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Ma l’Appennino è sempre più blu: reazioni e commenti

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Sauro Fontanesi

L’esito delle votazioni politiche di domenica 25 settembre sono uno spartiacque. Dove, dati alla mano, i comuni si colorano sempre più di blu, così come il capoluogo reggiano ha visto i voti del centrodestra di gran lunga superiori alla coalizione del centrosinistra. Numeri importanti che sembrano indicare la ‘richiesta’ di un cambiamento da parte dei cittadini e dall’altro, si ha l’impressione che il Pd possa avere perso la forza propulsiva che aveva garantito il governo del territorio sino all’avvento dei civici. Ci sono alcune scelte che, forse, non hanno pagato a livello locale?

Ne parliamo con alcuni esponenti delle principali coalizioni.

Sauro Fontanesi, presidente del neonato circolo Fratelli d’Italia di Castelnovo ne’ Monti, accoglie questi numeri con soddisfazione: “Noi siamo contenti della scelta fatta dai nostri elettori e li ringraziamo per la fiducia. Il risultato è andato oltre le nostre aspettative, sono numeri importanti. I cittadini hanno votato in funzione del programma proposto dal partito di Fratelli d’Italia. È anche l’occasione per confermare, ancora una volta, che noi non abbiamo nemici politici, ma avversari con cui siamo pronti a confrontarci per il progresso e il benessere della città e della montagna”.

Poi aggiunge che “se il presidente Mattarella conferirà il mandato a Giorgia Meloni, avremo un Governo stabile per cinque anni che porterà benefici al Paese; sarà sicuramente all’altezza di ogni aspettativa: è una dirigente di grande esperienza, molto pragmatica e decisa”.

Luca Maioli

Per Luca Maioli portavoce del M5S presso il comune di Castelnovo “siamo in momento storico in cui non era il momento di ‘cambiare a destra’, ma è andata così. La gente ha deciso di trovare un’alternativa, è evidente che ha voglia di cambiamento. A livello nazionale, ma soprattutto locale. Sono perplesso ma speranzoso. Il cambiamento - continua - è fatto di concretezza e i cittadini sono stanchi di promesse e cose non fatte. Un esempio da noi la questione legata all’Ospedale Sant’ Anna: si chiude? Sì o no? Nessuno dice come stanno le cose.  È colpa anche dei sindaci che non prendono una posizione. Ci raccontano che tutto va bene ma non è così. Poi strade dissestate, mancanza o carenza di servizi. La situazione è oramai insostenibile e si cerca, appunto, l’alternativa”.

Sulla probabilità poi di avere una premier, per la prima volta donna risponde di essere “curioso, le donne in Europa hanno sempre fatto un buon lavoro per il proprio paese, veda ad esempio la Merkel, almeno nei primi anni”.

D’accordo sul fatto che i cittadini della montagna e in generale tutto il Paese, abbiano scelto un’alternativa anche Robertino Ugolotti, segretario di Italia Viva: “I dati che rileviamo in Appennino sono il segno di una protesta dei cittadini, così come avvenuto in precedente elezioni, quando è stata data fiducia al Movimento Cinque Stelle. E’ uno scenario già visto, appunto, alle europee, ma ricordiamo anche che nei comuni lo stesso giorno prevalse il centrosinistra”.

“Questo è un segnale – aggiunge – che è necessario avvicinarsi alle persone.  Bisogna lavorare molto e cogliere il disagio espresso. Occorre riflettere e trovare le persone adatte a lavorare per lo sviluppo della montagna”.

Dalla parte delle forze sconfitte, c’è il Pd. È una riflessione articolata, nel rispondere alle nostre domande, quella di Paolo Ruffini, coordinatore Pd della montagna. Le votazioni dimostrano che l'Appennino si colora sempre più di blu. Cosa succede?

Robertino Ugolotti

“Questo andamento del voto è trasversale a tutti gli Appennini a noi vicini, come nel parmense e nel modenese. È una scelta politica che dimostra come le destre intercettino il tema dello spaesamento e dei cambiamenti sociali. Noi come Pd dobbiamo trovare la capacità di rappresentare questi temi. Il Pd a fatica si sta rinnovando, a fatica, ma questo tema riguarda anche i nostri alleati. È anche vero che noi siamo il secondo partito in montagna e abbiamo un risultato che dice che ancora c’è un forte radicamento del nostro voto. Siamo poco sotto la media provinciale e più alti della media nazionale”.

Sembra allora che il Pd abbia smarrito la forza propulsiva che gli ha garantito da decenni il governo del territorio. Ci sono alcune scelte che non hanno pagato a livello locale?

“Noi stiamo ricostruendo una generazione di amministratori e classe dirigente, dopo i fasti del passato. Questo è un passaggio complesso ma è in corso. Ma abbiamo giovani capaci, ma c’è bisogno di tempo, partendo dal basso dall’incontro coi cittadini. È evidente, venendo alla domanda, che c’è stata una debolezza. Il punto nascita, con la sua chiusura, è stato un errore. Ma anche sulla sanità dovremo fare sentire la nostra voce”.

Molti comuni dell'Appennino si stanno indirizzando verso sindaci civici, alcuni anche con amministratori tesserati. Come la vedete?

“Il tema del civismo è sul tavolo da più anni, non solo da oggi. Ci preoccupa ma non ci deve spaventare. Già anche noi sosteniamo alcuni sindaci civici. Lo si può fare se non ci si ferma al simbolo, ma occorre creare percorsi di ascolto e programma. Il civismo se porta forze nuove non deve spaventarci. Un civismo mascherato in alcuni casi? Ci sono spinte che vanno in una certa direzione. Ma poi le appartenenze si chiariscono. Il Pd deve trovare il modo di stare in questo schema e di rappresentare i propri valori”.

Paolo Ruffini

Una premier, per la prima volta donna. Come vede la vittoria di Giorgia Meloni?

“Prima di tutto complimenti a Giorgia Meloni. La sua elezione e possibile candidatura a premier, per la prima volta donna, è un evento storico e straordinario che deve fare riflettere anche il Pd”.

Perché?

“Perché dovremo sapere dare spazio a donne capaci. Certamente alcune uscite della Meloni su famiglia, diritti delle donne, modelli ispirati alla famiglia ungherese e altre affermazioni a me preoccupano. Ma credo che saranno le stesse donne e il Pd a fare sentire la loro voce. Mi pare si stia, in tal senso, assistendo a un arretramento”.

(Monica Errico e Gabriele Arlotti)

2 COMMENTS

  1. In politica i numeri possono cambiare dall’una e altra elezione, anche in base al tipo di chiamata alle urne – ossia voto nazionale, regionale, comunale, oppure europeo – e quindi ogni eventuale trionfalismo, da qualsivoglia parte venga in caso di rispettivo successo nelle urne, è a mio parere sempre inopportuno.

    Ciò detto, al Coordinatore del PD montano, ossia il rappresentante del partito che è stato lungamente egemone in questo comprensorio, mi viene da dire, in tema di civismo, che nel corso degli anni abbiamo assistito a troppi casi di “civismo mascherato” per credere ancora ad un civismo autentico (perlmeno a mio vedere).

    E se gli par di assistere ad un “arretramento”, come dice nel finale, dovrebbe anche chiedersi se siano proprio definibili tali alcuni valori che sono andati via via indebolendosi, e che forse – il condizionale è d’obbligo non avendone la controprova – hanno orientato il voto verso una parte politica che potrebbe aiutare a recuperarli.

    P.B. 27.09.2022

    P.B.

    • Firma - P.B.
  2. Suggerisco a Ruffini di partire dalle parole di Ugolotti “Questo è un segnale che è necessario avvicinarsi alle persone. Bisogna lavorare molto e cogliere il disagio espresso.”.

    Relativamente ai giovani mi viene da sorridere perchè avremmo potuto avere un giovane coordinatore PD montagna, invece.

    Se ci sono giovani pronti ad impegnarsi dategli lo spazio necessario.

    Simon

    • Firma - Simon