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Ristori da 500mila euro per le discoteche, Bonaccini: “Il settore più penalizzato dalla pandemia”

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"A inizio anno un nuovo bando da 500mila euro ed entro la primavera lavoreremo per attivare un terzo bando dedicato esclusivamente alle discoteche". Queste le parole del presidente regionale Stefano Bonaccini, durante l'incontro con i rappresentanti dei locali da ballo dell'Emilia Romagna. "Faremo pressione perché si attivi al più presto un tavolo di confronto col Governo per riservare risorse straordinarie al settore più penalizzato dalla pandemia".

Una situazione grave che rischia di far saltare l’industria del divertimento dell’Emilia-Romagna, una realtà che in Italia riguarda circa 3.500 aziende e 200mila lavoratori. Le discoteche della regione, chiuse ancora per contenere l’impennata di contagi da Covid-19, sono il comparto che in assoluto sta pagando il prezzo più alto da inizio pandemia.

Nell'incontro di ieri con il presidente del Silb-Fipe Emilia-Romagna, Gianni Indino, al cospetto di una delegazione di gestori di discoteche, Bonaccini ha affermato come "occorrono ristori immediati". Per questo, dopo il primo bando da tre milioni di euro, la Regione ha previsto a inizio anno un nuovo bando da 500mila euro, promettendone un altro altro specifico per il settore discoteche e sale da ballo entro la primavera.

“Ma non basta - prosegue il presidente Bonaccini - perché dobbiamo difendere lavoratori e famiglie, accompagnandoli fino alla ripartenza, per non lasciare indietro nessuno. Chiederemo quindi al Governo di aprire un tavolo di confronto urgente con l’obiettivo di far attivare risorse straordinarie per il settore. Occorre che venga fatto un ragionamento simile a quello che ha portato giustamente a destinare milioni di euro ai gestori degli impianti di sci. Si tratta di settori che hanno pagato un prezzo enorme alla pandemia e che devono essere trattati con strumenti simili. Le discoteche sono chiuse, con poche eccezioni, ormai da due anni. Ora - conclude - dobbiamo dare un segnale forte e sostenere un pezzo importante non solo della nostra economia, ma della nostra cultura e del nostro turismo".