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Unità pastorale di Carpineti: “La fede di fronte ai giorni della fine”

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UNITÀ PASTORALE DI CARPINETI (335/8257036)

 San Prospero, San Biagio, San Donnino, San Pietro, Onfiano, Pantano, Pianzano, Poiago e Pontone

Vita parrocchiale dal 13 al 20 novembre 2022

DOMENICA

13 novembre

Sesta Giornata dei Poveri.

S. Messe. Carpineti ore 8.30 (def. Torlai Remo e Anna) ore 11.15 (def. Franzoni Battista e Bice) ore 18.00 (libera intenzione)  Pontone  ore 10.00     Pantano ore 10.00

LUNEDI’

14 novembre

È certo, questo mondo un giorno passerà, ma non appartiene al cristianesimo vivere nella paura e nell’angoscia. Il “giorno del signore” sarà rovente per i malvagi, ma pieno di luce per i giusti. Nel tramonto del mondo e della storia, quel che conta è la perseveranza nella fede.

S. Messa: ore 18.00 (libera intenzione) all’asilo

MARTEDI’

15 novembre

S. Alberto Magno

S. Messa. ore 18.00 (libera intenzione) all’asilo

MERCOLEDI’

16 novembre

S. Messa: ore 10.30 (libera intenzione) in chiesa
GIOVEDI

17 novembre

Santa Elisabetta di Ungheria

S. Messa: ore 18.00 (libera intenzione) all’asilo

VENERDI’

18 novembre

Dedicazione Basiliche S. Pietro e S. Paolo

S. Messa: ore 18.00 (libera intenzione) all’asilo

SABATO

19 novembre

S. Messe prefestive: ore 18.00 S. Donnino    Velluciana ore 19.00
DOMENICA

20 novembre

Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo, Re Dell’Universo

S. Messe. Carpineti ore 8.30 (pro populo) ore 11.15 (defunti di Montermini Onildo)

ore 18.00 (libera intenzione)      Pontone  ore 10.00      Pantano ore 10.00

 

 

MEDITAZIONE DOMENICALE. La fede di fronte ai giorni della fine. È ozioso per il credente chiedersi quando sarà la fine del mondo, ed è insensato prestare fede a previsioni avventate. Ai discepoli è chiesto di orientare l’attesa su colui che della storia è il fine e il compimento, Cristo Gesù. L’ultimo ampio discorso che Gesù rivolge ai discepoli è sugli eventi che precederanno il suo ritorno glorioso alla fine dei tempi (parusia); la distruzione del tempio di Gerusalemme, le guerre, le persecuzioni, metteranno a dura prova la fedeltà al vangelo dei suoi seguaci. L’appello di Gesù è a perseverare nella fede, confidando in Dio che non abbandona i suoi figli (vangelo). La sorte prospera di cui godono gli empi genera nei giusti un certo risentimento nei confronti del Signore, perché non si sentono tutelati, né assistiti. Ma Dio preannuncia l’imminenza del suo giudizio: gli iniqui periranno, i giusti saranno benedetti (prima lettura). L’apostolato di Paolo è all’insegna della laboriosità e dell’impegno; pur potendo profittare di una posizione di prestigio come apostolo, non ha accettato emolumenti da parte della comunità e si propone, con i suoi collaboratori, come figura esemplare, soprattutto per chi predilige l’ozio e il disimpegno nell’attesa del ritorno glorioso del Signore (seconda lettura).

SESTA GIORNATA DEL POVERO. Si celebra oggi 13 novembre la Giornata che vuol mettere al centro dell'attenzione delle comunità ecclesiali le persone più in difficoltà. Sollecitare la Chiesa a “uscire” dalle proprie mura per incontrare la povertà nelle molteplici accezioni in cui essa si manifesta nel mondo di oggi è l'obiettivo di fondo della Giornata mondiale dei Poveri, fortemente voluta da Papa Francesco e da lui proposta per la prima volta nel 2017. Il tema scelto dal Papa per quest’anno viene dalle parole dell’apostolo Paolo ai primi cristiani di Corinto: "Gesù Cristo si è fatto povero per voi", (Cor. 2). Il motto, si legge nel comunicato stampa del Dicastero per l'Evangelizzazione, è stato reso noto attraverso il Messaggio di Papa Francesco lo scorso 13 giugno, festa di S. Antonio da Padova, e come ogni anno la Sezione per le questioni fondamentali dell’Evangelizzazione nel mondo del Dicastero stesso, incaricata dal Pontefice di promuovere l’evento, ha organizzato in Vaticano e a Roma diverse iniziative. La nostra Caritas Diocesana è una delle realtà più presenti sul territorio, basti ricordare che le due mense - quella chiamata “del Vescovo” e quella Caritas - servono una media di 800 pasti al giorno. Anche la nostra Unità Pastorale celebra questa giornata e con le iniziative della Caritas continua a venire incontro alle necessità di chi si trova in difficoltà.

LA GIOIA DI UN BATTESIMO. Sabato prossimo, 19 novembre, alle ore 16.15 nella chiesa di Maria Ausiliatrice, i coniugi Cremaschi Patrick e De Iudicibus Maria presentano la loro secondogenita Alice e chiedono per lei la grazia del Battesimo. Il Sacramento del Battesimo segna l’ingresso nella vita cristiana e nella chiesa. In più circostanze, Papa Francesco ha voluto ricordarne l’importanza. Il giorno del Battesimo è un secondo compleanno, è il giorno della rinascita. Ecco perché ogni cristiano dovrebbe conoscere e ricordare la data del proprio Battesimo. Non si tratta, infatti, di qualcosa che riguarda il passato, perché ciascuno di noi è chiamato ad alimentare il dono ricevuto quel giorno e impegnarsi a seguire Gesù, nonostante i propri limiti e le proprie debolezze. Cari genitori, battezzandola, la vostra bimba entra a far parte della grande famiglia dei credenti che è la Chiesa e in tutta la sua storia. A voi il compito di farle comprendere tutte queste cose. Dovrete dirle la data del suo Battesimo, perché le avete dato questo nome, perché avete scelto quel padrino e quella madrina e dovrete farle conoscere il Vangelo di Gesù. In tutto questo, non sarete lasciati soli perché la comunità cristiana, se lo vorrete, sarà sempre al vostro fianco. Avete scelto il nome di Alice che deriva dal francese e significa “di nobile stirpe”. Noi siamo stirpe di Dio, gente santa, popolo da Lui salvato. Abbiate cura che Alice e il fratello Andrea abbiano sempre coscienza di far parte della famiglia umana, che è la vostra, e della famiglia dei figli di Dio. Non c’è nulla di più bello che sapere di essere di stirpe regale. Benvenuta ad Alice e congratulazioni ai genitori.

PENSIERI DI PACE. Papa Francesco: "La pace non è mai guadagnata una volta per tutte, va conquistata ogni giorno" "Sono i momenti di stanchezza e di prova, nei quali non abbiamo più le forze per guardare in alto, verso Dio sono le situazioni di vita personale, ecclesiale e sociale in cui siamo morsi dal 'serpente della sfiducia', che inietta in noi i veleni della disillusione e dello sconforto, del pessimismo e della rassegnazione, chiudendoci nel nostro io, spegnendo l'entusiasmo". Queste le parole di papa Francesco durante la messa celebrata per la piccola comunità cattolica del Kazakistan e dove erano presenti anche gruppi di pellegrini provenienti dalla Russia e dal Kirghizistan. Un incontro di preghiera avvenuto dopo il suo intervento al settimo Congresso delle religioni in Kazakistan. "Guardare da vicino i momenti della nostra storia personale e comunitaria in cui è venuta meno la fiducia, nel Signore e tra di noi". È l'invito rivolto da papa Francesco ai fedeli nella messa celebrata nel piazzale dell'Expo a Nur-Sultan, capitale del Kazakistan. "Quante volte, sfiduciati e insofferenti, ci siamo inariditi nei nostri deserti, perdendo di vista la meta del cammino! - ha affermato -Anche in questo grande Paese c'è il deserto che, mentre offre uno splendido paesaggio, ci parla di quella fatica, di quella aridità che a volte portiamo nel cuore". Il pontefice nel Ner- Sultan ha quindi continuato: “Ma nella storia di questa terra non sono mancati altri morsi dolorosi: penso ai serpenti brucianti della violenza, della persecuzione ateista, a un cammino a volte travagliato durante il quale è stata minacciatala libertà del popolo e ferita la sua dignità". "Ci fa bene custodire il ricordo di quanto sofferto - ha proseguito -non bisogna ritagliare dalla memoria certe oscurità, altrimenti si può credere che siano acqua passata e che il cammino del bene sia delineato per sempre". "No, la pace non è mai guadagnata una volta per tutte, va conquistata ogni giorno - ha avvertito Francesco - così come la convivenza tra etnie e tradizioni religiose diverse, lo sviluppo integrale, la giustizia sociale".

RIPARTE CON ETNUSIASMO IL CATECHISMO. Domenica scorsa una cinquantina di bambini e ragazzi con le loro famiglie hanno partecipato alla messa delle ore 11.15, dando così inizio al cammino catechistico. Erano presenti anche le catechiste alle quali Don Guiscardo ha dato il mandato, chiedendo collaborazione tra famiglie e parrocchia. Una bella foto ricordo è stata postata dai genitori sulle varie chat e la gioia sul volto dei ragazzi e dei bambini esprimeva il desiderio e la bellezza del ritrovarsi insieme. Diversamente dallo scorso anno, ci sarà maggiore libertà di aggregazione, ma naturalmente le norme essenziali di attenzione e igiene saranno rispettate. Ogni gruppo avrà la sua stanza, con entrate indipendenti e i catechisti avranno cura di tenere gli ambienti igienizzati. Come avviene a scuola, non sarà più necessario l’uso della mascherina lasciando però massima libertà e discrezione ad ognuno. La volta scorsa abbiamo presentato l’elenco dei catechisti, dei gruppi e degli orari. Con i catechisti mi sono incontrato la settimana scorsa per una programmazione congiunta che intende coinvolgere genitori e ragazzi per vivere il catechismo non in maniera “scolastica”, ma come esperienza di fede e cammino insieme. Sono previsti incontri per i genitori ma anche incontri con genitori e ragazzi. Per quanto riguarda il materiale didattico, ogni catechista per il proprio gruppo sceglierà gli strumenti idonei. Alle famiglie che possono, è richiesto un contributo come da anni di 10€ per l’assicurazione e i materiali. A tutti sarà consegnato un apposito modulo per l’adesione e i recapiti telefonici. Per quanto riguarda le date dei Sacramenti, orientativamente fine maggio e primi di giugno per la Prima Comunione e la metà di ottobre vedrà presumibilmente celebrarsi il Sacramento della Cresima. Rinnovo il mio augurio di un buon cammino catechistico, grazie ai catechisti senza i quali sarebbe impossibile portare avanti questo prezioso e indispensabile servizio reso alla comunità.

SPANDERE AMORE. Dai un’occhiata alle tue mani: che strumenti preziosi che ubbidiscono ai tuoi ordini. Con esse puoi toccare, accarezzare, afferrare e sollevare. Però puoi usarle anche per colpire, torcere e distruggere. È meraviglioso adoperarle per servire, per tenderle verso gli altri, per curare i feriti, per portare soccorso, per rialzare chi è caduto. Non dimentichiamo che, aiutando un altro, aiutiamo noi stessi. L’amore verso il prossimo ci riempie di soddisfazione e di gioia. Meglio impiegare le mani per costruire piuttosto che abbattere, per sollevare invece che abbassare, per trasmettere amore anziché per propagare l’odio.

RICORDIAMO I NOSTRI MORTI. Costi Giuliana in Ferrari di anni 56, deceduta a Castelnovo Né Monti il 05 novembre. Nativa di Velluciana, si era sposata con Camillo e dal loro matrimonio è nata la figlia Giada. Di carattere espansivo e allegro, ha lavorato in diversi ambiti e ovunque, è stata apprezzata per il suo impegno. Per lei la famiglia, sia quella di origine che la sua, era la prima attenzione. È stata una figlia, una sposa e una mamma che ha sempre dato il massimo alle persone a lei vicine. Ha cominciato molto giovane a lottare con la malattia, sempre con forza e con speranza. Anche ultimamente, era più preoccupata delle condizioni di salute di sua madre che non delle proprie. Viveva accanto ai suoceri con i quali ha sempre avuto un buon rapporto e, finché ha potuto, li ha curati. La sua prematura morte ha naturalmente addolorato la sua famiglia ma anche i tanti che l’hanno conosciuta e stimata. Prova ne è stata la larga partecipazione sia al rosario che alla messa di commiato, celebrati nella chiesa Maria Ausiliatrice. Ha ricevuto i Sacramenti della fede e, nella preghiera, l’abbiamo affidata alla Misericordia del Signore. Il suo corpo, sepolto nella terra benedetta del cimitero di S. Prospero, vi riposi in pace. Condoglianze ai familiari.

Offerte ricevute: In memoria di Zanelli Luisa, i figli per l’asilo. In memoria di Izzo Umberto e Giuseppina, i figli per la chiesa. Muratori Graziella, per la parrocchia. A tutti Grazie!