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Spettacolo dedicato Marconi: “c’è bisogno di far conoscere queste figure straordinarie”

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Riceviamo e pubblichiamo

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Molto bello e curatissime le scene e i testi.

Alcuni (molti) provengono dalle parole stesse di Marconi, un piano altissimo... A confrontarli con i testi sciatti dell'oratoria attuale si comprende che siamo in un altro mondo e cultura, e non è solo fatto storico o linguistico ma proprio anche etico. Molto interessante la scelta (anche nelle collocazioni degli attori nei vari spazi e profondità del palco - sotto sopra dietro ) di raccontare le varie "stratificazioni" della vita e del contesto di Marconi (Pasquale ragazzo e famiglia, e di lì noi Appennino povero e sacrifici di allora, Marconi e l'ospedale, Marconi e la resistenza, Marconi e l'amata moglie, Marconi e la politica, i giovani e Marconi)... sono i tanti livelli privati e pubblici di una biografia intensa e straordinaria, con un sottofondo nei nostri luoghi (e quindi il nostro coinvolgimento affettivo e identitario).  E quante vicende altre di Marconi non raccontate: se si potesse fare uno spettacolo di 3-4 ore che giustamente, doveva qui, invece seguire i tempi teatrali classici di 70-80 minuti.

Le vicende del periodo partigiano sarebbero ad esempio un ulteriore libro da approfondire, come la vita nell'ospedale e di lì la figura dell'uomo medico, vicende umanissime e profonde (alcune eroiche in senso storico e umano, alcune con profumo di "beatitudine", direbbe chi è credente e le conosce).

La presenza dei ragazzi nella scena ha poi avuto grande valore perché ha permesso il coinvolgimento delle scuole, e quindi di fare conoscere ai più giovani la figura di Pasquale Marconi, ricordando il valore educativo della storia che va conosciuta (lo sforzo che deve la scuola nel fare conoscere la storia dell'ultimo secolo essenziale alla formazione della persona) e della Memoria del nostro passato. Mi chiedo se (e spero che) oltre alla replica alle scuole oggi, l'opera possa essere replicata in altri luoghi e teatri.

Comprendo che tecnicamente non sarebbe semplice portare 20-30 ragazzi nei teatri perché impegnati con la scuola e lo studio (immagino quante prove richieda gestire così tanti ragazzi sul palco) ma se non è possibile nella forma con tutti i ragazzi presenti almeno riproporlo in vari teatri con alcuni ragazzi che possono: ad esempio chi già sta sperimentando un preciso percorso teatrale. Spero sia proposto anche in città e in pianura, anch'essa citata in alcuni episodi di vita di Marconi (l'accoglienza, la gratitudine...).

Complimenti al regista e alla sua straordinaria sensibilità.

Replicate se potete, nelle forme e luoghi possibili. C'è bisogno infatti di fare conoscere queste figure straordinarie e, se libri non risultano statisticamente usufruibili da tutti, molto possono il linguaggio e l'espressione artistica emozionale del teatro. Le opere più emozionanti e coinvolgenti non sono quelle della fiction ma, più spesso, quelle che narrano fatti e persone di vita e storia vera e vissuta, e tanto più  se vissute qui, vicino, nei nostri luoghi, nostra identità.

Marzia Fontana

1 COMMENT

  1. Complimenti a Marzia Fontana per quanto ha riassunto dello spettacolo su Marconi ; io non l’ho visto ma ho avuto la fortuna di vivere i suoi tempi e di partecipare con lui a quegli anni e di conoscere tante cose ed episodi non conosciuti da altri. Sono molto contento che si sia fatto uno spettacolo su Marconi e spero venga conosciuto meglio nelle scuole. Per molti Marconi era anche un prepotente, ed in alcune occasioni ha DOVUTO assumere certi atteggiamenti, ma se non si fosse comportato così tante cose non sarebbero state fatte. In un prossimo futuro, se si allargasse il discorso, secondo me, si dovrebbe far conoscere anche altre due persone chiave nella vita di Marconi ; il Sig. Grasselli e il suo autista, factotum, chiamato Pulich, che è stato messo in prigione ai Servi a RE e picchiato e torturato perchè i fascisti volevano sapere dove si nascondeva il Prof. quando. ad esempio, operava e poi spariva. Solo pochi sapevano che sotto l’altare ci si poteva nascondere e suore e Pulich sapevano. Comunque un bravo a tutti e ancora complimenti a Marzia Fontana.

    • Firma - Luigi Nagnani