantevole cornice dei vigneti dell’Azienda Agricola il Tralcio. L’intento era di fare incontrare famiglie che vivono una stessa condizione, favorendo la condivisione reciproca di esperienze e offrendo loro uno spazio per esprimersi liberamente.

I genitori sono stati guidati dalla psicologa Marta Fontana in un incontro di gruppo che ha avuto al centro il tema dell’ “esordio”, cioè il momento della diagnosi di diabete del figlio, “l’attimo in cui tutto è cambiato” e partendo da ogni esperienza singola e irripetibile si è cercato di trovare e indagare gli aspetti emotivi, le paure, i vissuti di ciascuno per poi fare un passo avanti verso il percorso di “accettazione”. L'incontro è stato molto partecipato dai genitori ed emotivamente forte.

I bambini sono invece stati intrattenuti da un’educatrice dell’Associazione di promozione sociale “l’Arca in Movimento”, che si occupa di educazione relazionale, emozionale ed equilibrio della persona. Con lei hanno potuto incontrare e conoscere alcuni animali.

All’iniziativa hanno partecipato, insieme a fratelli e genitori, 9 bambini affetti da diabete di età tra i 3 e i 7 anni che sono stati accompagnati dal team della Diabetologia pediatrica del Santa Maria Nuova guidato dalla dottoressa Anna Lasagni e afferente alla struttura semplice di Endocrinologia e diabetologia pediatrica nell’ambito della Pediatria diretta dal dottor Alessandro De Fanti. Presentate anche le attività dell'Associazione Fand Diabete Reggio Emilia Odv.

“Si tratta di esperienze importanti – ha sottolineato la dottoressa Lasagni - sia per i bambini che, soprattutto, per le loro famiglie. L’arrivo del diabete in una famiglia porta a uno sconvolgimento di tutte le abitudini pregresse, i genitori sentono di dover essere forti per i loro figli, ma hanno bisogno di uno spazi o per esprimere le loro paure e insicurezze. Questi momenti ludico-formativi consentono loro di capire che non sono soli, ma che ciò che stanno provando sono esperienze comuni ad altri genitori e ad altre famiglie che allo stesso modo sono alla ricerca di nuovi equilibri”.

La serata si è conclusa con un divertente pic nic all’aperto, su un prato tra i vigneti, che ha permesso di garantire il distanziamento richiesto dalle norme per Covid 19.