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Fusione Confcooperative, nasce B-More centro di servizi alle imprese

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140720 BOLOGNA .RITRATTI CONSIGLIERI E DIRIGENTI EMILO BANCA.Foto di ALESSANDRO RUGGERI

Alleanza tra Bologna, Reggio e Modena: ecco B.More:, un gigante con 140 dipendenti, 10 milioni di fatturato e 900 aziende clienti, di cui 300 anche associate.

B.MORE-Servizi alle Imprese – questo il nome della nuova realtà interprovinciale – si configura come uno dei più grandi centri servizi alle imprese del Paese e, certamente, quello di maggiori dimensioni nel sistema Confcooperative.

E' il nuovo centro servizi alle imprese nato dalla fusione dalle storiche società di servizio delle Confcooperative di Reggio Emilia (Unioncoop), Modena (Uniservizi) e Bologna (CSA).

“In B.MORE – sottolinea il presidente Daniele Ravaglia – sono confluite realtà di servizio che vantano esperienze pluridecennali e, soprattutto, la comune volontà di concentrare rilevanti risorse per investimenti in nuovi servizi innovativi e specializzazioni sempre più alte, corrispondendo in questo modo alle sempre più ampie e diversificate esigenze delle imprese”.

“Un percorso di efficientamento e di ulteriore qualificazione – osserva Ravaglia – che fa leva sulla specializzazione e qualificazione delle competenze e dei servizi, sull’acquisizione di nuove professionalità e su una costante formazione del personale che avverrà senza duplicazioni, ma anche sulla conoscenza e sul consolidato legame con i territori nei quali siamo presenti e in cui la nostra funzione di servizio e di consulenza si va a rafforzare come strumento di promozione dello sviluppo e dell’efficienza delle imprese, a partire, seppure anche con sguardi più ampi,  da quelle cooperative”.

B.More ha sede legale a Modena e 11 sedi operative, di cui 3 collocate nei comuni capoluogo di Reggio Emilia, Modena e Bologna. “A queste – spiega l’amministratore delegato, il reggiano Vanni Ceccardi – si aggiungono quelle diffuse nelle tre province: Castelnovo ne’ Monti, Guastalla, Reggiolo, Imola, Pavullo nel Frignano, Montefiorino, Montese e Zocca.

Queste aree, cui si associa un’importante presenza nel ferrarese – prosegue Ceccardi – sono state individuate non solo per l’elevata concentrazione di cooperative, realtà del Terzo Settore e imprese industriali che presentano, ma anche per rendere agevolmente fruibili i servizi da parte delle realtà imprenditoriali che operano nei territori più distanti dai capoluoghi, superando così anche i gap infrastrutturali (materiali e immateriali) che molte continuano a scontare nelle aree periferiche”.

“Alla centralizzazione cui stiamo assistendo anche per molti servizi di utilità pubblica – sottolinea al proposito il presidente di B.MORE, Daniele Ravaglia -  rispondiamo con una presenza capillare nel territorio che riteniamo fondamentale, a maggior ragione in aree in cui tanto la cooperazione quanto tutto il sistema imprenditoriale sono composti in massima parte da piccole e medie imprese che hanno forti legami con le realtà locali, anche quando sono del tutto aperte ai mercati internazionali”.

“La diffusa presenza delle nostre sedi – conclude l’Amministratore delegato Vanni Ceccardi - va ad unirsi ad una gamma di consulenze e servizi per l’impresa che copre tutte le aree di bisogno: dalla consulenza legale ai servizi amministrativi, a quelli per il lavoro, alla consulenza societaria e finanziaria, con soluzioni d’eccellenza in campo tecnologico e nei processi di digitalizzazione. Il tutto all’interno dell’obiettivo di accompagnare lo sviluppo e il benessere delle imprese amministrate”.

La nascita di B.MORE – operativa dal 1° dicembre – rappresenta, tra l’altro, il primo passo del maxiprogetto di fusione che interessa le Confcooperative di Reggio Emilia, Modena e Bologna, che confluiranno in “Confcooperative Terre d’Emilia”. Un autentico “colosso” della rappresentanza cooperativa in Emilia-Romagna cui faranno riferimento, a breve, 640 imprese con 135.000 soci, 47.000 occupati e un fatturato superiore ai 7,7 miliardi di euro.