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Il turismo recupera ma mancano le figura professionali

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Poiano, turismo alla Fonti (Grande)

Nell'estate 2022 il comparto turistico prosegue il recupero delle perdite causate dalla pandemia, nonostante il persistere di rischi per l'economia causati dal protrarsi della guerra in Ucraina, dall’inflazione e dalle tensioni sui prezzi delle materie prime e dell'energia.

Lo ricorda un’indagine dell’Ufficio Studi Lapam Confartigianato.

L’associazione spiega: “Un segnale di recupero lo cogliamo grazie agli indicatori di mobilità di Google: gli ultimi dati a luglio 2022 mostrano che la dinamica giornaliera dei flussi di frequentazione di negozi e luoghi di ricreazione si avvicina ai livelli pre-crisi (-2,5%), mentre i flussi verso gli hub di trasporto segnano un più limitato -5,2%. Nel confronto con luglio del 2021 per negozi e luoghi di ricreazione il livello della mobilità registra un recupero lievemente inferiore (era al +1,6% un anno fa) mentre è migliorato di 7 punti per gli hub di trasporto (erano al -12,2% a luglio 2021)”.

Lapam sottolinea poi l’importanza dell’artigianato nei settori interessati dalla domanda turistica: “La spesa dei viaggiatori stranieri che visitano il Nord-Est Italia si concentra per il 41,1% in alloggio mentre il restante 58,9%, pari a 3,8 miliardi di euro, comprende trasporti passeggeri, ristorazione e acquisti di prodotti artigianali e del made in Italy. Alla fine del primo trimestre 2022 le imprese artigiane attive in attività interessate dalla domanda turistica a Reggio Emilia sono 2.029, pari all’11% dell'artigianato totale”.

In chiave settoriale il comparto più rilevante è l’abbigliamento e calzature che conta 727 imprese, seguito ristoranti e pizzerie con 360 imprese, agroalimentare con 320 imprese e altre attività manifatturiere e dei servizi con 306, comparto che comprende fotografia, cornici, gioielleria e bigiotteria, ceramica e vetro, lavorazione artistiche del marmo, del ferro, del rame e dei metalli, cure per animali domestici, centri benessere e palestre. Seguono poi 176 bar, caffè, pasticcerie, 127 imprese nei trasporti, le rimanenti 13 imprese operano in attività ricreative, culturali, di intrattenimento, strutture ricettive e giornali, guide ed editoria.

“C’è poi il grande tema dell’aumento della difficoltà di reperimento delle figure professionali. A livello regionale – sottolinea l’indagine Ufficio Studi Lapam - sono 21.680 le entrate preventivate nel periodo luglio-settembre 2022 dalle imprese dei servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici, valore superiore del +25,4% rispetto agli stessi tre mesi del 2019. A luglio 2022 inoltre sono i cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici le figure professionali più ricercate in Emilia-Romagna, con 7.550 entrate previste pari al 17,6% delle 43 mila complessive. Aumenta nel contempo anche la difficoltà di reperimento di questo profilo, che sale di 17,6 punti dal 32,5% di luglio 2019 al 50,1% di luglio 2022. Trend in crescita anche per altre figure professionali legate al settore del turismo, come gli addetti all’accoglienza, informazione e assistenza della clientela (+55,7% entrate previste rispetto a luglio 2019)”.