Home Diocesi ne' Monti Unità pastorale di Carpineti: “Il giorno che porta la conversione”

Unità pastorale di Carpineti: “Il giorno che porta la conversione”

323
0

UNITÀ PASTORALE DI CARPINETI (335/8257036)

 San Prospero, San Biagio, San Donnino, San Pietro, Onfiano, Pantano, Pianzano, Poiago e Pontone

Vita parrocchiale dal 04 al 11 dicembre 2022

DOMENICA

04 dicembre

Seconda Domenica di Avvento. Continua la Novena dell’Immacolata

S. Messe. Carpineti ore 8.30 (per i def. di Bertolini Maria) ore 11.15 (Omero Ines e Piera)

ore 18.00 (pro populo)    Pontone  ore 10.00      Pantano ore 10.00

LUNEDI’

05 dicembre

S. Messa: ore 18.00 (libera intenzione) all’asilo

Adorazione Eucaristica ore 20.30

MARTEDI’

06 dicembre

S. Messa. ore 18.00 (libera intenzione) all’asilo
MERCOLEDI’

07 dicembre

La figura di Giovanni Battista ci sollecita alla conversione. Non facciamo cadere invano le sue parole, benché esigenti. Il Signore viene, il regno dei cieli è vicino, ma non ci sarà nulla per chi si sarà fermato ai buoni propositi. Dio non si ferma alle apparenze ma legge nei cuori.

Memoria di S. Ambrogio

S. Messa: ore 10.30 (libera intenzione)

S. Messa prefestiva: ore 18.00 S. Donnino                                                                                                                                                           

GIOVEDI

08 dicembre

Solennità dell’Immacolata.

S. Messe. Carpineti ore 8.30 (libera intenzione) ore 11.15 (pro populo) ore 18.00 (libera intenzione)  Pontone  ore 10.00      Pantano ore 10.00

VENERDI’

09 dicembre

S. Messa: ore 18.00 (libera intenzione) all’asilo   
SABATO

10 dicembre

Madonna di Loreto

S. Messe prefestive: ore 18.00 S. Donnino    Velluciana ore 19.00

DOMENICA

11 dicembre

Terza Domenica di Avvento.

S. Messe. Carpineti ore 8.30 (libera intenzione) ore 11.15 (pro populo) ore 18.00 (libera intenzione)  Pontone  ore 10.00      Pantano ore 10.00

 

MEDITAZIONE DOMENICALE. Il giorno che porta la conversione. Le letture della seconda domenica di Avvento convergono nel consegnare un messaggio centrato sulla figura del Messia. Il Messia è colui su cui si posa lo Spirito di Dio con i suoi doni (prima lettura). Gesù è colui che, secondo la parola della Scrittura, ha adempiuto le promesse di Dio fatte ai padri (seconda lettura), è il Messia che battezzerà in Spirito Santo e fuoco (vangelo). Lo Spirito Santo rivela il Messia, le sacre Scritture lo profetizzano e lo confermano e il profeta lo addita, orientando a lui. Questo dinamismo si compie nella vita spirituale dove lo Spirito, le Scritture e un uomo o una donna di Dio, preparano ad accogliere il Signore, re di giustizia e di pace che viene a riscattare ogni povero che chiede aiuto (salmo responsoriale).

IMMACOLATA CONCEZIONE, MEDITAZIONE. Maria un inedito dono di grazia. Nel cuore dell’Avvento la liturgia ci invita a festeggiare il mistero di una grazia così grande da preservare Maria di Nazaret da ogni ombra di peccato, perché scelta per essere la madre del Salvatore. Così Maria è “la piena di grazia” che “ha creduto” alla parola del Signore. Letta in questa chiave, la festa dell’Immacolata rivela non solo l’opera di Dio in lei, ma anche il destino di ogni credente. Nella prima lettura si afferma che l’inimicizia tra la discendenza della donna e il serpente conoscerà la vittoria della stirpe della donna. Nel vangelo c’è la presentazione della donna “preparata” da Dio per dare al mondo il Messia, la “benedetta fra tutte le donne”, colei che dicendo “si” al saluto celeste, ha mutato la sorte di Eva. La seconda lettura annuncia che in Cristo Dio ha benedetto tutti i credenti con ogni benedizione spirituale, abilitandoli ad essere santi e immacolati nell’amore.

MADONNA DI LORETO. Nel santuario di Loreto sono conservate le pietre della casa della Vergine di Nazaret. Secondo il racconto della tradizione quelle pietre furono trasportate dagli angeli. La loro prima sosta avvenne in terra d’Illiria, in una località chiamata Fiume ed identificata da alcuni con Tersatto, nel Golfo del Quernaro. Qui la Santa Casa non trovò devozione tra la popolazione e quindi le pietre furono trasferite a Recanati nella notte tra il 9 e il 10 dicembre 1294. Anche a Recanati le pietre conobbero diverse tappe: prima il porto, in una selva detta Banderuola, quindi in un terreno che apparteneva a due fratelli che finirono per litigare per dividersi le offerte dei fedeli, ed infine in una strada pubblica sul Monte Prodo, l’attuale collocazione. Dunque dal 1294 le pietre tra le quali la Vergine visse, ricevette l’arcangelo Gabriele e l’annuncio di diventare madre del Salvatore e tra le quali avvenne l’Incarnazione di Gesù, si trovano in quella che era una piccola località – Loreto – nel comune di Recanati. Loreto divenne diocesi e città solo nel 1586. Nel 1294 erano trascorsi appena tre anni dalla conquista musulmana dell’ultimo baluardo crociato in Palestina, San Giovanni d’Acri (16 maggio 1291). Sia prima di quella data che successivamente dalla Terra Santa partirono per l’Europa le reliquie più care ai cristiani. Il trasferimento delle pietre della Santa Casa va collegato in questo quadro storico. Le ricerche archeologiche hanno offerto un grande contributo alla storia della Santa Casa. Si sono scoperti due muri – uno cosiddetto “pre-recanatese”, l’altro “recanatese” – databili tra la fine del Duecento e l’inizio del Trecento. Costituivano un sostegno e una protezione attorno alle pietre della Santa Casa, considerata, evidentemente una reliquia e non una semplice chiesetta mariana. L’architetto Nanni Monelli, in base ad indagini compiute a Loreto sulle dimensioni, i manufatti, la collocazione della Santa Casa, è arrivato altresì alla conclusione – a conferma della tradizione – per la quale i due elementi della Casa della Vergine, ovvero da un lato le pietre lauretane, dall’altro la grotta di Nazareth, risultano parte di una stessa unità, presentando sorprendenti corrispondenze. Vergine Lauretana prega per noi.

AVVENTO CARITA’. Anche quest’anno sono disponibili le stelle di natale pro missioni a € 12.00. Prossimamente saranno disponibili i lumi di natale per una offerta di € 05.00 equivalente al costo di un pranzo servito alla mensa Caritas. “Ogni volta che avete aiutato uno che era nel bisogno, l’avete fatto a me.” Sono parole di Gesù. Quello che doniamo sarà l’unica cosa che ritroveremo presso Dio.

NOTIZIE CARITAS: c’è richiesta di coperte, panni e piumoni, giacche a vento da uomo e scarpe invernali. Chi avesse a disposizione queste cose, può portarle in parrocchia

RICORDIAMO I NOSTRI MORTI.

Dalia Rosanna vedova Capitani di anni 84 deceduta  a Castelnovo Né Monti il 29 novembre. Sposata con Ferdinando, ha condiviso con lui la vita e il lavoro, hanno generato Francangelo che ha continuato, ampliandola, l’attività del padre. Rosanna ha prestato servizio come bidella in diverse scuole, dove è stata apprezzata per il suo carattere pratico e la capacità di creare dialogo con docenti e alunni. Tra le prime in montagna a dare l’esame di guida, non solo per raggiungere il posto di lavoro, ma per aiutare marito e figlio nel ritirare pezzi di ricambio per l’officina e altre incombenze. Ha curato la mamma Domenica e fino a che le forze glielo hanno permesso anche il marito. La malattia la limitava nella deambulazione, ma la sua mente era vigile, attenta e seguiva il lavoro del figlio che tra una riparazione e l’altra si affacciava in casa per vedere che tutto fosse tranquillo. Accoglieva volentieri la visita del sacerdote e della suora e si univa in preghiera. Desiderava ricevere il foglio settimanale della parrocchia per restare aggiornata sulla vita della comunità. Parlava spesso degli impegni del figlio e seguiva la crescita dei nipoti che quando passavano a salutarla la rendevano felice. Il suo funerale lo abbiamo celebrato nella chiesa di Maria Ausiliatrice in questo inizio dell’Avvento, che per lei si è trasformato nell’incontro con Gesù. Il suo corpo sepolto nel cimitero di San Prospero accanto ai suoi cari, vi riposi in pace. Condoglianze ai famigliari.

Fontanesi Giuliana di anni 79 deceduta a Bologna il 30 novembre. La notizia della sua morte ha rattristato quanti la conoscevano e stimavano. Da diverso tempo la Prof., come affettuosamente la chiamavano i suoi tanti ex alunni, combatteva con problemi di salute, sempre forte e fiduciosa fino a quando il suo fisico ha ceduto. La sua vita l’ha trascorsa nel piccolo borgo di Savognatica, da dove però spaziava sul mondo. Un suo coetaneo don Vincenzo Biagini la ricorda bambina allegra, protagonista spigliata e capace di coinvolgere gli amici, ordinata e con fare grazioso, caratteristiche che l’hanno accompagnata per tutta la vita. Giuliana ha trovato nella sua professione di insegnante di educazione fisica, la realizzazione delle sue aspirazioni. Tanti suoi alunni la ricordano professionale e ricca di empatia e umanità. Non si è formata una sua famiglia, nella scuola ha espresso la sua vocazione. Dai suoi genitori ha imparato l’attenzione verso il prossimo che concretamente ha realizzato nel volontariato AVO e nel CEIS, disponibile e premurosa. Ci mancherà la sua giovialità e allegria, la sua “eleganza”. La sua fede era radicata e concreta: il punto fermo era la partecipazione alla messa domenicale dove apprezzava il commento alla Parola di Dio. Il suo funerale lo abbiamo celebrato con larga partecipazione nella Chiesa di Maria Ausiliatrice e il suo corpo, sepolto nel bucolico cimitero di S.Pietro accanto ai suoi cari, vi riposi in pace. Al fratello Giovanni, alla cognata Maria Rosa e all’amata nipote Margherita rinnoviamo le nostre condoglianze.

Sansalone Giovanna Vedova Migliorini di anni 87 deceduta a Castelnovo Né Monti il 30 novembre. Originaria della Calabria, rimasta vedova si trasferì a Carpineti dove il figlio Giuseppe con la sua famiglia erano venuti per lavoro; ha vissuto più di vent’anni con loro vedendo crescere i nipoti con una presenza discreta e amorevole. Hanno abitato nella canonica di S. Prospero e poi a Pianzano e ora risiedono a Pantano. Difficilmente la si vedeva fuori casa, gli ultimi anni la sua salute era precaria, ma non gli è mai mancato l’aiuto e l’affetto dei suoi cari. La sua fede era semplice ma tenuta viva dalla preghiera. Ha concluso il suo cammino terreno nella festa di S. Andrea Apostolo che certamente ha detto a suo fratello S. Pietro di spalancarle le porte del paradiso. Il suo funerale lo abbiamo celebrato nella chiesa di Pantano e il suo corpo sepolto nel vicino cimitero, vi riposi in pace. Condoglianze ai famigliari.

Bertolini Mara vedova Guidetti di anni 91deceduta a Marola il 01 dicembre. I suoi genitori facevano i “casari” spostandosi da un caseificio all’altro e giungendo a Leguigno, Mara incontrò Aronne e si sposarono. Decisero di trasferirsi a Genova e lì nacque il loro figlio Eros. Rientrati in terra reggiana si sono costruiti la casa a Marola e hanno aperto un laboratorio di restauro mobili d’epoca e un negozio di antiquariato a Castelnovo Né Monti, gestito da Mara con competenza e gusto. Donna intraprendente, è stata la colonna della famiglia come l’ha ricordata il figlio Eros. Amava la conversazione pacata e discreta, ha assistito il marito e a sua volta è stata assistita dal figlio e dalla nuora. Era bello vedere questa anziana signora seguire il lavoro del figlio e del nipote, dando consigli, frutto della sua lunga esperienza. Ha concluso nella sua casa il cammino terreno, ricevendo i sacramenti della fede, per lei l’Avvento non è più attesa del Signore, ma contemplazione di Gesù Misericordioso. Il suo funerale lo abbiamo celebrato nell’abazia di Marola e il suo corpo sepolto nella terra benedetta di quel cimitero accanto al suo sposo, vi riposi in pace. Condoglianze ai famigliari.

Offerte ricevute: Carpineti da vivere per l’asilo parrocchiale. Rossi Ornella per la parrocchia. In memoria di Fontanesi Giuliana il fratello per la chiesa. In memoria di Bertolini Mara il figlio per la chiesa. A tutti Grazie!