Un progetto di trasporti per la movimentazione merci delle imprese nelle aree interne dell’Appennino reggiano dove, la connettività da un lato, e la logistica dall’altro sono tra le principali difficoltà del fare impresa. È quello che propone in queste settimane Zara Line, con un progetto rivolto, oltre che al tessuto imprenditoriale, alle istituzioni.
“Proprio per dare una soluzione al tema della movimentazione merci in quelle che sono considerate zone disagiate, proponiamo un progetto di Hub e trasporto”, spiega Alessandro Mele, direttore generale di Zara Line. “Il nostro obiettivo, nel fare impresa, è di contribuire a fermare l’emorragia di imprese del territorio, sfruttando l’impulso che potrà derivare dalla ripresa economica in atto”. Zara Line è un’azienda nata in montagna, nel carpinetano nel 1959 da un’idea di Livio Ferrari, e oggi forte di 100 lavoratori tra dipendenti diretti e collaboratori esterni che lavorano in esclusiva per l’azienda, quasi 100 mezzi dedicati alla distribuzione e un polo logistico a San Polo d’Enza di 30 mila mq di superficie coperta e scoperta. L’attuale compagine societaria è la stessa da 34 anni ed è formata dai cugini Massimiliano e Marco Ferrari rispettivamente di Carpineti e Castelnovo Monti: la montagna e il territorio reggiano la fanno da padrone. I loro Tir sono divenuti famosi nel mondo per avere riprodotto gigantografie dell’Appennino nel retro dei rimorchi.
Nei giorni scorsi, presso la Bronzoni Motori Elettrici speciali di Ventasso si è svolto un incontro che ha messo a fuoco il problema. Spiega Angela Bronzoni, giovane imprenditrice: “Quello dei trasporti è uno dei problemi strutturali dell’Appennino – spiega la contitolare di un’azienda che ha clienti nel mondo e occupa 32 persone – da un lato infrastrutture viarie sono spesso obsolete e poco mantenute, dall’altro la mancanza di servizi di trasporto organizzato e, come emerso recentemente, costi superiori per la movimentazione delle merci. Tutto si traduce in comunicazione scarse se non uniformi e tempistiche spesso incerte”.
Così Massimiliano e Marco Ferrari: “Lo sviluppo socioeconomico passa attraverso il fare impresa e la capacità di queste di rifornirsi di materie prime, con costi sostenibili e tempi certi e, in analoga maniera, servire i clienti. Forti della conoscenza del territorio la nostra proposta imprenditoriale è di organizzare un servizio specifico, costante e continuato di raccolta e distribuzione merci dedicato al territorio della montagna reggiana. Già disponiamo della base di stoccaggio merci e partenza delle stesse a San Polo d’Enza che, strategicamente, si trova ai piedi della prima collina”.
“In questo modo – proseguono - le materie prime provenienti dai vari networks nazionali ed esteri possono essere destinate alle imprese dell’Appennino dal polo logistico di San Polo d’Enza e da qui, i prodotti delle aziende essere rilanciati verso i Paesi interessati con collegamenti tanto fitti quanto le necessità delle imprese richiedono. Una attività così strutturata consentirebbe di abbattere i costi”. Nel concreto il progetto per le Aree interne Zara Line ipotizza due o tre linee dedicate con cedenze da definire in base alle effettive necessità di presa e consegna. A Ramiseto di Ventasso la si sta sperimentando con successo.
“Con questo progetto richiamiamo l’attenzione degli imprenditori e delle istituzioni”, conclude il direttore generale Mele che, in questi giorni, è impegnato in incontri a riguardo.
Una soluzione fantascientifica ma progettata è quella di prolungare e ampliare la ferrovia da Ciano a Vetto e oltre.