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Annullati concerti e feste in piazza per Capodanno. A Castelnovo l’ordinanza anti assembramento, Bini: “è sufficiente”

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Stretta sulle piazze durante le feste. Da Nord a Sud le principali città metropolitane stanno cancellando i tradizionali concerti di fine anno a causa dell'aggravarsi della situazione pandemica che, pur sotto controllo, presenta l'incognita della variante Omicron, di cui si sa ancora poco.

Roma, Milano, Napoli non festeggeranno in piazza per evitare assembramenti e mettere a repentaglio "la tranquillità delle nostre famiglie e la possibilità di tenere aperte le attività economiche", ha affermato il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, il quale ha proibito di organizzare eventi, feste o altre manifestazioni in occasione del Capodanno. Non era invece mai entrata nell'agenda di Palazzo Marino la possibilità di organizzare alcun evento pubblico a Milano, nonostante l'andamento positivo della campagna vaccinale.

Per quanto riguarda l'Emilia Romagna, hanno annullato le feste di Capodanno in piazza anche Parma, Reggio Emilia e Rimini, che ha deciso di non tenere il tradizionale Concertone ma manterrà eventi diffusi in città e dj set con ingressi probabilmente contingentati. Anche il Comitato ordine pubblico e sicurezza di Bologna ha condiviso la scelta di annullare la festa tradizionale in Piazza Maggiore. Per il secondo anno consecutivo, quindi, il Vecchione non brucerà.

Per quanto riguarda l'Appennino reggiano, e se le cose non cambiano, il sindaco di Castelnovo Enrico Bini considera sufficiente la recente ordinanza anti assembramento emessa il 16 dicembre scorso e che riguarda la vendita e consumo di bevande alcoliche da asporto e lo stazionamento di persone negli orari notturni durante il fine settimana in alcune zone del centro del paese.

In Regione protestano però i consiglieri di Fratelli d'Italia, che chiedono "linee guida uguali su tutto il territorio nazionale per gli eventi di Capdanno". Lo afferma in un interrogazione il consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri: "C’è il rischio che in assenza di indicazioni chiare e unitarie ogni amministrazione locale vada per proprio conto - ricorda Tagliaferri -, causando inutili competizioni fra i nostri territori e un pendolarismo di persone che, spostandosi, possono solo contribuire a diffondere il virus".

Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla Regione se "intenda, in sede di Conferenza Stato-Regioni, chiedere che si arrivi a linee guida uniche su tutto il territorio nazionale in merito alla sospensione dei concerti e delle feste in piazza per Natale e Capodanno".