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Il 118 compie 30 anni

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118 è un numero che salva la vita, dietro al quale in Emilia-Romagna,  si muove un’intera comunità di medici, infermieri, operatori sanitari, volontari soccorritori che ogni giorno, 24 ore su 24, sono pronti a prestare rapidamente soccorso ai cittadini in situazioni di emergenza. Intervenendo spesso in frangenti delicatissimi e salvando vite umane. 

Oltre 3.200 i medici e gli infermieri impegnati nel servizio, a cui si aggiungono 500 autisti soccorritori e quasi 21mila volontari.

Grazie anche a una flotta di centinaia di mezzi, di cui 270 tra ambulanze e auto mediche e infermieristiche pronte a partire con l’equipaggio a bordo 24 ore su 24, e 4 elicotteri, uno dei quali con tecnologia Ngv per consentire il volo notturno.

Ed è significativo anche l’impegno economico della Regione, che finanzia ogni anno il 118 con circa 180 milioni di euro, di cui 105 destinati alle aziende sanitarie per il personale, le centrali operative, l’elisoccorso e le tecnologie, e 75 milioni destinati invece alle associazioni di volontariato convenzionate per i trasporti.

Era il 1990 quando, in occasione dei mondiali di calcio, venne sperimentato a Bologna- prima città in Italia assieme a Udine - il 118 come numero unico e gratuito di chiamata per le emergenze sanitarie. Ma il servizio vero e proprio come lo è oggi, fu istituito due anni dopo con il decreto del Presidente della Repubblica del 27 marzo 1992, che consentì di realizzare le centrali operative del servizio di emergenza territoriale anche nelle altre città sulla base delle innovazioni introdotte a Bologna.

In tre decenni questo "numero" è diventato un punto di riferimento insostituibile per la sanità regionale, e lo è stato ancor di più negli ultimi due anni di pandemia, compiendo passi avanti importanti anche sul fronte della tecnologia. Basti pensare all’App DAE RespondER, che permette di identificare i defibrillatori più vicini alla persona colpita da sospetto arresto cardiaco e di sostenere da remoto il cittadino che è stato allertato per prestare la prima assistenza. Altro elemento innovativo, l’attivazione della videochiamata tra l’infermiere della centrale operativa e i soccorritori presenti sul posto per fornire il primo aiuto.

A ringraziare tutto il personale, volontario e no, che opera nel servizio 118, con la premiazione simbolica di una ventina di uomini e donne che lo rappresentano, è stato oggi l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini; presenti anche Antonio Pastori, coordinatore della rete regionale dell’emergenza 118, e Marco Vigna, fondatore del 118 a Bologna.

“Un saluto e un ringraziamento per tutto quello che garantite, avete fatto e farete, soprattutto dall’inizio della pandemia - ha detto Bonaccini -. Pochi giorni fa abbiamo celebrato la Giornata nazionale delle vittime da Covid, che deve diventare patrimonio di memoria collettiva. Anche molti dei vostri colleghi e colleghe hanno perso la vita, cercando di proteggere le nostre: avete dato prova di professionalità, competenza, cuore e passione straordinari. Non solo vi siamo grati per quello che fate- ha aggiunto il presidente- ma vi siamo vicini per irrobustire un sistema sanitario pubblico e universalistico che mai come durante l’emergenza sanitaria ha dimostrato quanto debba valere ed essere curato anch’esso. Questo è il nostro impegno, a partire dagli investimenti attraverso i fondi del Pnrr: siamo stata la prima Regione a consegnare al Governo tutti i progetti per oltre mezzo miliardo di euro, che ci permetteranno di avere una sanità pubblica e una medicina del territorio sempre più all’altezza e vicine ai cittadini. Grazie davvero e buon compleanno”.

“Una storia straordinaria, quella del 118, di cui l’Emilia-Romagna è assoluta protagonista. Qui il servizio è nato, diventando un modello per il Paese, e non ha mai smesso di evolversi per dare un’assistenza in emergenza sempre più innovativa e qualificata- ha affermato Donini-. Migliaia e migliaia gli interventi fatti in questi trent’anni, alcuni dei quali impressi indelebilmente nella nostra memoria perché legati ad eventi tragici, basti pensare al terremoto. Alle donne e gli uomini che con professionalità, dedizione e cuore, hanno fatto e continuano a fare la storia del 118, va il sentito ringraziamento dell’intera comunità regionale- ha concluso Donini -. Il riconoscimento che oggi conferiamo simbolicamente solo ad alcuni va naturalmente a ognuno di loro, per lo straordinario lavoro che ogni giorno svolgono a servizio di tutti. Grazie di cuore per quello che fate”.