Home Homepage Sulle tracce di Joe Sentieri in Appennino

Sulle tracce di Joe Sentieri in Appennino

164
0
Joe Sentieri

Si sa poco dei genitori di Joe Sentieri (Genova, 3 marzo 1925 - Pescara, 27 marzo 2007), nome d'arte di Rino Luigi Sentieri, cantautore e attore italiano, attivo dagli anni Cinquanta fino agli anni Novanta, ma - come riportato sul Resto del Carlino di Reggio - si sa che erano originari del nostro Appennino, di Cerreto.

“In tanti mi chiedono se sono parente del ‘cantante del saltello’ - racconta Simona Sentieri, artista di Castelnovo Monti, il cui cognome probabilmente rispecchia una lontana parentela -, non so molto su di lui, so quello che si diceva in casa. Era nato e vissuto a Genova, ma i suoi genitori venivano da Cerreto, suo padre di sicuro. Anche mio padre ha vissuto a Genova, come tanti cerretani i miei nonni si erano trasferiti là, e lo conosceva”.

Simona Sentieri, artista

Sentieri si era avvicinato alla musica dopo che gli era stato regalato un mandolino, che aveva imparato a suonare da autodidatta, e aveva iniziato la carriera di cantante negli anni Cinquanta, esibendosi su navi da crociera e su transatlantici. “Aveva una voce bellissima - sottolinea Simona Sentieri -, e aveva inventato un saltello con cui terminava le sue esibizioni. Lo aveva adottato dopo che, agli inizi della sua carriera, mentre si esibiva su una nave, al termine di una canzone la nave aveva sobbalzato e lui, per non perdere l’equilibrio, aveva fatto un piccolo salto. Era un uomo molto originale, appassionato anche di pittura, conduceva una vita molto strana”. 

A Cerreto lo hanno visto soprattutto quando era già in là negli anni. “Nel momento di maggior successo è sempre stato per lo più a Genova, o comunque via - precisa Simona -, venendo a Cerreto, paese dove tutti hanno il canto e il ballo nel sangue, solo ogni tanto. Tra i 60 e i 70 anni, per un certo periodo è venuto su a Cerreto, si era messo a posto una piccola proprietà e vendeva tappeti persiani. Aveva fatto una fortuna immediata ma non era riuscito ad amministrarla bene e viveva in povertà, con un sussidio che riceveva dalla Stato come artista”.

 

L'Appennino terra di musica e di cantanti