Home Cronaca Avis Baiso, un fiume rosso di donazioni

Avis Baiso, un fiume rosso di donazioni

594
1

Il 2022 per Avis Baiso è stato un anno di grande soddisfazione  che, prima in provincia, è riuscita ad incrementare le donazioni, rispetto all'anno 2021, di ben 22.86%, passando dalle 245 donazioni del 2021 alle 301 del 2022.

I soci iscritti ad Avis Baiso sono 165, 37 dei quali si sono iscritti proprio nel 2022. I donatori uomini sono 81 e le donne 56, che hanno versato, è il caso di dirlo, il proprio sangue con 104 donazioni di intero, 196 di plasma e 1 piastrina.

Lorenzo Montecchi, presidente di Avis Baiso, commenta il brillante risultato "Avis Baiso è un piccolo gruppo ed arrivare a 300 donazioni è stato per noi un traguardo del quale siamo davvero molto contenti".

Avis Baiso, in particolare, si è fatta promotrice della donazione di plasma, che richiede una procedura più articolata, con separazione del sangue prelevato e reinfusione di globuli rossi. Il processo di plasmaferesi è più lungo di quello della donazione di sangue, ma è una procedura fondamentale per la produzione dei cosiddetti farmaci plasmaderivati. Il plasma "intero", inoltre, può essere somministrato ai pazienti affetti da particolari patologie.

Prosegue Montecchi: "Il risultato dello scorso anno sarà difficilmente replicabile, anche per la decisione di chiudere il punto prelievi di Scandiano il sabato, cosa che penalizza molti donatori. Ma Avis Baiso non demorde e cerca di coccolare i propri iscritti, assistendoli nelle operazioni di prenotazione e, soprattutto, cercando di creare un vero gruppo, con iniziative dedicate a loro."

"Cosa alla quale teniamo molto - conclude il presidente Avis Baiso - sono le iniziative finalizzate ad acquisti concreti per la comunità e per i donatori, come il Memorial Semplicemente Pelé o la Magnalonga, che ci hanno permesso di contribuire all'acquisto di un Dae installato a Borgo Visignolo di Baiso e all'acquisto, nel 2021, di una poltrona destinata alle donazioni, regalata al centro trasfusionale di Scandiano. Cerchiamo infine di sensibilizzare i più giovani, anche con una specifica progettualità nelle scuole primarie, perché i bambini di oggi saranno i donatori di domani".

 

1 COMMENT