Home Cronaca Solidarietà alla Cgil, modificato l’ordine del giorno. Casina Futura: “Documenti non paragonabili”

Solidarietà alla Cgil, modificato l’ordine del giorno. Casina Futura: “Documenti non paragonabili”

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Lo scorso Consiglio Comunale il sindaco di Casina, Stefano Costi, bocciò la mozione del gruppo di minoranza "Casina Futura" relativa alla solidarietà di carattere nazionale verso gli attacchi alla sede della Cgil dell'ottobre scorso. In quella sede, il sindaco chiese di emendarla togliendo ogni riferimento ai partiti, nella fattispecie Forza Nuova e Casapound, cosa che la minoranza si è rifiutata di fare.

Durante l'ordine del giorno indetto ieri dalla maggioranza non si è quindi discusso di solidarietà alla Cgil, ma di contrarietà rispetto a ogni forma di violenza nel suo senso più generale. A questo ha reagito Casina Futura, ribadendo di essere favorevole ad approvare la mozione di solidarietà con lo stesso testo e nello stesso modo degli altri comuni italiani e senza, perciò, alcuna variazione. "Se le modifiche richieste lo scorso Consiglio comunale dal sindaco dovevano portare a un documento come questo Odg - ha dichiarato la capogruppo Anna Fornili -, siamo fieri di non averla emendata perché i due documenti non sono neanche paragonabili. Non c’è ovviamente alcun riferimento ai partiti o a manifestazioni a estrazione neofascista, ma non c’è nemmeno alcuna posizione solidale verso Cgil o verso le forze dell’ordine. E' un Odg che è stato tolto dal suo contesto quando la mozione nazionale era proprio la figlia di un contesto ben preciso: l’attacco del 9 Ottobre".

La consigliera di minoranza ha poi continuato con alcune precisazioni rispetto all'ordine del giorno: "Nel merito delle richieste dell’Odg non si può dire nulla: la non violenza e il rispetto reciproco sono valori cardine del vivere civile - spiega Fornili -. Mi domando per quale ragione l’amministrazione debba ribadirli, noi li consideriamo valori già assodati poiché sono richiamati all’articolo 1 dello statuto del Comune di Casina e nei suoi riferimenti costituzionali".

E quindi ritorna sulla questione Cgil: "La mozione che abbiamo presentato non ha la firma di Anna Fornili o della minoranza di Casina, ma porta il nome e il cognome di tutti i consiglieri comunali, tutti i sindaci e gli assessori che in tutta Italia hanno presentato lo stesso documento: è la forza di sottoscrivere lo stesso testo che rende una mozione espressione della nazione. Coloro che ci accusano di fare dei “copia incolla” non hanno capito proprio che cosa sia una mozione, tantomeno nazionale".

"Ricordo infine alla maggioranza - conclude Fornili -, che in Consiglio Comunale esistono tre espressioni di voto: favorevole, contrario e astenuto. Se si vota contrario a una mozione che condanna violenza e attacchi ad estrazione fascista si avvalla quanto condannato dalla mozione stessa, è così che funziona ed è proprio per questo esiste l’astensione. Nessuno ha mai accusato di fascismo nessuno, nessuna accusa è mai uscita in sede di consiglio e non. Mai. Se voi non siete in grado di comprendere le conseguenze del vostro modo di votare, allora dovete biasimare solo voi stessi".

1 COMMENT

  1. Mi pare di scorgere molta “foga” antifascista nelle parole della Capogruppo di Casina Futura, quasi che dietro l’angolo vi fosse ad aspettarci un nuovo Ventennio, mentre sappiamo bene che non è così, a detta di molti, e anche l’ingigantire il senso di un episodio singolo ed isolato, ancorchè censurabile, a me sembra una sorta di controproducente “gridare al lupo”, o quantomeno un “allarme” spropositato rispetto all’accaduto (che non vedo come possa “giovare alla causa”).

    Mi sembra altresì di percepire, all’interno della nostra società, una crescente simpatia per il “decisionismo”, e per guide politiche carismatiche che sappiano darvi corpo, dopo che per lungo tempo una certa linea ideologica propendeva per l’assemblearismo, non di rado inconcludente, e potrebbe anche succedere che per qualcuno il decisionismo equivalga a autoritarismo, il quale, a sua volta, potrebbe venir inteso da qualchedun altro, per proprietà transitiva, come un quasi fascismo, ossia da respingere..

    Mi pare in sostanza che il termine “fascista” sia stato impiegato abbastanza spesso in maniera impropria – se non avventata, o perlomeno affrettata – e giusto al riguardo non posso dimenticare che non tantissimi anni fa un leader politico di alto profilo democratico, e capace nel contempo di assumere decisioni non facili, per non dire “impervie”, e che seppe dare grande autorevolezza al Belpaese sul piano internazionale, veniva raffigurato dai suoi critici anche con l’abbigliamento in uso nel Ventennio.

    P.B. 31.12.2021

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