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“La Via Matildica del Volto Santo è piena di buche”: la denuncia di una lettrice

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Riceviamo da una nostra lettrice, S. R, e pubblichiamo

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Dopo la seconda "storta", durante una passeggiata intorno all'anello della Pietra di Bismantova, sono a farmi, e a fare alcune domande su quanti soldi sono stati spesi per realizzare la cosiddetta "Via Matildica del Volto Santo".

Vorrei avere una risposta, da chi ha utilizzato questi fondi, a chi ha progettato e realizzato il percorso.

Non è una pedonale, in quanto è piena di buche, di sassi e di ghiaia disconnessa.

Non è assolutamente una ciclabile, perché nessuna famiglia con bambini, farebbe mai, un percorso così pericoloso, con le biciclette.

La ghiaia dopo le piogge, si riversa in strada, diventando pericolosa anche per i motociclisti.

Quanti mesi, con i cantieri aperti aspettando la realizzazione della strada del V/s, così tanto pubblicizzata.

Tutti i fondi spesi per questo percorso, sono praticamente serviti per realizzare una cunetta piena di sassi, buche ed erba, in cui le persone che passeggiano, si fermano per non essere asfaltate.

Bastava allargare la strada, asfaltarla con un catrame rosso (come le pedonali del Trentino) e forse saremmo stati tutti più sicuri nel passeggiare e ne avrebbe beneficiato anche il turismo..

Attendo gentilmente una risposta e nel frattempo, mi fascio la caviglia gonfia.

Una cittadina delusa.

 

10 COMMENTS

  1. Concordo pienamente con “una cittadina delusa” lavori che subito si sono domostati non idonei in quanto preda da subito di erbacce ed altro. Ma come al solito nessuno ne sarà responsabile e quindi …..!!!!! Chi ha fatto il progetto e chi ha deciso di fare i lavori non hanno nulla da dire ????

    Gianni

    • Firma - Gianni
  2. Penso che la cittadina delusa ha ragione . Opera non finita e fatta male , noi come Comune ci prendiamo una parte di responsabilità .Stiamo cercando coi nostri tecnici e quelli del Parco di procedere in tempi rapidi di intervenire con un ripristino definitivo di quel tratto di pedonale . Opera nata male ,ora però bisogna intervenire . Esprimo la mia solidarietà alla Signora. A breve superando i blocchi burocratici e finanziari di procedere alla sistemazione .

    Enrico bini

    • Firma - Enrico bini
  3. “Sarebbe stato sufficiente” allargare la carreggiata, per rendere la strada sicura per tutti – automobilisti, ciclisti, pedoni, etc… Il problema è sempre quello, quel povero “sarebbe stato sufficiente”, il quale sembra scontato, ma non viene mai preso in considerazione seriamente. Allargare una carreggiata non è qualcosa che smuove gli animi, che scalda il cuore, come invece fare una pista “ciclo-pedonale” biodegradabile. Pensiamo solo alla cartellonistica “opere di consolidamento e allargamento carreggiata” rispetto ad un colorato e patrocinato cartellone recitante “Opere per la realizzazione di nuova pista ciclo-pedonale a basso impatto ambientale”, con tanto di grafiche e simboli. Non c’è paragone.
    Si potrebbero aggiungere anche altri 2 “sarebbe stato”:
    1) Sarebbe stato sufficiente allargare le cunette e fare la manutenzione periodica, per mantenere la strada in condizioni migliori.
    2) Sarebbe stato sufficiente tagliare la vegetazione per aumentare la sicurezza dei fruitori.
    Purtroppo è così, il nostro caro “sarebbe stato sufficiente”, sembra non trovare soddisfazione.

    Mattia

    • Firma - Mattia
    • Concordo su tutto. Bastava un po’ di buon senso e umilta’ ma ormai sono merce rara. Solo una domanda … ma chi ha fatto il progetto sbagliato non dovrebbe essere chiamato a risarcire i soldi pubblici sprecati ?

      Gianfranco

      • Firma - Gianfranco
  4. E’ veramente una cosa vergognosa e molto pericolosa sia per chi cammina o per chi è in bicicletta ………..soldi nostri sperperati…………ci voleva ben poco a capire prima che l’opera progettata non avrebbe avuto un futuro,,,,,,,,, che tristezza

    marco

    • Firma - marco
  5. Anche il Parco nazionale dell’Appennino si assume la sua parte di responsabilità. Concordiamo col sindaco di Castelnovo ne’ Monti, dovremo correggere, completare e integrare. L’esperienza, niente affatto positiva, ci dice che sarà davvero difficile – pensando a progetti, terreni, procedure, vincoli normativi, costi e risorse finanziarie – fare ciò che ci si aspetta e che noi per primi vorremmo. Il giro della Pietra è di grandissimo valore, come rilevato dalla lettrice. Ci proveremo, se serve per gradi, sapendo meglio adesso quanto sarà arduo essere al livello delle attese e della straordinarietà dei luoghi.

    (Parco nazionale dell’Appennino)

    • Firma - Parco Nazionale Appennino
  6. A questo punto, posso dire anch’io la mia? Per arrivare al cimitero
    evito di camminare su quel breve marciapiede da “storte” invaso da grossa ghiaia
    per la mia “sicurezza” cerco sempre un lembo di asfalto sulla strada.

    EldaZannini

    • Firma - EldaZannini
  7. Soldi buttati come al solito!!! Se usassero i loro?ma spendono i nostri!
    Il paradosso è leggere i commenti del sindaco e il parco che cercano di dare la colpa ad altri!!!!!!!!!
    Ciclabili fatte come questa dovrebbero attrarre i turisti? Povero Appennino.
    Saluti

    Renato farina

    • Firma - Renato farina
  8. Trovo il progetto di per un occasione grandissima per la “preda”….ma purtroppo l ennesima persa.
    Mi fanno orrore, e mi fermo li, sentire dire dalla committenza che il progetto era sbagliato in partenza (ma chi doveva controllare?), ed ancora peggio che si voglia tentare di rimediare spendendo altri soldi. Se il progetto non nasce bene bisogna avere l onestà intellettuale di fermarsi, e ammettere l errore e non proseguire sperperare soldi pubblici.
    Tanto paga pantalone!
    Poi dopo non costruiamo le centrali a cippato con i progetti già finanziati….ve paese strano
    (Pagatore)

  9. In via generale a me paiono esservi inconvenienti che succedono anche per mera casualità, ossia senza che debba trovarsi per forza una qualche “responsabilità”, così come possono esservi opere ritenute sulla carta idonee e rispondenti, e che invece, al momento dell’utilizzo, si rivelano imprevedibilmente di tutt’altro segno.

    Ma il fatto che quella in causa sia “nata male”, come leggiamo nel commento del Primo Cittadino, sembra lasciar intendere che le “Autorità” fossero a conoscenza della mancata o scarsa riuscita dell’intervento, fin dalle sue origini, il che avrebbe dovuto forse indurre a tenerlo monitorato, anticipando la segnalazione di una “cittadina delusa”.

    P.B. 15.10.22

    P:B.