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Chirurgia di parete, a Castelnovo e Montecchio gli interventi che necessitano di ricovero ospedaliero

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E’ stata istituita la struttura semplice “Chirurgia di parete” che si occupa del trattamento chirurgico delle ernie inguinali, ombelicali ed epigastriche, dei laparoceli (ernie che si sviluppano in una pregressa cicatrice chirurgica) e delle diastasi dei muscoli retti con associata ernia ombelicale.

L’attività operatoria viene svolta principalmente nell’ospedale di Scandiano, ma è rivolta ai cittadini dei distretti di Scandiano, Montecchio, Castelnovo ne’ Monti e Reggio Emilia. Gli interventi vengono eseguiti sia con tecniche tradizionali che mini-invasive, con un approccio “tailored”, cioè basato sul tipo di difetto da riparare e sul tipo di paziente. Gli interventi vengono eseguiti per la maggior parte in regime di Day Surgery senza ricovero notturno e con anestesia locale: in particolar modo l’anestesia viene oggi eseguita, per una maggior precisione e selettività, attraverso iniezioni di anestetico locale sotto guida ecografica; ad ogni paziente viene infine associata una leggera sedazione endovenosa che aumenta in maniera significativa il comfort.

All’ospedale di Scandiano si effettuano gli interventi in regime di DH mentre negli ospedali di Montecchio e Castelnovo Monti vengono effettuati gli interventi che necessitano di ricovero ospedaliero. Al Santa Maria Nuova vengono infine effettuate le riparazioni di laparoceli complessi e/o gli interventi su pazienti fragili. Il responsabile dell’equipe medica che opera su più strutture ospedaliere, è il dottor Federico Biolchini, in collaborazione con i chirurghi dell’ospedale di Montecchio, Reggio Emilia e Castelnovo ne' Monti. Un apporto importante viene anche dagli specializzandi in chirurgia generale dell’Università di Modena e Reggio Emilia, di cui l’ospedale di Scandiano è divenuto centro di formazione.

Fino a oggi, da febbraio 2022, sono stati effettuati 575 interventi in regime di DH, il 60% eseguito da medici specializzandi costantemente supervisionati. Il 93% degli interventi è stato effettuato all’ospedale di Scandiano che è divenuto il centro provinciale per la riparazione delle ernie in regime di DH. L’80 % degli interventi è stato effettuato in anestesia locale senza la presenza dell’anestesista.

“Siamo molto impegnati, ma soddisfatti. Con l’attività svolta – spiega il dottor Biolchini - siamo riusciti a incrementare, rispetto all’anno 2021, l’attività dell’Ospedale di Scandiano del 110% per quanto riguarda la chirurgia di parete e ad aumentare del 13% l’attività della chirurgia di parete rispetto alle altre attività di chirurgia generale. Nello stesso periodo sono stati effettuati anche 60 interventi in regime di degenza ospedaliera di cui il 61% all’ospedale di Castelnovo ne’ Monti che (assieme all’Ospedale di Montecchio) è divenuto, de facto, la focus factory per gli interventi di degenza ospedaliera”.

“Il progetto della Chirurgia di parete – sottolinea il dottor Giorgio Mazzi, direttore del Presidio ospedaliero provinciale Santa Maria Nuova - nasce dalla volontà di garantire un’offerta chirurgica qualificata e omogenea ai pazienti affetti da una patologia ritenuta erroneamente banale, ma molto frequente e talvolta invalidante. I risultati conseguiti nei primi mesi di attività, sotto il profilo qualitativo e quantitativo, sono un’ottima premessa per il futuro consolidamento di questa esperienza, che rientra a pieno titolo fra i progetti più coerenti con l’obiettivo di assicurare ai pazienti risposte qualificate, diffuse sul territorio provinciale, volte anche a connotare sempre di più le prerogative cliniche ed assistenziali dei nostri ospedali”.