Home Diocesi ne' Monti Unità pastorale di Carpineti: “Un Natale all’insegna della sobrietà”

Unità pastorale di Carpineti: “Un Natale all’insegna della sobrietà”

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Unità pastorale di Carpineti (335/8257036)

 San Prospero, San Biagio, San Donnino, San Pietro, Onfiano, Pantano, Pianzano, Poiago e Pontone

Vita parrocchiale dal 18 al 25 dicembre 2022

DOMENICA

18 dicembre

Quarta Domenica di Avvento. Continua la Novena del Natale.

S. Messe. Carpineti ore 8.30 (def. Marzani e Palladini) ore 11.15 (def. Borghi Vittorio) ore 18.00 (def. Meglioli Agostino, Bruna e Giacomino) Pontone  ore 10.00  Pantano ore 10.00

LUNEDI’

19 dicembre

S. Messa:

ore 18.00 (def. Becchetti Remo e Carla) all’asilo

MARTEDI’

20 dicembre

S. Messa: ore 18.00 (def. Becchetti Roberto,

Maria, Enrica e don Antenore) all’asilo

MERCOLEDI’

21 dicembre

Siamo alle porte del Natale e viene oggi offerta alla nostra contemplazione l’obbedienza docile e operosa di Giuseppe, lo sposo di Maria.

Come lui, anche noi, rinvigoriti dal cammino di Avvento, poniamo la nostra vita al servizio dei disegni di Dio Padre.

S. Messa: ore 10.30 (def. Ghidoni Franco e Mimma)

Dalle ore 20.00 alle 21.00 confessioni.                                                                                                                                                   

GIOVEDI

22 dicembre

S. Messa:

ore 18.00 (def. Cilloni Luigi) all’asilo   

VENERDI’

23 dicembre

S. Messa:

ore 18.00 (def. Carbognani Ermenegildo) all’asilo   

SABATO

24 dicembre

S. Messe: ore 10.30 della Vigilia (def. Costi Flaminio , Ermentina)  Novena.

Della Notte ore 22.30 a Pontone e alle ore 24.00 a Carpineti

DOMENICA

25 dicembre

Solennità del Natale del Signore

S. Messe. Carpineti ore 8.30 (libera intenzione) ore 11.15 (pro populo)

ore 18.00 (libera intenzione)     Pantano ore 10.00

 

MEDITAZIONE DOMENICALE. Un evento fatto di profezia, carne e Spirito. In questa quarta domenica di Avvento la venuta del Signore si fa concreto annuncio d’incarnazione. Questo evento grandioso è profetizzato da Isaia attraverso la nascita di un discendente regale (prima lettura); è annunciato a Giuseppe da un angelo del Signore, che gli dice di “non temere di prendere con sé Maria” perché il suo bambino è opera dello Spirito Santo (vangelo); è confessato dalla fede della comunità come nato da stirpe di Davide secondo la carne, costituito figlio di Dio secondo lo Spirito e mediante la risurrezione (seconda lettura). Questo annuncio chiede fede e obbedienza: se Acaz si ostina nella sua incredulità e disobbedienza, Giuseppe, dopo aver ricevuto la visione in sogno, si fida e obbedisce alla vocazione del Signore. Ciò che Dio ha compiuto per la nostra salvezza, Paolo lo annuncia a ogni uomo e a ogni donna, per suscitare l’obbedienza della fede a tutte le genti.

 

LA GIOIA DI UN BATTESIMO. Oggi 18 dicembre alle ore 15.30 nella chiesa di Maria Ausiliatrice Slattery Gyms e Lugari Marina portano il loro primogenito Giacomo e per lui chiedono la grazia del Battesimo. Hanno abitato a S. Caterina e ora si sono trasferiti, ma hanno chiesto di celebrare qui il Battesimo, volentieri accolgo la loro richiesta. Carissimi genitori, la festa del S. Natale è vicina: come Gesù è il Figlio amato dal Padre, anche il vostro piccolo, rinato dall’acqua e dallo Spirito Santo, deve sapere di essere figlio amato - il Padre ci ama tutti!- L’amore che voi donate a vostro figlio è un’immagine del grande amore che Dio ha per lui; a voi il compito di farglielo sapere. Il nome che avete scelto per lui è Giacomo che deriva dall’ebraico e significa ”seguace di Dio”: Chi segue Dio non cammina nelle tenebre, ma nella luce, quella luce che ha brillato a Betlemme quando è nato Gesù e che brilla nei vostri occhi di genitori stupiti dal miracolo della vita. Benvenuto Giacomo e felicitazioni ai genitori!

 

AUGURI NATALIZI. Carissimi parrocchiani, sono lieto di offrire a ciascuno di voi e alle vostre famiglie auguri di bene, di serenità, di pace, di amore nel ricordo della Nascita di Gesù. Buon Natale a tutti! Buon Natale di Gesù. Il Natale innanzitutto sia per noi un'attesa umile e fiduciosa di Colui che viene a salvarci. Il Natale sia un'accoglienza gioiosa del Dio che ci ama e ci rende capaci di amare. Il Natale renda possibile la venuta di Cristo nella nostra vita. Il Signore nasce fra noi. In noi! Diventa il Dio con noi. Contemplando il mistero della Natività del Nostro Signore Gesù Cristo, provo sentimenti di gratitudine per il dono della vita. Gli angeli cantano: "Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama!". Veramente Dio non ha creato nulla di più bello della pace. Questo dono ora è affidato alla mani fragili e operose dell'uomo e alla sua buona volontà. Non accontentiamoci allora di invocare la pace, ma adoperiamoci per essere tutti costruttori di pace. Il Signore rivolga verso di voi il suo sguardo e vi doni pace. Il Signore benedica ciascuno di voi, i vostri cari, le persone che fra noi soffrono di più e hanno più bisogno di amore. Auguro a tutti un sereno e santo Natale e un Felice Anno Nuovo, a nome anche di don Villiam e delle Suore. Buon Natale di Gesù! Buon Natale con Gesù! Don Guiscardo.

 

UN NATALE ALL’INSEGNA DELLA SOBRIETA’, mantenendo lo spirito della festa e la tradizione dei regali, ma con il cuore e lo sguardo alla popolazione ucraina quest’anno al buio, al freddo, a combattere con la fame e l’assenza di cure mediche. Papa Francesco si appella a tutti i fedeli in vista delle festività natalizie, chiedendo loro, al termine dell’udienza generale in Aula Paolo VI, di vivere il “Natale, sì; ma con gli ucraini nel cuore”. Da sempre papa Francesco negli Angelus e nelle udienze prima di Natale chiede di vivere questa festa mettendone al centro il senso profondo, la nascita di Cristo, non dissipandola quindi tra eccessi e consumo esagerato. Ancora di più quest’anno, con una guerra alle nostre porte, la richiesta di Francesco si fa insistente e prende la forma di un gesto simbolico, tanto spirituale quanto materiale, che mostri la vicinanza a una popolazione che soffre. "Rinnoviamo la nostra vicinanza al martoriato popolo ucraino, perseverando nella preghiera fervorosa per questi nostri fratelli e sorelle che tanto soffrono. Fratelli e sorelle, io vi dico: si soffre tanto in Ucraina, tanto, tanto…"

 

 

IL NATALE DELLA SCUOLA MATERNA PARROCCHIALE. Una tradizione che si perde nel tempo è la recita di Natale dei bambini dell’asilo parrocchiale. Io stesso ho vivi ricordi legati alla mia infanzia, della premura e dell’impegno che le suore mettevano nel prepararci a questo esordio che rendeva felici bambini, genitori e nonni. Anche quest’anno i nostri piccoli la sera del 23 dicembre, con una rappresentazione della Natività, ci vogliono augurare un felice Natale. Ricambiamo con la nostra vicinanza e partecipazione. Sono certo che anche quest’anno “la recita” preparata dalle nostre insegnanti che vede protagonisti i nostri bimbi e le nostre bimbe toccherà le corde del nostro cuore e farà rivivere in noi i sentimenti più belli del Natale. Desidero ringraziare le diverse iniziative a sostegno della nostra scuola materna, messe in atto dalle mamme come la vendita di gustosissime torte avvenuta per la Festa dell’Immacolata, la vendita dei biglietti della lotteria che proprio nella serata del 23 saranno estratti e, non ultimo, il concerto natalizio che si è tenuto sabato scorso, regalandoci momenti toccanti di armonie e canti polifonici. Ringrazio i maestri, i musicisti, i coristi e quanti hanno partecipato alla buona riuscita dell’iniziativa: le offerte raccolte in quell’occasione sono state anch’esse destinate alla scuola materna parrocchiale “Amorotti-Bazzani”.

 

I BAMBINI DI TERZA ELEMENTARE INCONTRANO LA CARITAS PARROCCHIALE. Diamo per scontato che tutti sappiano cos’è la Caritas: la parola latina significa “carità”, attenzione ai più bisognosi, ai poveri, non solo in senso materiale. Una bella iniziativa è stata proposta dai catechisti e accolta con entusiasmo dai bambini. Sono andati a trovare due signore “veterane” impegnate nel servizio Caritas: Filippi Carla e Bottazzi Gianna, le quali, accogliendoli in casa, hanno raccontato loro le varie iniziative e la rete di solidarietà che grazie all’impegno di molti volontari, garantisce aiuto a quattordici famiglie e a tante altre persone che quotidianamente si rivolgono alla parrocchia per ogni genere di richiesta che, quasi sempre, grazie alla disponibilità e alla generosità dei donatori, viene soddisfatta. È stato istruttivo far conoscere questa nostra realtà e le tante domande che i bimbi hanno loro rivolto sono state la riprova dell’interesse e dell’entusiasmo che ha suscitato in loro. Natale è l’occasione per essere più vicini a chi è nel bisogno e a chi è solo: ne conosci qualcuno? Invitalo da te!

 

LUMINO CARITAS. Anche questa ormai è una consuetudine affermata nella nostra comunità: accendere la notte di Natale sul davanzale della finestra di casa il lume come segno di accoglienza del Signore che viene nella persona del bisognoso. Infatti, i 5 euro di offerta per acquistarlo, donano un pasto alla mensa Caritas. Quest’anno il lumino non è di cera, ma attivato da una pila, tuttavia il significato non cambia: la Luce della nascita di Cristo illumini i nostri cuori e li faccia ardere di sincera bontà.

 

RICORDIAMO I NOSTRI MORTI. Dolci Giuseppina vedova Mercati di anni 80 deceduta a Ciserano (BG) il 10 dicembre. Si era sposata con Ivo e dal loro matrimonio è nato il figlio Luca. Pur lavorando nel bergamasco, Ivo non ha mai dimenticato le sue radici e qui a Carpineti ha costruito la casa dove trascorrevano il periodo natalizio e le ferie estive. La prematura morte del marito ha suscitato in Giuseppina sconforto poiché si è trovata sola, con un figlio da crescere, ma ciò non l’ha scoraggiata e per Luca si è spesa fino all’ultimo giorno. Hanno vissuto sostenendosi a vicenda e quando è sopraggiunta la malattia, il loro legame si è ulteriormente fortificato. Si è spenta serenamente, in casa sua, con accanto il figlio, il quale, accogliendo il desiderio della mamma, ha voluto portarla nella chiesa di S. Donnino dove ho celebrato per lei la S. Messa di commiato. È mancata il giorno che la chiesa fa memoria della Madonna di Loreto: a Lei la affidiamo, certi che la sua vita buona, laboriosa e onesta, ora è nella mani di Dio, quel Dio che contempliamo nato a Betlemme. Sepolta accanto al marito nell’attiguo cimitero, vi riposi in pace. Condoglianze ai familiari.

 

Incerti Barbara di anni 53 deceduta a Badia Calavena (VR) il 10 dicembre. La notizia della sua tragica morte è giunta come un fulmine a ciel sereno, creando incredulità a Marola, dove viveva, e a Casina, dove gestiva il negozio. Si era sposata con Giovani Marco, madre di due figli: Matteo e Andrea, legata alla sua famiglia d’origine, in particolar modo alla mamma Gabriella. Chi l’ha conosciuta la ricorda donna volitiva, grande lavoratrice, serena, disponibile, altruista: prova di ciò ne è il fatto che era volontaria della Croce Rossa e donatrice Avis. A Barbara piacevano le competizioni di rally, col ruolo di navigatrice e proprio durante una di queste gare, a causa di un incidente, ha perso la vita. Recandomi come parroco a trovare la sua mamma per portare una parola di vicinanza e di conforto, ho visto in lei non la disperazione, ma l’interrogativo sul perché di questo grande dolore. La risposta è stata un accostamento al dolore della Madonna nell’assistere alla morte di suo Figlio. La fede e la speranza di rivederci in Dio sono una grande forza che permetterà certamente ai figli, da lei tanto amati, di superare questo immane dolore e far tesoro degli insegnamenti ricevuti. Per espressa sua volontà, il funerale è stato celebrato nella Badia di Marola, alla presenza dei soli familiari. La sera prima, la stessa badia era gremita di tanti amici e paesani che l’hanno voluta ricordare con una veglia e la preghiera del rosario. Siamo nel tempo di Avvento che ci prepara alla Luce del Natale: quel Dio che si è fatto uomo e che ha accettato di morire per noi sulla Croce, l’ha stretta nel suo abbraccio. Ad attenderla in Paradiso, il papà Settimo ed il nipote Alessandro. “Polvere siamo e polvere ritorneremo”: il suo corpo è stato cremato e le sue ceneri saranno deposte nel cimitero di Marola, accanto ai suoi cari in attesa della Resurrezione. Condoglianze ai familiari.

 

Offerte ricevute: Rivi Silla per l’asilo. Anonimo offerente per il riscaldamento della chiesa. Vender Giorgio per la parrocchia. In memoria di Dalia Rosanna il figlio per la chiesa. Gualandri Egidio per la chiesa di Poiago. In memoria di Incerti Barbara, i familiari per la chiesa di S. Donnino. A tutti Grazie!

Ecco che cosa chiedere a Gesù per Natale: la grazia della piccolezza. “Signore, insegnaci ad amare la piccolezza. Aiutaci a capire che è la via per la vera grandezza”. Ma che cosa vuol dire, concretamente, accogliere la piccolezza? Per prima cosa vuol dire credere che Dio vuole venire nelle piccole cose della nostra vita, vuole abitare le realtà quotidiane, i semplici gesti che compiamo a casa, in famiglia, a scuola, al lavoro. È nel nostro vissuto ordinario che vuole realizzare cose straordinarie. Il Natale spesso è una festa rumorosa: ci farà bene stare un po’ in silenzio, per sentire la voce dell’amore. L’albero di natale sei tu quando resisti vigoroso ai venti e alle difficoltà della vita. Gli addobbi di natale sei tu quando le tue virtù sono i colori che adornano la tua vita. La campana di natale sei tu quando chiami, congreghi e cerchi di unire. Ecco la lezione del Natale: l’umiltà è la grande condizione della fede, della vita spirituale, della santità. Possa il Signore farcene dono a partire dalla primordiale manifestazione dello Spirito dentro di noi: il desiderio. Ciò che non abbiamo, possiamo cominciare almeno a desiderarlo. E chiedere al Signore la grazia di poter desiderare, di diventare uomini e donne di grandi desideri. E il desiderio è già lo Spirito all’opera dentro ciascuno di noi. In questo giorno di gioia siamo tutti chiamati a contemplare il Bambino Gesù, che ridona la speranza a ogni uomo sulla faccia della terra. Con la sua grazia, diamo voce e diamo corpo a questa speranza, testimoniando la solidarietà e la pace. Buon Natale a tutti! Fermiamoci davanti al Bambino di Betlemme. Lasciamo che la tenerezza di Dio riscaldi il nostro cuore. Come per i pastori di Betlemme, possano anche i nostri occhi riempirsi di stupore e meraviglia, contemplando nel Bambino Gesù il Figlio di Dio. È lì, nel fratello bisognoso, il presepe al quale dobbiamo recarci con solidarietà. Questo è il presepe vivente: il presepe nel quale incontreremo davvero il Redentore nelle persone che hanno bisogno. Camminiamo pertanto verso la Notte Santa e attendiamo il compiersi del mistero della Salvezza. Il Natale è un tempo in cui ognuno di noi deve avere il coraggio di togliersi la propria armatura, di dismettere i panni del proprio ruolo, del riconoscimento sociale, del luccichio della gloria di questo mondo, e assumere l’umiltà. Che lo Spirito Santo illumini oggi i nostri cuori, perché possiamo riconoscere nel Bambino Gesù, nato a Betlemme dalla Vergine Maria, la salvezza donata da Dio a ognuno di noi, a ogni uomo e a tutti i popoli della terra. Se vogliamo festeggiare il vero Natale, contempliamo questo segno: la semplicità fragile di un piccolo neonato, la mitezza del suo essere adagiato, il tenero affetto delle fasce che lo avvolgono. Lì sta Dio. Il nostro destino più vero è essere trasformati dall’amore. Dove nasce Dio, nasce la speranza: Lui porta la speranza. Dove nasce Dio, nasce la pace. E dove nasce la pace, non c’è più posto per l’odio e per la guerra. O Bambino di Betlemme, tocca il cuore di quanti sono coinvolti nella tratta di esseri umani, affinché si rendano conto della gravità di tale delitto contro l’umanità. Volgi il tuo sguardo ai tanti bambini che vengono rapiti, feriti e uccisi nei conflitti armati, e a quanti vengono trasformati in soldati, derubati della loro infanzia. Gesù viene a nascere ancora nella vita di ciascuno di noi e, attraverso di noi, continua ad essere dono di salvezza per i piccoli e gli esclusi. Guardando il Bambino nel presepe, Bambino di pace, pensiamo ai bambini che sono le vittime più fragili delle guerre, ma pensiamo anche agli anziani, alle donne maltrattate, ai malati… Le guerre spezzano e feriscono tante vite! Oggi il Figlio di Dio è nato: tutto cambia. Il Salvatore del mondo viene a farsi partecipe della nostra natura umana, non siamo più soli e abbandonati. In questa santa notte, mentre contempliamo il Bambino Gesù appena nato e deposto in una mangiatoia, siamo invitati a riflettere. Come accogliamo la tenerezza di Dio? Mi lascio raggiungere da Lui, mi lascio abbracciare, oppure gli impedisco di avvicinarsi? “Ma io cerco il Signore” – potremmo ribattere. Tuttavia, la cosa più importante non è cercarlo, bensì lasciare che sia Lui a cercarmi, a trovarmi e ad accarezzarmi con amorevolezza. Questa è la domanda che il Bambino ci pone con la sua sola presenza: permetto a Dio di volermi bene? A Natale riceviamo in terra Gesù, Pane del cielo: è un cibo che non scade mai, ma ci fa assaporare già ora la vita eterna. A Natale è bello e importante stare insieme in famiglia. Dio non si rivela nella forza o nella potenza, ma nella debolezza e nella fragilità di un neonato. La grazia che è apparsa nel mondo è Gesù, nato dalla Vergine Maria, vero uomo e vero Dio. Egli è venuto nella nostra storia, ha condiviso il nostro cammino. È venuto per liberarci dalle tenebre e donarci la luce. In Lui è apparsa la grazia, la misericordia, la tenerezza del Padre: Gesù è l’Amore fattosi carne.