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Coop sociale Coress, il 5 agosto 40 anni di attività

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Davide Vezzani

Tempo di bilanci per la Cooperativa reggiana servizi sociali di cui il 5 agosto ricorre il quarantennale di fondazione.

“Una lunga storia – sottolinea il presidente di Coress, Davide Vezzani – avviata da un gruppo di donne che si organizzarono per rispondere a situazioni di disagio quasi sempre vissute in prima persona, ma con quello sguardo aperto e solidale che via via ha consentito di arrivare coinvolgere più di mille famiglie, nel solo 2021, su progetti e servizi che continuano ad ampliarsi sulla base di uno stretto legame con le comunità locali e con le realtà del volontariato”.

151 soci (di cui 94 soci-lavoratori), 365 dipendenti, quasi 1.600 (1.200 delle quali segnate da disabilità fisiche e/o sensoriali) le persone che nel 2021 hanno fatto riferimento ai servizi socio-sanitari e alle strutture residenziali e semiresidenziali, Coress ha chiuso il bilancio 2021 con un fatturato di oltre 8,6 milioni aumentato dell’11% rispetto al 2020 e ritornato ai livelli pre-covid.

Cifre che nascono dalla gestione di 7 centri semiresidenziali e di una struttura residenziale per disabili adulti, di una residenza per anziani e di 4 progetti di cohousing sociale per l’emancipazione abitativa di persone adulte con fragilità intellettiva, ma anche da un intenso lavoro nel campo dell’assistenza domiciliare e nell’area educativa.

“Nel 2021 - spiega il presidente Davide Vezzani – alle strutture residenziali, semiresidenziali e ai servizi socio-occupazionali hanno fatto riferimento 730 persone con disabilità fisiche e/o sensoriali, mentre più di altrettante hanno usufruito di sostegno in campo educativo e attraverso una importante rete di assistenza domiciliare che, tra l’altro, ha interessato 500 minori nell’area della neuropsichiatria infantile. Queste cifre rilevanti attestano con evidenza quanto siano ampie le aree di bisogno e fragilità, ma anche quanto siano importanti le azioni integrate pubblico-privato sociale per assicurare sostegno a famiglie e comunità in una logica che va comunque ben oltre il tema della gestione di servizi. E’ vero che l’obiettivo è quello di creare ambiti che consentano di assistere, accompagnare, rafforzare competenze e autonomia di persone segnate da disagio e di assicurare a tante famiglie un sostegno fondamentale perché il disagio e la sofferenza non le trovino sole, ma tutto questo deve avvenire secondo il principio di una costruzione comunitaria e non, al contrario, secondo quello di una delega dei servizi a “specialisti” in qualche modo estranei ai contesti di vita delle persone assistite e alle stesse attese delle comunità in relazione alle opportunità che si possono costantemente generare rispetto a tante aree di bisogno e, soprattutto, a favore di un benessere individuale e collettivo”.

“Come cooperatori sociali – prosegue Vezzani – siamo impegnati proprio in questo senso, e non a caso anche nel 2021 si sono attivati o consolidati molti interventi (tra questi i soggiorni per disabili non sostenuti dal contributo pubblico) che vanno anche oltre lo sguardo sulla disabilità, ma guardano, ad esempio, al sostegno dei percorsi scolastici (come a Vezzano sul Crostolo, per citare un caso), alla prima infanzia (il micronido di Vetto), ai giovani per i quali stiamo progettando e allestendo nuovi spazi di aggregazione e relazione. È soprattutto su questi nuovi progetti – conclude Vezzani – che stiamo lavorando e investendo anche in termini di occupazione (11 nuovi ingressi nel 2021), puntando a rafforzare la nostra dimensione di 'ambasciatori' di economia civile e attivatori di quelle risorse comunitarie che sono ben rappresentate, innanzitutto, dalle tante realtà di volontariato presenti nel nostro territorio”.