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Dalla regione in arrivo sostegno ai giovani imprenditori per agroalimentare

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Pronti sei nuovi bandi del programma regionale di sviluppo rurale. In sette anni - dal 2014 al 2020 – le superfici bio in Emilia-Romagna sono più che raddoppiate, arrivando a toccare quota 180 mila ettari. E ora si rilancia, puntando a riconvertire entro il 2027 almeno il 40% dei terreni coltivati con il metodo biologico e gli altri sistemi di produzione sostenibile.

Sostegno ai giovani imprenditori, biologico, tutela dell’ambiente e della biodiversità, taglio alle emissioni di gas serra degli allevamenti per contrastare i cambiamenti climatici, progetti di innovazione in campo agroindustriale e difesa del patrimonio forestale.

La regione accelera sulla svolta “green” in agricoltura e mette a disposizione delle imprese un cospicuo pacchetto di risorse, che vale complessivamente oltre 67 milioni di euro, per accompagnare la riconversione del settore verso un modello imperniato su qualità e salubrità delle produzioni e sostenibilità ambientale.

L’accelerazione passa attraverso sei nuovi bandi del programma di sviluppo rurale (Psr), di cui tre già adottati (biologico, misure agroambientali e giovani) e altri tre in via di approvazione da parte della giunta regionale: lotta ai gas serra, sostegno all’innovazione e forestazione.

Obiettivi, modalità e scadenze dei nuovi bandi sono stati illustrati nei giorni scorsi in una videoconferenza dall’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi.

L’Emilia-Romagna è al quinto posto a livello nazionale per numero complessivo di operatori bio – 6.840 a fine 2020 – e sul gradino più alto del podio per numero di aziende di trasformazione/preparazione, oltre 1.280. Il nostro territorio dal 2014 ad oggi ha registrato un vero e proprio boom, con quasi 180 mila ettari certificati a fine 2020 (+102%). Tra gli obiettivi della regione con la prossima programmazione 2023-2027 c’è la copertura ad almeno il 40% delle superfici con il bio e gli altri sistemi di produzione sostenibile.

“Lo sviluppo del bio- sottolinea Mammi- è un tassello di un più ampio disegno strategico per un’agricoltura amica dell’ambiente e all’insegna della sostenibilità, come testimoniano il bando sulle misure agroambientali già approvato e quello sul taglio delle emissioni di gas serra degli allevamenti in procinto di essere adottato.  Una strategia che al tempo stesso mette tra le sue priorità il sostegno all’innovazione e ai giovani imprenditori agricoli, sui quali stiamo puntando moltissimo. Al riguardo ricordo che quello che lanciamo oggi è l’ottavo bando in sette anni per favorire il ricambio generazionale in agricoltura e nell’attuale programmazione abbiamo già investito quasi 150 milioni di euro per dare una chance ai giovani che intendono aprire un’azienda agricola, favorendo così la nascita di quasi 1.800 nuove imprese condotte da giovani, di cui circa il 30% guidate da donne”.

I bandi già approvati dalla giunta regionale, come detto, riguardano rispettivamente il sostegno alle imprese giovani, la promozione dell’agricoltura biologica e la salvaguardia della biodiversità.

Per il bando giovani le domande di contributo dovranno essere presentate entro il 22 maggio 2022, mentre per i bandi bio e biodiversità la scadenza è il 28 febbraio 2022.