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Covid, l’ora della responsabilità

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L’ora della responsabilità. Se guardiamo alla diffusione del virus nel nostro Paese c’è da preoccuparsi, e non poco. Situazione di occupazione delle terapie intensive oltre la soglia d’allarme, contagi in crescita esponenziale, tre volte rispetto a un anno fa (l’80% riguarda non vaccinati e le misure di restrizione sono nettamente più blande). Senza vaccini il sistema sanitario sarebbe già finito in default.

Nel fare gli auguri di Buon Natale ci siamo appellati allo spirto montanaro che, dinnanzi alle difficoltà, spesso sa reagire. Il primo dato di rilievo è che i contagi in Appennino non galoppano come altrove. Nel resoconto del giorno di Natale si sono registrati 1 caso a Baiso (0 il giorno precedente), 4 a Canossa (0), 1 a Carpineti (2), 2 a Casina (0), 3 a Castelnovo (4), 4 a Toano (4), 3 a Ventasso (1), 1 a Vetto (0), 3 a Vezzano (3), 4 a Viano (2), 1 a Villa Minozzo (0). Il virus c’è, è presente in tutti i comuni, ma ancora non rompe la barriera del contagio inarrestabile. Eppure a Natale si sono registrati (dati della Vigilia) 503 nuovi casi in provinc , 368 sono sintomatici, solo 57 i casi riconducibili a focolai noti. Sono stati necessari altri 4 ricoveri in reparti ordinari, cala di una unità da 12 a 11 il numero di ricoverati in terapia intensiva. E, purtroppo, si è registrato il decesso di una donna di 68 anni.

In questo contesto, in assenza di lock down o coprifuoco è necessario conservare la prudenza. Abbiamo, certo, l’opportunità, durante le feste, di fare spostamenti liberi nello stesso comune, tra comuni e anche Regioni in zona bianca e zona gialla. Possiamo anche viaggiare all’estero e non abbiamo subito limitazioni al numero degli invitati presso le proprie abitazioni a differenza dello scorso anno, quando il limite agli invitati era di due.

Soprattutto è necessario conservare con rigore le restrizioni in essere così come elencate dal “decreto Natale”, approvato nei giorni scorsi proprio per limitare la diffusione del contagio Covid e, soprattutto, il dilagare della nuova variate Omicron.

Ricordiamo, allora, che sarà necessario il Super Green Pass per potersi godere il cenone di Capodanno al ristorante, dove potranno dunque accedere solo i vaccinati e i guariti dal Covid, così come nei bar al chiuso, anche per le consumazioni al bancone.

Niente falò in piazza a Marola, dato che sono vietate le feste in piazza, i concerti e, più in generale, tutti gli eventi all’aperto che implichino assembramenti. Maggiori accortezze sui mezzi pubblici dato che è scattato l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2 viaggiando sui mezzi pubblici (dai trani ai bus, dagli aerei alle navi) e per accedere a musei e grandi eventi anche di carattere sportivo. Obbligatorio, comunque, indossare la “classica” mascherina all’aperto fino al 31 gennaio (sufficiente anche quella chirurgica).

Non si balla in nessun locale della montagna, dato che il governo ha stabilito la chiusura delle discoteche e dei locali da ballo fino al 31 gennaio. (G.A.)

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