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Profumi e odori (poesia di Alberto Bottazzi)

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Vi sono profumi della memoria che accarezzano il presente tanto travagliato: riccioli neri d’infanzia, prati colorati di anemoni primaverili, amori e voci della casa dei nonni, il primo bacio tremante sulle labbra della fanciulla più bella del reame, giocando sul muretto della chiesa.

Vi sono profumi innocenti di pudore adolescenziale che inebriano il presente tanto travagliato, come il mio regno conquistato e difeso con il calore dell’amicizia e della perseveranza, felicemente frastornato da un rullo incessante di tamburi sotto la costellazione della giovinezza.

Vi sono profumi di un temporale che ci univa stretti stretti sotto un unico ombrello in nome di una simpatia appena nata intrisa di complicità e risate, crisalide di un amore che di lì a poco sarebbe diventato farfalla e come farfalla sei volata via sulle ali del vento di settembre.

Vi sono profumi di vita vissuta fragili come carta di riso, pensieri che hanno difficoltà ad uscire dalla mente per paura di frantumarsi nel presente osceno e tempestoso, ed allora volteggiano nell’aria dei ricordi facendosi solo ascoltare in una voce interiore che chiama insistentemente.

Vi sono odori odiosi e nauseanti di polvere da sparo sparsi ai confini dell’imbecillità, odori ripugnanti di guerra, odori di mostruosità disumana che lacerano l’esistenza di milioni di persone ridotte a spettri impauriti e cadaveri imbandierati dei colori della resistenza ucraina.

Alberto Bottazzi