Home Cronaca Reggio e Appennino si stringono nell’ultimo saluto a Stefano Tacchio

Reggio e Appennino si stringono nell’ultimo saluto a Stefano Tacchio

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Nessun grido dal megafono ma, silenziose, voleranno le ceneri di Stefano Tacchio sul Crostolo. È venuto a mancare, infatti, uno degli attivisti ambientalisti e pacifisti più fervidi di tutto il nostro territorio. Sono tante le battaglie gridate ad alta voce da Stefano, ma ora è calato il silenzio che si riverbera, però, nell’ascolto di chi ha combattuto al suo fianco.
Tacchio ha chiesto esplicitamente che le sue ceneri venissero disperse nel nostro Torrente, un connubio simbolico tra la sua amata natura e la sua comunità: in vita si è battuto per anni per la nostra provincia.
Negli anni si è impegnato in numerose proteste, a partire da quelle contro gli esperimenti nucleari francesi nel Pacifico come esponente di Greenpeace fino alle recenti manifestazioni contro l’impianto biogas nell’area di Prato-Gavassa, passando attraverso la lunga battaglia contro le discariche e l’inceneritore che Iren aveva pianificato di costruire nella stessa area o la lunga lotta in Appennino contro la costruzione della Discarica Iren di Poiatica di Carpineti.
Per tutti i cari, gli amici e coloro che vorranno partecipare alla dispersione delle sue ceneri nel Torrente Crostolo, l’appuntamento è per sabato 18 febbraio alle ore 10.30 presso la sede delle “Onoranze Funebri Reverberi” in via Terezin, 23 a Reggio Emilia.

“Un rivoluzionario ante litteram per l'ambiente e per i diritti, di quelli che si leggono nei romanzi ottocenteschi pensando che ormai non ne esistano più di così definiti e ammirevoli. Stefano, invece, esisteva: la montagna gli deve tanto - lo ricordano i Comitati Ecologicamente e Fermare la Discarica -. Stefano non era solo un ambientalista, era una persona di eccezionale umanità, intelligenza, forza, indipendenza mentale da ogni gancio ideologico, di fazione, di interesse.
Lui vedeva le battaglie giuste, ne percepiva il senso e ci si buttava in mezzo.
E così è stato con noi senza perdersi una manifestazione, un convegno, un evento, dall’esperienza con il comitato Ecologicamente contro la centrale di Fora di Cavola a quella per la chiusura della discarica di Poiatica al fianco del Comitato Fermare la Discarica.
In noi ha lasciato un segno, uno di quelli che solo chi non si risparmia nella vita può lasciare.

“Un pacifista, amante dell’ambiente e un caro amico – raccontano l’Associazione Ambiente e Salute di Correggio e San Martino in Rio e il Coordinamento Provinciale Comitati Ambiente e Salute di Reggio Emilia -. Abbiamo condiviso insieme, negli anni, qualche battaglia in difesa dei valori comuni: lui, invece, le ha combattute tutte. In particolare, la battaglia sostenuta dalla comunità di Gavassa e dalle Associazione ambientaliste contro le discariche e l’inceneritore che Iren voleva costruire è anche, in buona parte, merito suo”.

"Diversamente da come aveva vissuto il suo impegno ambientalista ed ecologista che lo vedeva spesso e volentieri in prima fila con il megafono in mano, a farsi sentire da tutti, Stefano ora è andato in silenzio – scrivono le associazioni -. Abbiamo condiviso tante lotte e siamo grati per la totale disponibilità e l’impegno che ha profuso in tutti questi anni. Ciao Stefano, grazie”.