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Carlo Boni: “La pandemia ci lasci una lezione concreta sui servizi sanitari del territorio”

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Carlo Boni

Riceviamo e pubblichiamo

“La lezione di questi due anni di pandemia ci serva per capire che i servizi sanitari presenti sul territorio sono fondamentali e devono essere non solo mantenuti ma implementati”. Sono parole del medico, Consigliere comunale delegato alla sanità e capogruppo di maggioranza Carlo Boni, che inoltre aggiunge una richiesta di risposte chiare sulla rete provinciale degli ospedali e sui servizi al Sant’Anna di Castelnovo Monti, compreso il punto nascite.

Afferma Boni: “Auspicando di essere ormai prossimi al termine del terribile percorso iniziato 2 anni fa sorgono spontanee alcune considerazioni. Le espongo da medico, da amministratore, da cittadino che come tutti ha vissuto questo periodo dapprima con scetticismo poi con preoccupazione, anche con rabbia impotente, dubbi e confusione ed altro ancora che si agitava nella mente e nell’animo. A livello nazionale abbiamo scelto in più occasioni la chiusura totale come soluzione per arginare i contagi perché non avevamo altro. Ricordiamo tutti i tamponi introvabili, l’igiene pubblica e medicina del territorio in ginocchio, piegati da anni di tagli delle risorse, con qualche leader politico che poco prima della pandemia aveva affermato pubblicamente che i medici di base erano inutili, che bisognava chiudere le strutture sanitarie piccole per lo stesso motivo, e che anzi erano pericolose. Ci siamo poi accorti che tali affermazioni erano una delle cause di danni gravissimi e della disarmante impreparazione della nostra sanità ad affrontare l’emergenza. Ora però si corre a riparare gli errori”.

Prosegue il medico castelnovese: “Sentiamo parlare di medicina di prossimità, intendendo una cura il più possibile vicina ai cittadini, riservando alle strutture ospedaliere ambiti specialistici ben definiti, ma conservando una assistenza sul territorio che permetta un intervento pronto ed efficace. Ci si rende conto finalmente che i territori necessitano di una sanità che protegga e curi la persona insieme alla malattia. Tuttavia credo sia ora di parlar chiaro, scendendo dalle nuvole per atterrare sul concreto. Per questo pongo alcune domande che richiedono ormai risposte nette e precise. La politica ha scelto di mantenere tre poli ospedalieri principali in provincia, Castelnovo Monti, Reggio Emilia e Guastalla, là dove sono indispensabili e dotandoli di tutto quel che serve a renderli pronti, efficaci ed efficienti? Sì o no? Ha deciso di riaprire il punto nascita a Castelnovo Monti, indispensabile perché l’ospedale si qualifichi come polo ospedaliero completo? Sì o no? Ha deciso di far sì che nuove case della salute sul territorio non rimangano scatole vuote utili solo alla propaganda, ma che si arricchiscano delle competenze e delle strumentazioni necessarie? Servono risposte concrete. Se la pandemia Covid ci lascia dobbiamo essere pronti ad affrontare la prossima, e comunque imparare da questa brutta avventura. La politica rischia ancora una volta di arrivare in ritardo e lasciare il Paese impreparato e in preda all’ennesima emergenza. Aspettiamo risposte chiare da chi è in grado di darle. Da qualunque parte sia schierato”.

6 COMMENTS

  1. Poiché aveva senso e logica lo schema o progetto dei tre poli ospedalieri provinciali, ossia Castelnovo Monti, Reggio Emilia e Guastalla – peraltro ricordato più volte in questi anni anche da altri sulle pagine di Redacon – viene spontaneo chiedersi perché mai tale progetto sia rimasto sulla carta, cioè di fatto irrealizzato, o fors’anche inspiegabilmente abbandonato, e la risposta non può che venire dal partito che da sempre ha guidato le sorti politico amministrative della nostra Regione e Provincia, nonché del nostro Comprensorio Montano.

    In questi giorni detto partito sta ponendo domande in quel di Carpineti e Casina, ma alle domande potrebbe unire pure risposte, o quantomeno sollecitarle presso i propri organismi provinciali o regionali, riguardo giustappunto all’Ospedale montano, che è problema di non piccolo rilievo per l’intera nostra area. L’accorato appello con cui il dr. Boni chiude queste sue righe sta a dirci quale bisogno ci sia di risposte chiare, ma non possono che venire dal partito configurabile come principale “azionista” della maggioranza di cui egli fa parte in veste di capogruppo..

    P.B. 12.02.2022

    P.B.

    • Firma - P.B.
  2. Comprendo, e trovo altresì apprezzabile vista la portata della materia, l’attendersi comunque delle risposte, indipendentemente da come è schierato chi le può fornire, ma resto nondimeno dell’opinione che le risposte “vere”, ossia vincolanti ed impegnative nei confronti della comunità montanara, non possono che arrivare da chi ha l’investitura politica per poter decidere quale assetto dare alla organizzazione sanitaria regionale (diversamente si rischia di “fare giri a vuoto”, o di alimentare aspettative destinate semmai ad andar deluse).

    P.B. 12.02.2022

    P.B.

    • Firma - P.B.
  3. Redacon – Aggiornamento 31 gennaio 2017 ore 17,45 – L’intervento (deciso) del dr. Carlo Boni.

    “Io non credo che anche questa volta ci si debba turare il naso e continuare a dare fiducia a questa classe dirigente, non è detto che si debba votare per sempre Pd; se al partito non importa nulla di quattro montanari ignoranti i voti li vadano a cercare altrove”.
    (Dott. Carlo Boni, P.L.S. per Casina e Carpineti, Distretto di Castelnovo ne’ Monti) ***
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    Sono passati cinque anni.
    Si : “ E’ ora di passare dalle chiacchiere ai fatti. Punto”.

    ( Giovanni Annigoni )

  4. “Fosse la volta buona!!” Da una lato mi fa piacere che qualcuno si svegli (attenzione, ancora solo a parole!!); dall’altro però mi chiedo da dove salta fuori questo paladino per “l’implementazione” dei servizi sanitari in montagna. Ma fino ad ora dove sei stato? quando chiudevano il punto nascite e quando il Sindaco diceva “entro…..riapriremo”. Dove eri quando hanno tolto la reperibilità ginecologica h24? Dove eri quando hanno tolto la reperibilità ortopedica dalle 20 alle 8? Se ricordo bene, mentre condannavano a morte il Cristo, qualcuno si era avvicinato a Pietro dicendogli che anche lui era col Messia e lui rinnegò tutto. E’ quasi simile; manca solo la “santità” degli attori. Ma perchè non sei intervenuto per “implementare” quando quella sera vennero a Castelnovo i Dirigenti dell’AUSL per presentare il S.Anna Plus, oppure ti sembrava che fosse già abbastanza implementato? Perchè oltre a sederti ai numerosi tavoli della concertazione, non hai battuto anche qualche pugno su quei tavoli? Perchè la chiusura temporanea della terapia intensiva a Castelnovo Monti non ha sortito alcun commento negativo tranne quello del sottoscritto? Forse che per i montanari fosse proibito avere necessità di terapia intensiva per patologie non Covid? Avete fatto fiaccolate ed altre manifestazioni, avete volato assieme alle cicogne (attualmente forse sono a svernare in paesi più caldi). Ah, dimenticavo in questi ultimi due anni non si è potuto implementare per colpa del COVID. Ti rammento che in montagna, anche in presenza del Covid, i tuoi concittadini hanno sofferto per patologie non Covid e le donne hanno continuato a rimanere gravide avendo bisogno anche di supporto ginecologico fino al parto. E poi mi fermo qui perchè ormai sono argomenti triti e ritriti. Spero di sbagliarmi ma più volte ho detto che ormai credo più a Babbo Natale ed alla Befana; anche questa volta è necessario da parte mia un atto di Fede. Non vorrei che questo bell’annuncio che ho letto fosse l’inizio della prossima campagna elettorale per la candidatura a Sindaco. Se così fosse, non c’è niente di male; consiglio tuttavia di cambiare “gli amici di merende” perchè davvero altrimenti i montanari sarebbero chiamati a potenti atti di Fede
    Un saluto ai montanari dal Centro Traumatologico di Madonna di Campiglio

    Dott.Cavana

    • Firma - Dott.Cavana