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Piscina, affidamento della gestione: sulla questione interviene il Pd di Casina

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Riceviamo e pubblichiamo dal gruppo Pd di Casina, in merito alla procedura concorsuale avviata dall'amministrazione per l' affidamento della gestione della piscina e del ristorante.

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LETTERA APERTA AL SINDACO DI CASINA

Abbiamo appreso da “Redacon” che l’amministrazione di Casina ha avviato la procedura concorsuale per l’affidamento in gestione della piscina e dell’annesso ristorante. Ci affidiamo al medesimo strumento di comunicazione per fare conoscere il nostro pensiero, nel contempo però facciamo nostre le parole del Capo dello Stato appena rieletto. Un monito che deve valere anche per le nostre comunità locali: anche qui c’è l’esigenza di “Salvaguardare la qualità della nostra democrazia” facendo partecipare alle scelte amministrative non solo doverosamente i consiglieri eletti ma anche le forze politiche che, come ricordato dal Capo dello Stato,  “esercitano il compito di rappresentare le istanze che provengono dai cittadini e dalle forze sociali, senza di loro il cittadino si scopre solo e più indifeso”.

L’autoreferenzialità delle amministrazioni di “Liste Civiche” che sfuggono al confronto con gli attori politici,  contraddicono il principio del  “doveroso rispetto delle regole di formazione delle decisioni, discussione e partecipazione a tutela degli interessi generali” per citare nuovamente il Capo dello Stato.

Auspichiamo che l’amministrazione da Lei rappresentata voglia, nel rispetto dei principi sopra richiamati, confrontarsi, nelle sedi istituzionali deputate non solo su come affrontare la scelta per la gestione della piscina, che noi vorremmo fosse risolta tenendo conto che si tratta non di “un bene” ma di “un luogo” sportivo non meramente economico deputato ad assolvere una funzione.

Così come vorremmo avere informazioni sullo stato dei lavori in corso, dello stato di efficienza degli impianti di produzione energetica. In sintesi vorremmo che l’invito del Capo dello Stato fosse messo in atto  anche a Casina, faremmo  tutti il nostro dovere civico e il bene dei nostri concittadini ampiamente rappresentati.

Attendiamo fiduciosi un positivo riscontro.

Per il Direttivo del Partito Democratico di Casina

Il Segretario

4 COMMENTS

  1. Quasi tutto lecito, con un però. Il PD di casina, relativamente all’efficienza degli impianti di produzione energetica, dovrebbe volgere gli occhi in casa propria. Se non ricordo male fu l’allora amministrazione Fornili a volere il super progetto dei pannelli solari. Forse un progetto nato male, avviato con poca oculatezza per degli impianti che già al momento dell’installazione risultavano obsoleti. Ecco, vorrei chiedere al PD di Casina conto di questo, del perchè di una scelta a dir poco opinabile, di affitti dei campi a cifre spropositate (alle stesse cifre si potevano comprare ettari ed ettari di terreni agricoli) e per alcuni campi scelti su terreni franosi. Cari amici del PD dateci voi una spiegazione invece che puntare il dito altrove per celare le vostre colpe.

    Abitante di Casina

    • Firma - Abitante di Casina
  2. Sono rimasto perplesso di fronte alla richiesta che il PD di Casina fa alla sua Amministrazione: è come affermare che i rappresentanti PD che siedono nei banchi del Consiglio Comunale non hanno titolo per rappresentare il Partito tutto. È lecito chiedere che un Sindaco partecipi ad una assemblea di un Partito di cui non è un iscritto per confrontarsi su un problema o un progetto particolarmente importante … ma lo si invita! Oppure si organizza un convegno per presentare le proprie proposte a tutta la cittadinanza, Sindaco e rappresentanti di altre forze politiche comprese. Inoltre: perché ci si deve sentire in obbligo di rendere conto al PD e non a tutti gli altri partiti?.
    Quello che poi mi lascia più perplesso è soprattutto il modo con cui si usa il messaggio del Presidente Sergio Mattarella, estrapolando frasi dal discorso che ha fatto alle camere in occasione del suo insediamento, togliendole dal contesto e facendogli dire cose che non ha mai detto.
    Ho troppa stima per un Presidente, che si è preso sulle spalle responsabilità che toccavano ad una politica che si è rivelata inadeguata e incapace, per accettare che venga usato e strumentalizzato in questo modo.
    Per chi ha voglia di leggere e per farsi un’opinione personale, riporto i passaggi del suo discorso da cui sono estrapolate le frasi di cui sopra. A me pare un chiaro invito alla politica affinchè dialoghi maggiormente con la società civile, ma potrei anche sbagliarmi.
    “…………..I grandi cambiamenti che stiamo vivendo a livello mondiale impongono soluzioni rapide, innovative, lungimiranti, che guardino alla complessità dei problemi e non soltanto agli interessi particolari.
    Una riflessione si propone anche sul funzionamento della nostra democrazia, a tutti i livelli.
    Proprio la velocità dei cambiamenti richiama, ancora una volta, al bisogno di costante inveramento della democrazia.
    Un’autentica democrazia prevede il “doveroso rispetto delle regole di formazione delle decisioni, discussione, partecipazione.” L’esigenza di governare i cambiamenti sempre più rapidi richiede risposte tempestive. Tempestività che va comunque sorretta da quell’indispensabile approfondimento dei temi che consente puntualità di scelte.
    Occorre evitare che i problemi trovino soluzione senza l’intervento delle istituzioni “a tutela dell’interesse generale”: questa eventualità si traduce sempre a vantaggio di chi è in condizioni di maggiore forza.
    La sfida – che si presenta a livello mondiale – per la “salvaguardia della democrazia” riguarda tutti e anzitutto le istituzioni.
    …………………….Per questo è cruciale il ruolo del Parlamento, come luogo della partecipazione. Il luogo dove si costruisce il consenso attorno alle decisioni che si assumono. Il luogo dove la politica riconosce, valorizza e immette nelle istituzioni ciò che di vivo emerge dalla società civile.
    ……………..La qualità stessa e il prestigio della rappresentanza dipendono, in misura non marginale, dalla capacità dei partiti di esprimere ciò che emerge nei diversi ambiti della vita economica e sociale, di favorire la partecipazione, di allenare al confronto.
    I partiti sono chiamati a rispondere alle domande di apertura che provengono dai cittadini e dalle forze sociali.
    Senza partiti coinvolgenti, così come senza corpi sociali intermedi, “il cittadino si scopre solo e più indifeso”. Deve poter far affidamento sulla politica come modalità civile per esprimere le proprie idee e, insieme, la propria appartenenza alla Repubblica.
    Il Parlamento ha davanti a sé un compito di grande importanza perché, attraverso nuove regole, può favorire una stagione di partecipazione.
    Anche sul piano etico e culturale è necessario – proprio nel momento della difficoltà – sollecitare questa passione che in tanti modi si esprime nella nostra comunità. Tutti i giovani in primo luogo, tutti, particolarmente loro, sentono sulle proprie spalle la responsabilità di prendere il futuro del Paese, portando nella politica e nelle istituzioni novità ed entusiasmo………………………..”.

    Un altro abitante di Casina

    • Firma - Un altro abitante di Casina
  3. Sarebbe idealmente auspicabile che, sul piano amministrativo/istituzionale, ogni decisione venisse presa dopo un’ampia consultazione, e con larga condivisione, metodo che in passato incontrò definizioni come “assemblearismo” – e che a lungo andare creò peraltro qualche insoddisfazione – ma non andrebbe parimenti dimenticato che alla politica viene pure richiesto di saper decidere, e quest’ultima aspettativa potrebbe forse annoverarsi tra le cause che hanno portato alla elezione diretta del Sindaco, e a spostare sulla Giunta competenze che in precedenza afferivano al Consiglio comunale.

    Si potrebbe nel contempo supporre che la legge n. 81 del marzo 1993 – che ha giustappunto introdotto l’elezione diretta del primo cittadino – fosse un po’ figlia dell’onda referendaria che connotò il biennio 1991/1992, così come il presumere che le liste civiche si siano sviluppate per coinvolgere maggiormente la “società civile”, anche come forma di risposta ad una nascente antipolitica, e per dar spazio alla cosiddetta democrazia “partecipativa”, rispetto a quella “rappresentativa”, nella quale, ossia la seconda, i partiti ricevevano una sorta di delega o mandato da parte dei propri simpatizzanti ed elettori.

    Questa mia interpretazione o ricostruzione degli eventi, e loro sequenze, può essere poco o niente condivisa, ma a me sembra comunque abbastanza realistica e fondata l’impressione che l’insieme delle trasformazioni succedutesi nel tempo – al di là del giudizio che se ne può dare – abbia cambiato il ruolo e la centralità dei partiti nella formazione delle liste a livello locale, e di riflesso pure l’interlocuzione tra istituzioni e politica, e può anche esservi chi sfugge al confronto con gli attori politici, come dice il PD di Casina, ma a me pare una eventualità da mettere in conto, alla luce di quanto dicevo.

    P.B. 09.02.2022

    P.B.

    • Firma - P.B.
  4. Riguardo al cittadino che si scopre solo e più indifeso, secondo quanto si legge nel secondo commento, correvano anni o decenni in cui il cittadino/elettore disponeva di uno strumento in più per “far sentire la propria voce”, qual’era la possibilità di avvalersi della “preferenza” nelle votazioni nazionali, il che “legava” per così dire l’eletto ai propri sostenitori, i quali si sentivano a loro volta rappresentati, o se non altro ascoltati (questo è perlomeno il ricordo che ho della “atmosfera” dell’epoca).

    Stando sempre alla sensazione di cui conservo memoria, anche i corpi sociali intermedi potevano funzionare da ulteriore strumento di “tutela” e ausilio per i propri aderenti o proseliti, causa il peso negoziale che tali “entità” esprimevano in quella realtà, nella quale erano ancora presenti i cosiddetti partiti identitari – sarà una pura coincidenza, o forse c’è qualcosa in più a spiegare le sinergie di allora – ma in ogni caso il cittadino riusciva a non sentirsi inerme e “abbandonato a sé stesso”.

    Seguendo l’andamento degli eventi, da multipla che era la preferenza divenne successivamente unica, fino poi a scomparire, ed eguale sorte è toccata a partiti identitari dalla lunga storia, il che ha fatto venir meno un importante sistema di contrappesi, a mio avviso almeno, e credo di non essere il solo a pensarla così, ma fra quanti si trovano casomai a rimpiangere oggi quella stagione, scorgo anche “lacrime di coccodrillo”, visto che più d’uno ne applaudì al tempo la “capitolazione.

    P.B. 12.02.2022

    P.B.

    • Firma - P.B.