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Carpineti, discussi i futuri assetti della Asp Don Cavalletti

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Nel consiglio comunale del 4 febbraio scorso si è discussa la mozione sulla situazione economica e gestionale della Asp Don Cavalletti e sulla decisione in merito agli assetti futuri presentata dal gruppo consigliare di minoranza "Carpineti Civica".

"La situazione è seria e non più sostenibile - afferma il gruppo di minoranza -, la struttura ha bisogno di una ristrutturazione non banale e ci sono gravissime carenze gestionali riconosciute ormai anche dalla stessa maggioranza di Carpineti e dagli organi di governo del Don Cavalletti".

Il problema è prima di tutto politico. La legge regionale costringe le Asp, di fatto, a una difficoltà finanziaria perenne, "ma in questi anni sul Don Cavalletti non è stato fatto nulla di concreto per risolvere la situazione", affermano. La decisione sulle sorti della Asp sono ferme dal 2019, anno in cui il piano di compressione dei costi aveva portato il massimo dei risultati. Da allora "si sono susseguiti una serie di tavoli tecnico-politici per determinare se fosse più conveniente l'esternalizzazione della cooperativa, altri per capire se scegliere di conferire il servizio a un Asc - continua il gruppo -. Non aver preso una decisione allora, comporta oggi un costa di circa 100mila euro al Comune".

L'esternalizzazione a una cooperativa è però l'unica soluzione a cui Carpineti Civica si oppone senza possibilità di mediazione. "Come prima cosa ribadiamo con fermezza la nostra convinzione che il Don Cavalletti debba rimanere pubblico - affermano -. La cooperativa non è il male assoluto, ma significherebbe il totale ritiro del pubblico nell’assistenza agli anziani del nostro territorio".

Si era quindi parlato del conferimento del servizio all'unica Asc già presente sul territorio, ma a un anno dalla delibera dei sindaci, la Teatro Appennino ha ritenuto di non poterne dar seguito e anche questa ipotesi è tramontata. Nel consiglio comunale di giovedì scorso, il sindaco di Carpineti ha però annunciato come l'assemblea dei soci della Asp Don Cavalletti abbia deciso di costituire quanto prima una Asc che gestirà la casa residenza anziani a Carpineti. L'azienda sociale consortile è un'azienda costituita da uno o più Comuni ed è quindi pubblica, ma di diritto privato. "Fin dall'inizio occorreva propendere per un azienda di diritto privato - afferma il sindaco di Carpineti, Tiziano Borghi -, ma gli stakeholders hanno fatto muro con lo slogan "l'Asp non si tocca", tanto che da cinque o sei anni la casa di residenza anziani è ricoperta di bandiere". Tempo e soldi sembrerebbero quindi essere stati persi a causa di un mancato compromesso tra chi detiene le quote dell'Asp, ora però favorevoli alla realizzazione di una nuova Asc carpinetana, "a patto che venga preservato il lavoro di chi opera nella struttura", si legge in una nota del Pd.

Il Comune di Carpineti possiede l'83% delle quote del Don Cavalletti, e secondo la minoranza non le avrebbe fatte valere cercando di andare incontro all'approvazione degli altri soci, i quali detengono lo 0,2% e il 9%. "Con tutto il rispetto per le persone e per i ruoli - conclude Carpineti Civica -, chi possiede la maggioranza delle quote ha l'onore e l'onere di decidere, lo statuto glielo consentiva e glielo consente. Finalmente è stata presa una decisione".

Il consiglio si è sciolto dandosi come data di scadenza il 30 giugno 2022 per prendere una decisione definitiva. "Ci auguriamo che venga rispettata - conclude Carpineti Civica -. Gli ospiti di quella struttura si meritano il miglior servizio possibile. Chiediamo all'amministrazione comunale di decidere presto e scegliere la cosa più giusta per il futuro del Don Cavalletti. Ora la trasformazione in Asc richiederà la chiusura di debiti e crediti, un costo non banale malgrado quello che si è detto nel corso degli anni e che, alla prova dei fatti, non è risultato vero".