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“Il Drago di Avalon”, all’Istituto Peri-Merulo lo spettacolo popolare del Maggio di Daniele Monti

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Sabato 23 ottobre, alle ore 16,30, al Chiostro Morris (via Dante Alighieri 11) si terrà l'allestimento di alcune scene in costume del "Maggio" di Daniele Monti con la Società Costabonese. Questa forma di teatro popolare, radicata nella tradizione dell’Appennino tosco-emiliano, approda quindi in città per gli appuntamenti dell’Orecchio del Sabato, organizzati dall'Istituto Peri-Merulo.

Alcuni fra i più giovani forse non hanno neanche mai sentito parlare dei Maggi, pittoreschi momenti di teatro popolare nei quali si rappresentano in versi e con musica fatti storici o immaginari a sfondo cavalleresco e dove il bene finisce sempre col trionfare sul male.

Questa opportunità nasce dalla presenza in Istituto di un importante archivio di interesse demo-etnoantropologico: l’Archivio Giorgo Vezzani. Si tratta di un’ingente mole di risorse librarie, grafiche, sonore e archivistiche raccolte o prodotte dallo studioso in cinquant’anni di attività dedicata a "Il Cantastorie", rivista di riferimento da lui diretta e
pubblicata a Reggio Emilia dal 1963 al 2011. Il valore immenso del lavoro di Vezzani coincide con l’esigenza di preservare dall’oblio del tempo la memoria di un mondo dominato dal suono della parola detta o intonata.

I maggi drammatici sono tra le più significative e durature espressioni della cultura di tradizione orale documentate in questo archivio e sabato sarà possibile assistere ad alcune scene di "Il drago di Avalon", Maggio di Daniele
Monti, per opera della Società del Maggio Costabonese. Quattordici cantori abbigliati con il classico costume e corredo del maggerino proporranno, sotto la direzione di Giacomo Cecchelani e Lorenzo Fioroni e con la regia di Paolo Castellani e Simone Bonicelli, una versione ridotta di questo titolo messo in scena il 15 agosto di quest’anno nella carbonaia di Costabona. Per l’accompagnamento dei maggerini la Società si avvale stabilmente dei musicisti Emanuele Reverberi, violino, Filippo Chieli, viola e Paolo Simonazzi, fisarmonica.

Questo progetto dell’Orecchio del sabato, dal titolo “La costanza silenziosa - Voci, immagini e suoni dagli archivi personali della musica”, prevede anche il collegamento online alle ore 13 dal titolo Pillole d’archivio: l’archivio etnomusicologico Giorgio Vezzani – “Il Cantastorie”.

 

La Società del Maggio Costabonese

Si costituisce ufficialmente, con l’approvazione dello statuto che la regola, nella primavera (lunedì di Pasqua) del 1962, anche se la storia del complesso risale alla metà del XIX secolo. Da allora sono oltre 400 le rappresentazioni effettuate, in maniera ininterrotta, nell’anfiteatro naturale della Carbonaia di Costabona ed in  diversi centri della penisola. L’associazione, oltre allo spettacolo, in collaborazione con la rivista Il Cantastorie, l’amministrazione comunale di Villa Minozzo e le amministrazioni provinciali di Lucca e Reggio Emilia e direttamente in proprio ha pubblicato 25 componimenti di 10 autori diversi. Ha partecipato con la Rai alla produzione di due documentari e di altri 8 servizi televisivi ed assieme alle altre compagnie emiliane collabora con la Columbia University di New York.