Home Cronaca Peperoncino che passione! Stefano Pelliciari, da un hobby all’azienda “Val Carezza”

Peperoncino che passione! Stefano Pelliciari, da un hobby all’azienda “Val Carezza”

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Da una passione per il peperoncino nata ‘quasi per caso’ più di vent’anni fa - come riportato ieri sul Reso del Carlino di Reggio Emilia -, è arrivato a crearsi una propria attività lavorativa. Con l’azienda “Val Carezza”, oltre ai peperoncini freschi o essiccati, produce lavorati o semilavorati, come salse, marmellate e farine a base di peperoncino. Si tratta di Stefano Pelliciari, 40 anni, residente a Pantano di Carpineti, da sempre l’hobby del piccante. 

“Sono 22 anni che coltivo peperoncini - spiega Pelliciari -. Ho iniziato a coltivarli per me, poi gli amici me li chiedevano, sia freschi sia essicati. Visto che il mio prodotto funzionava ho cercato di far diventare il mio sogno prima un hobby e poi un lavoro, creando l’azienda  ‘Val Carezza’ l’anno scorso, che mi auguro diventi la mia attività principale”.

Pelliciari ha lavorato 18 anni nel biscottificio Cabrioni, da quattro lavora in ceramica, il suo interesse per il peperoncino risale ai tempi delle superiori. “Quando frequentavo l’Istituto agrario ‘Motti’ a Castelnovo Monti - racconta -, l’ultimo anno dovevamo fare una ricerca su una coltivazione, le colture basilari erano già state scelte, io avevo sempre avuto la passione per i cibi piccanti e chiesi se potevo farla sul peperoncino. Da lì ho iniziato a documentarmi. Allora non c’era la cultura del piccante che ultimamente ha preso il sopravvento, nel fare ricerca ho scoperto tante varietà, ho iniziato a coltivarle, portando avanti lo studio. Mi piace coltivare varietà non convenzionali, più difficili da reperire, che a volte mi mandano anche amici che ho in giro per il mondo”.

Con il tempo la sua esperienza si è accresciuta, grazie anche al confronto con altre persone conosciute tramite i social. All’anno coltiva in media sulle 250 varietà diverse di peperoncini, tra cui l’habanero chocolate, il Carolina reapper, il purple tiger, il moruga scorpion e il jalapeño. “Ho fatto tanta esperienza sia come studio sia sul campo - precisa Stefano -, alcuni peperoncini che si trovano da noi, come il diavolicchio calabrese o il peperoncino di Cayenna, sono semplici da coltivare, adatti ai principianti, avevo iniziato da quelli, si trovavano in bustina al supermercato. Altre varietà esotiche più piccanti, come l’habanero o il Carolina reapper, sono più difficili, hanno bisogno di una maggiore attenzione, perché il loro habitat è tropicale”.

Il nome dell’azienda, “Val Carezza”, viene dalla vallata dove Stefano vive, il logo ritrae un Carolina reapper, tra i prodotti lavorati ci sono salse, come l’‘Esclusiva’, con olive, capperi, pomodoro secco e habanero chocolate, e l’‘Infuocata’, con gradazioni di piccantezza diverse, una marmellata, la ‘Briosa’, a base di cioccolato fondente, more e peperoncino aji colorado, poi una linea di farine, tra cui una zero con l’aggiunta di peperoncino habanero orange. “Ho pensato di fare anche prodotti lavorati o semilavorati - precisa -, seguendo le ricette che facevo in casa e confrontandomi sul web. Ogni anno mi piacerebbe inserirne di nuovi. L’anno prossimo riproporrò la farina al peperoncino ma con un tipo un po’ più piccante, nuove salse e grani antichi”. 

Attualmente i prodotti “Val Carezza” si possono trovare sullo shop online, nelle fiere e a gennaio è prevista l’apertura di un punto vendita a Pantano.