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Turismo invernale: aumento del numero di pernottamenti in Appennino

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“Le imprese del turismo, alloggio e ristorazione reggiane prevedono di assumere da dicembre e nei prossimi tre mesi 1.750 addetti, la stagione invernale si avvicina ai livelli pre pandemia, ma insieme a questi dati positivi è necessario sottolineare come aumenti in maniera record la difficoltà di reperimento dei profili ricercati (cuochi, camerieri, altre professioni per i servizi turistici), che sale di +10,6 punti percentuali tra il 35,4% di dicembre 2019 e il 46% di dicembre 2022”.

Federica Marcacci, presidente Turismo Licom, commenta così i dati forniti dall’Ufficio Studi Lapam sul turismo invernale nella provincia di Reggio Emilia. Una stagione invernale che si avvicina dunque ai livelli pre Covid, se si prende a riferimento il trimestre che va da dicembre 2019 a febbraio 2020.

Nel dettaglio a Reggio Emilia il numero di assunzioni supera i livelli precedenti alla pandemia (+9,4%), in particolare si osserva un trend in crescita, appunto, per cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici: le entrate di dicembre 2022 sono pari a 330 nella provincia di Reggio Emilia, aumentate del +32% rispetto a dicembre 2019, al netto delle grandi difficoltà nel reperire queste professioni.

I mesi invernali di gennaio, febbraio, marzo e dicembre incidono per il 27,9% delle presenze turistiche (ossia dei pernottamenti) in provincia di Reggio Emilia nell’intero anno, e nell’ultima stagione invernale di cui si dispongono dati sul turismo, quindi da dicembre 2021 a marzo 2022, si sono registrate oltre 161mila presenze nella provincia reggiana: la maggior parte di questi pernotti (l’83,3%) è dovuta a turisti italiani.

Rispetto alla stagione invernale precedente (che ha maggiormente risentito degli effetti della pandemia, dicembre 2020-marzo 2021), l’aumento tendenziale a Reggio Emilia risulta essere di 73mila presenze in più con un rimbalzo dell’81,6%. L’incremento dell’ultimo anno è trainato dai pernotti di turisti provenienti da paesi esteri (+150,4%), dovuto dall’allentamento delle restrizioni legate all’emergenza sanitaria; mentre il
turismo domestico aumenta del 72,2%. Tuttavia rispetto ai dati della stagione invernale 2018-2019 (periodo privo di qualsiasi effetto da Covid), il numero di pernotti dell’ultimo anno risulta ancora inferiore del -31,9%, con un -51,1% di stranieri.

Per finire l’Ufficio studi Lapam propone un focus sull’Appennino, meta privilegiata per le vacanze invernali. I comuni montani di Reggio Emilia hanno visto durante l’ultima stagione invernale (dicembre 2021-marzo 2022) un notevole aumento del numero di pernottamenti rispetto all’inverno precedente (+88,8%).
Tuttavia le presenze turistiche registrate nell’Appennino reggiano, nonostante il rimbalzo rispetto al periodo dicembre-marzo 2020-2021, risultano ancora dimezzati in confronto all’inverno pre pandemia (- 56,4%).

1 COMMENT

  1. Questi confronti non sono corretti.
    Il turismo invernale raggiunge livelli molto elevati quando c’ è la neve.
    Pertanto occorre paragonare inverni nevosi con inverni nevosi o inverni con carenza di neve con un inverno, appunto, con carenza di neve.
    L’ inverno 2020/2021 seppur con tanta neve è stato caratterizzato dagli impianti chiusi o comunque riservati ai soli atleti Fisi.
    Saluti Vittorio Bigoi

    Vittorio Bigoi

    • Firma - Vittorio Bigoi