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In ricordo di Ninetto, storico proprietario dell’Albergo Bismantova a un mese dalla scomparsa

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Di Maria Alberta Ferrari

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Una comunità si è stretta intorno alla famiglia per la perdita del caro Nino Ferrari, per tutti Ninetto, proprietario e gestore fino a 20 anni fa dell’Albergo Bismantova, in posizione centrale a Castelnovo ne' Monti, in prossimità di Piazza Peretti e adiacente al Teatro, conosciutissimo. Una persona che ha fatto storia in montagna, con un forte senso dell’ospitalità, un sorriso accogliente accompagnato da modi garbati e misurati. Così lo ricordano in molti nelle diverse dimostrazioni di affetto pervenute alla famiglia in occasione della sua dipartita il 14 gennaio scorso, persona gentile e disponibile con tutti.

E’ nato nell’Albergo Bismantova dove il papà Cesare Ferrari, prima emigrato in Francia con la sorella Zita, aveva poi iniziato con lei l’ attività alberghiera, facendo costruire quello che si chiamava allora “L’Albergo del Teatro”. E lì è vissuto, una vita passata ad accogliere persone, a preparare mensa. Il suo nome, Ninetto, ritorna nella famiglia Ferrari, originaria di Spigone di Vetto, in memoria del cugino Ninetto (figlio di Ostilio Ferrari, fratello di Cesare) morto per grave infezione cadaverica nel 1934 all’età di 24 anni, studente al V anno di medicina, feritosi durante un’ esercitazione praticata presso l’Università di Parma ed il cui busto in bronzo si trova all’interno dell’Ospedale Sant’Anna di Castelnovo ne' Monti.

Ninetto, 85 anni, nacque nel 1936 e le sue esequie sono state celebrate lunedì 17 gennaio nella Pieve di Campiliola officiate da Don Giovanni Ruozzi che, definendolo esempio operante in mezzo a noi, ha ricordato la sua piena vita come un nuovo inizio: quello di una vita eterna che porta a compimento tutti i desideri di bene che ciascuno di noi non ha potuto pienamente realizzare sulla terra. "Il paradiso sarà questo: vivere i propositi di bene nella loro pienezza. Il bene fatto è una eredità preziosa e guardare al paradiso ci aiuta a vivere meglio, non sciupando occasioni", ha concluso.

E di occasioni Ninetto non ne ha certamente sciupate molte: un grande ristoratore che ha vissuto in mezzo a noi con gioia e impegno laborioso, per molti anche un grande amico, con il quale si sono condivisi tanti momenti spensierati e gioviali. Mio marito ricorda che quando con la compagnia di amici si andava al cinema a Castelnovo ne' Monti, prima ci si fermava a mangiare la pizza da Ninetto … e anche dopo !! In effetti quella pizza era veramente speciale!

Ninetto, una vita dedicata al servizio di una comunità, lascia una bella e unita famiglia, due figli: Cinzia che ha continuato l’attività paterna nella conduzione della gelateria Bismantova, e Ruggero, dirigente aziendale a Milano, quattro nipoti e tre pronipoti, oltre alla moglie Augusta che lo ha sempre affiancato efficacemente nella sua attività e con la quale a maggio avrebbe festeggiato i 60 anni di matrimonio, a coronamento di una bella vita trascorsa insieme e del tutto condivisa, anche nelle recenti sofferenze.

Tutti gli volevano bene. “Se non ci fosse stato l’impedimento del Covid al suo funerale ci sarebbe stato il mondo” ha mormorato alla mamma la figlia Cinzia. Sia per lui ora mensa piena nella casa del Padre.