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Football americano, il reggiano Giovanni Caccialupi domenica contro la Svezia agli Europei

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Giovanni Caccialupi

Quest'anno gli azzurri hanno portato a casa numerosi titoli europei, dal calcio alla musica, e internazionali come le Olimpiadi di Tokyo: gli ori nei cento metri e nel salto in alto, sono solo due dei tanti esempi. Ora, tra le squadre nazionali che potrebbero vincere gli europei anche quella di football americano, in cui gioca come difensore Giovanni Caccialupi, 30 anni, di Collagna. Domenica, alle ore 12.3o, scenderà infatti in campo con la Nazionale di football americano nella finale contro la Svezia, a Malmoe, in terra scandinava, per giocarsi il titolo continentale.

Classe 1991, Caccialupi è un reggiano doc (con orgogliose origini montanare di Collagna – dove lo chiamano "Mufasa" come il personaggio de Il Re Leone – ma vive da sempre in città) ed è cornerback degli Hogs, squadra di Reggio in cui è cresciuto. "Voglio diventare campione d'Europa - esordisce nella sua intervista per Il Resto del Carlino -, non ho mai visto una selezione Azzurra così talentuosa".

Dopo aver battuto l'Austria ai quarti e aver vinto a tavolino contro la Francia, colpita da un focolaio Covid proprio durante il ritiro a Reggio Emilia, in preparazione della partita che si sarebbe dovuta giocare a Piacenza ad agosto, ora da battere c'è la Svezia. "Gli svedesi sono forti - commenta Caccialupi -, giocano in casa e hanno un bel seguito. Ho esordito in Nazionale nel 2013 proprio contro la Svezia, con una sconfitta. Quindi, direi che voglio prendermi la rivincita e chiudere il cerchio".

Giovanni si è avvicinato a questo sport grazie alla spinta del suo miglior amico, Leonardo Teggi, appassionato di Superbowl, che lo ha coinvolto nel provare uno sport nuovo. Da allora, quando frequentava la terza media, Giovanni non si è più fermato. "Abbiamo vinto nel 2008 il Superbowl Nfli di A1, una sorta di scudetto. E nel 2009 la Efaf Challenge Cup, una specie di Coppa Uefa. E poi due campionati di A2 dove militiamo ora" - racconta.

In Italia questo sport è ancora relativamente di nicchia seppur in crescita, con molti ragazzi e ragazze che hanno voglia di provare esperienze all'estero, magari in college americani. Come tanti altri sport, però, il football americano non è considerato a livello professionistico, e quindi ai giocatori vengono rimborsate, al massimo, le spese delle trasferte.

Nella vita Giovanni Caccialupi è un dottorando all'Università di Modena e Reggio. "Il sogno è fare il professore - continua -. Mi occupo di agraria, studio la genetica dei cereali, in particolare dell’orzo. È tra le coltivazioni più resistenti al freddo e attraverso i geni dell’orzo spero di lavorare per ottenere un miglioramento varietale. Ma un’impresa alla volta. Prima voglio vincere l’Europeo e partecipare ai mondiali 2023 a cui ci siamo qualificati di diritto essendo finalisti continentali".

E' infatti dall’87 che l'Italia non vince un titolo europeo in questo sport. "Famiglia e amici non potranno venire in Svenzia con me, ma guarderanno la partita in diretta streaming, come fosse una finale di calcio - conclude Caccialupi -. Per me giocare in Nazionale è da pelle d’oca. Quando canterò l’inno, chiuderò gli occhi e penserò a tutti loro".