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Unità pastorale di Carpineti: “Possa l’anno nuovo donare a tutti lo spirito di Maria”

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UNITÀ PASTORALE DI CARPINETI (335/8257036)

San Prospero, San Biagio, San Donnino, San Pietro, Onfiano, Pantano, Pianzano, Poiago e Pontone

Vita parrocchiale dal 01 al 08 gennaio 2023

 

DOMENICA

01 gennaio

Solennità della Madre di Dio Maria. Giornata della Pace. BUON ANNO A TUTTI !

S. Messe. Carpineti ore 8.30 (def. Beretti Umberto) ore 11.15 (pro populo)

ore 18.00 (def. Baldelli Adeodato e Luisa)   Pontone ore 10.00       Pantano ore 10.00

LUNEDI’

02 gennaio

Santi Basiglio e Gregorio. S. Messa:

ore 18.00 (def. Gidoni Alfeo e Nella) all’asilo  

MARTEDI’

03 gennaio

SS. Nome di Gesù. S. Messa:

ore 18.00 (def. Guidetti Aronne e Mara) all’asilo

MERCOLEDI’

04 gennaio

S. Messa: ore 10.30 (def. Fiorini Cinzia)                                                                                                                                            
GIOVEDI

05 gennaio

Prefestive: ore 18.00 a S. Donnino

                   ore 19.00 a Velluciana.

VENERDI’  

06 gennaio

In questo primo giorno dell’anno civile la Chiesa volge lo sguardo a Maria santissima, la Madre di Dio. In lei siamo invitati a contemplare il mistero di Cristo, luce del mondo, salvatore dell’umanità peccatrice, principe della pace in un mondo ancora lacerato e diviso dall’odio e dalla guerra.

Solennità dell’Epifania. Giornata Missionaria dell’Infanzia.

S. Messe. Carpineti ore 8.30 (defunti di Canovi Nicoletta) ore 11.15 (pro populo)

ore 18.00 (def. Marco) Pontone ore 10.00  Pantano ore 10.00 (def. Bottazzi d.Giuseppe)

SABATO

07 gennaio

Prefestive: ore 18.00 a S. Donnino ore 19.00 a Velluciana.
DOMENICA

08 gennaio

Festa del Battesimo del Signore.

S. Messe. Carpineti ore 8.30 (defunti di Palladini Anna) ore 11.15 (def. Ferri Erminio e Silvia) ore 18.00 (def. Comi Severino)   Pontone ore 10.00       Pantano ore 10.00

 

MEDITAZIONE DOMENICALE. La benedizione del Padre, della madre e del nome. La solennità odierna di Maria Madre di Dio continua la celebrazione del Natale attraverso quattro aspetti che il mistero di Betlemme rivela e dona: Maria come Madre di Dio. la benedetta fra tutte le donne; il dono e l’impegno della benedizione; il dono e l’impegno della pace, attraverso il nome di Dio. Le letture mostrano un dato bellissimo, che tiene insieme i grandi temi dell’ottava di Natale: la paternità di Dio. E’ dalla paternità di Dio che sgorga la benedizione e la pace(prima lettura). Dalla paternità di Dio viene l’adozione a figli, il dono dello Spirito che ci fa rivolgere a Dio chiamandolo abbà, padre(seconda lettura) E’ dalla paternità di Dio che viene, tramite Maria, il figlio Gesù, il cui nome ”Dio salva” dice l’impegno e la vocazione di salvezza per tutti (vangelo) Possa l’anno nuovo, a partire dalla culla di Betlemme donare a tutti lo spirito di Maria, madre di Dio, la benedizione, la pace e il nome santo di Gesù.

GIORNATA MONDIALE DELLA PACE 1°GENNAIO 2023.” NESSUNO SI SALVA DA SOLO”

“Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace” è il tema del Messaggio di papa Francesco per la Giornata. La pandemia, scrive il Papa, ha “toccato alcuni nervi scoperti dell’assetto sociale ed economico, facendo emergere contraddizioni e disuguaglianze”, minacciando la sicurezza lavorativa di tanti e aggravando “la solitudine sempre più diffusa nelle nostre società”. E quando abbiamo sperato che il peggio fosse stato superato, “una nuova terribile sciagura si è abbattuta sull’umanità”, con un’ulteriore guerra che “insieme a tutti gli altri conflitti sparsi per il globo, rappresenta una sconfitta per l’umanità intera”. Per il Covid-19 è stato trovato il vaccino, mentre “il virus della guerra è più difficile da sconfiggere”. Dai momenti di crisi “non si esce mai uguali: se ne esce o migliori o peggiori”, afferma ancora il Papa: “abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri” e siamo chiamati “a far fronte alle sfide del nostro mondo con responsabilità e compassione”. Significa “rivisitare il tema della garanzia della salute pubblica per tutti; promuovere azioni di pace per mettere fine ai conflitti e alle guerre”; prenderci cura della nostra casa comune con “chiare ed efficaci misure per far fronte al cambiamento climatico”; “combattere il virus delle disuguaglianze e garantire il cibo e un lavoro dignitoso per tutti”; e, ancora, “sviluppare, con politiche adeguate, l’accoglienza e l’integrazione, in particolare nei confronti dei migranti e di coloro che vivono come scartati nelle nostre società”.

EPIFANIA DEL SIGNORE. 'Epifania é una festa di luce: una luce che guida a Gesù; una luce che traspare da lui. Lo splendore di una stella attrae a Betlemme genti lontane. Esse sono il simbolo di tutti gli uomini, quindi anche di noi, che vanno verso il Signore guidati dalla fede, e lo adorano. Il mistero della manifestazione del Signore si celebra come duplice nella festa di Natale e di Epifania, che sono il frutto del mutuo influsso delle tradizioni orientali ed occidentali. Malgrado l'influsso che le due tradizioni ebbero l'una sull'altra, le due feste non si fusero, ma continuarono a mantenere il loro proprio giorno di celebrazione insieme alle loro particolarità. La festa di Epifania ha le sue origini nell'Oriente Cristiano verso gli anni 120-140 come la commemorazione del battesimo del Signore. Il ciclo di Natale - Epifania è il ciclo della manifestazione del Signore, manifestazione splendente, perché è la luce di Dio che risplende e illumina il mondo. Questa è l'idea base e fondamentale di questo periodo dell'anno liturgico. Dio si manifesta per mezzo dell'incarnazione del Figlio suo nel seno di Maria per opera dello Spirito Santo. Ma lo scopo dell'incarnazione è la redenzione dell'uomo: per noi e per la nostra salvezza... Questo ci porta in primo luogo non a contemplare l'anniversario della nascita di Cristo, ma a celebrare il mistero della sua manifestazione al mondo per salvare gli uomini nell'umiltà della nostra carne, che egli assunse nel grembo della Vergine Maria per mezzo dello Spirito.

 ANNO NUOVO: IL DONO DEL TEMPO. “La vita è l’unico miracolo a cui non puoi non credere. E non esiste un altro giorno che sia uguale a ieri. Tu allora vivilo adesso come se fosse l’ultimo. Abbi cura di me. Basta mettersi al fianco invece di stare al centro. L’amore è l’unica strada, è l’unico motore. È la scintilla divina che custodisci nel cuore. Abbi cura di me fino all’ultimo giorno in cui potrò respirare. (dal testo della canzone "Abbi cura di me")”

O MARIA REGINA DELLA PACE, intercedi per noi affinché la Misericordia di Dio mandi in frantumi l’orgoglio e la stoltezza che contrappongono i popoli. Invoca per noi il dono della Pace. Il tuo Cuore immacolato accolga la voce di chi soffre le conseguenze delle guerre. E noi ci impegniamo a contrastare l’odio che ci separa, moltiplicando i gesti di perdono e di pace. Regina della pace, prega per noi.

ANCHE DA UN RIFIUTO PUO’ “NASCERE” QUALCOSA DI BELLO! A Pantano, ridente paesello in cui il fare il Presepe è sempre stato molto sentito grazie al fu parroco Don Giuseppe Bottazzi, è stato recuperato da una parrocchiana, Alessandra, un piccolo presepe finito in un cassonetto. La piccola natività era integra e, come tutte le cose dimenticate o, appunto, gettate, attendeva mani sensibili che potessero raccoglierla e donarle una nuova possibilità di essere ammirata. E così è stato! Ora, arricchita di qualche lucina colorata, la piccola natività giace sotto all’altare della chiesa di s. Martino in Pantano, a ricordare la nascita di Gesù e anche un ulteriore significato: l’Emmanuele, il “Dio con noi”, sa incontrare l’uomo nei luoghi più impensati, come un cassonetto, metafora di una triste realtà… Tra le macerie delle guerre che albergano nel Mondo, negli angoli bui del cuore dell’uomo, nei deserti esistenziali e nel freddo della solitudine e del dolore…un “Bambino speciale” si agita e piange tra la paglia nella sua povera culla, in attesa di uno sguardo d’amore che sappia scaldarlo e prendersene cura… Beato quel cuore che saprà fargli posto in mezzo alle innumerevoli chincaglie e al frastuono del quotidiano… Beata quell’anima che saprà fermarsi dalla sua corsa convulsa e, nel silenzio della contemplazione, saprà riflettere sull’incommensurabile mistero dell’Amore che gratuitamente si dona, senza chiedere nulla in cambio… O mani che avete buttato nel cassonetto questa “sacra famiglia”…, grazie per non averla distrutta! Mani ricche di speranza e sensibilità l’hanno raccolta e donata alla Chiesa affinchè tutti i parrocchiani e non solo, possano sostare alla Sua presenza, ammirarla e riprendere il cammino con una consapevolezza in più: il Dio della Vita, anche in mezzo agli scarti delle nostre brutture sa trovare qualcosa di buono e Ci Ama!!!! È vero, quest’anno nella chiesa di Pantano non c’è un presepe maestoso ubicato sulla sinistra sotto alla grande croce…, ma, ai piedi della “Mensa” sulla quale si celebra il Sacrificio Eucaristico…è stato posto questo presepio ritrovato…Ci piace pensare che anche il nostro carissimo e indimenticabile Don Giuseppe, possa volgere un sorriso dolce e amorevole a questa nostra povera e umile natività, in cui il Bambinello che vi giace ha il volto dei nostri fratelli e sorelle più bisognosi, dei poveri che sono i privilegiati di questo Mistero. Forse un monito per noi, “piccoli” uomini e donne di buona volontà…, ad essere “Vangelo Vivo” nei campi “prossimi“ della famiglia, della carità, della bontà, della pace, della cura del creato, perché siano non cassonetti puzzolenti ma “mangiatoie luminose”…

UN GRAVE LUTTO HA COLPITO LE COMUNITÀ DELLA VAL DOLO. Nell’incidente automobilistico, avvenuto ieri 27 dicembre in Madagascar, è deceduto don Didier Razafinzatovo, fratello della carità, da alcuni anni collaboratore delle parrocchie dell'alta Val Dolo dove era molto conosciuto e stimato. Si trovava nel suo paese, in viaggio di ritorno da un santuario quando il pulmino è uscito di strada.

 ll messaggio dell'Arcivescovo Giacomo Morandi, per i missionari malgasci Carissimi fratelli e sorelle, in quest'ora di dolore e grande prova sono tante le domande e gli interrogativi che affollano il nostro cuore, soprattutto in questo tempo dell'ottava del Natale caratterizzato da gioia e letizia. Tuttavia proprio il mistero dell'Incarnazione del Figlio di Dio è per noi motivo di speranza per i nostri cari che oggi accompagniamo all'incontro con il Signore. Il Figlio di Dio, infatti, si è fatto carne per assumere su di sé tutta la nostra fragilità e caducità e grazie a questa sua discesa nella nostra umanità sofferente si è aperta per noi una strada per la Gerusalemme celeste. Invochiamo per questi nostri fratelli e sorelle la misericordia del Signore e chiediamo a Lui di accoglierli in paradiso per la grandezza della sua bontà. Ringrazio il Signore per il dono di Padre Didier che ho avuto occasione di conoscere personalmente nel mio viaggio pastorale nella missione in Albania lo scorso settembre. La sua è stata una presenza discreta e vivace e mi ha aiutato a conoscere il cuore malgascio della famiglia delle Case della Carità. Ringrazio inoltre il Signore per averci donato il dott. Martin e sua moglie, la dott. Nivo, perché attraverso la loro premura e attenzione hanno aiutato l'ospedale di Ampasimanjeva a crescere nella cura delle persone e nell'aiuto concreto e generoso a tanti bisognosi. Ho conosciuto il dott. Martin nel mese di novembre per la presentazione del progetto "Ero Malato" e ho intravisto in lui il grande desiderio di incrementare e sviluppare la sanità malgascia per il bene di tutto il paese. Infine, ringrazio e prego il Signore per le due nostre care sorelle Justine e Marie Louise, che con la loro vocazione hanno scelto di servire e amare gli ultimi nella consapevolezza di amare e servire Cristo stesso. Esprimo tutto il mio affetto e la mia vicinanza ai parenti dei nostri cari defunti, alla famiglia delle Case della Carità, ai missionari malgasci e tutti coloro che sono oggi nel pianto e nel dolore. La mia preghiera è per voi e per suor Marie Odette e i novizi Fidson ed Herschel che sono ricoverati in gravi condizioni e per suor Hary Berthine. Vi assicuro la mia preghiera e benedizione, chiedendo per tutti noi il dono della consolazione e della fiduciosa consegna alla volontà del Padre.  Giacomo Morandi 

Offerte ricevute: Rossi Ornella per la chiesa. Anonima offerente per la parrocchia. Cornioli Fabio per l’asilo. In memoria di Padre Gianfranco Meglioli i nipoti per la chiesa. In memoria di Leuratti Giorgio i famigliari per la Caritas di Unità Pastorale. A tutti Grazie!