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Il Casarola trasformato in ‘parco giochi delle motoslitte’

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Il Casarola sembra sia diventato, in questi giorni, il ‘parco giochi delle motoslitte’.

“Da un paio d’anni – denuncia L.C - si sono viste tracce di motoslitta sotto il Casarola, nei boschi tra il bivacco del Rio pascolo e la strada dello Scalucchia e in qualche radura in zona Buca del moro. Essendo zone dove non passa (quasi) nessuno, non ci si è mai dato peso, anzi se capitava di salire o scendere per di là quando non c’era neve per pellare da Succiso nuovo, la traccia poteva pure fare comodo. Stavolta però il motoslittaro l’ ha fatta fuori dal vaso, andando a divertirsi sui pendii a lato del vallone di Rio pascolo, dove passa la via normale; e non contento si è pure spinto sullo spallone del Casarola, che si presentava letteralmente arato”.

La denuncia diventa social con l'auspico che si intervenga al più presto e viene specificato che è stato segnalato anche ai carabinieri forestali del Parco.

Al di là che questo lavoro sia stato fatto da uno, o tanti, "resta il fatto che a me, e credo a molti altri, ha dato piuttosto fastidio faticare più di un’ora in salita per arrivare in un luogo che dovrebbe presentarsi immacolato o al più tracciato da passaggi di sci ciaspole, e altro. Tra l’altro molte ellissi erano su pendii sottovento e il fenomeno ha curvato proprio sotto la cornice”.

“In altri punti con poca neve – aggiunge - ha raschiato l’erba e le piante sotto la neve. Ricordo che ci troviamo in un parco nazionale, d’estate non si può salire con la moto o jeep, e certe zone sarebbero pure interdette agli escursionisti a piedi. Oggi all’Alpe c’erano diversi scialpinisti scesi da Veneto e Lombardia, addirittura da Belluno, in cerca di neve fresca,  non proprio un bel biglietto da visita i pendii (pure quelli polverosi) arati dalla motoslitta. Chissà se qualcuno era pure su mentre girava, sentendo tutto il rumore e il puzzo del motore”.

6 COMMENTS

  1. Effettivamente c’ è questa tendenza.
    Anche ad Ospitaletto sulle ex
    piste da sci ora dismesse già due anni fa ma soprattutto quest’ inverno c’ erano molte tracce di motoslitte.
    Inoltre si sono spinti fin oltre il passo della Comunella andando ad ” arare ” le mirtillaie presenti fin sopra il monte di Sillano.
    Trattandosi di zona Parco tali attività sono vietate se non autorizzate con apposito permesso del Parco.
    La bellezza per noi scialpinisti è poter godere di un pendio immacolato, di certo le motoslitte non sono necessarie.
    Mi auguro che i Carabinieri Forestali dato che sono stati avvertiti controllino ed evitino che qualcuno, solo per il gusto di fare un giro in motoslitta scorrazzi a suo piacimento dove sarebbe vietato e quindi da evitare.
    Saluti

    Vittorio Bigoi

    • Firma - Vittorio Bigoi
  2. Alcuni anni fa avevo riscontrato una analoga situazione sul monte Cipolla tra Bargetana e lama lite. Penso che con le moderne tecnologie sarebbe possibile monitorare le zone più pregiate del parco e reprimere i trasgressori che in tutte le stagioni violano i divieti con mezzi motorizzati. Occorrerebbe semplicemente la volontà da parte della direzione del parco che a quanto pare manca. Rammento che il presidente Giovannelli, diversi anni fa, commentando sulla stampa locale la vadalizzazione delle sbarre che un tempo impedivano l’accesso alle principali aree del parco disse che “stavano studiando nuovi e moderne modalità di controllo”. Evidentemente sta ancora studiando.

    Giuliano

    • Firma - Giuliano
  3. Basta regolamentare visto che questi motoslittai spesso e volentieri prestano soccorso agli sprovveduti che si perdono o si infortunano sui crinali , amo il vostro territorio lo vivo in diverse manifestazioni sia in estate e in inverno penso che ci sia spazio x tutti e arrivo dalla Lombardia a confine con la svizzra

    Icewolf

    • Firma - Icewolf
  4. In risposta a Mario.
    Non mi permetto e non è davvero mia intenzione denigrare nessuno.
    Le motoslitte in inverno però quelle del Soccorso Alpino, sono molto utili e necessarie.
    Credo che si potrebbe magari ” regolamentare ” in certe strade forestali la possibilità di utilizzo delle motoslitte private.
    Vado addirittura oltre.
    Da Monteorsaro o da Montecagno per le strade forestali, come da Garfagno si potrebbero utilizzare le stesse strade forestali per percorrerle in motoslitta.
    Ma nel ns appennino ci sono tantissime strade forestali che si prestano ad essere percorse in motoslitta.
    In tal modo e facendo promozione si potrebbe addirittura incentivare quel tipo di turismo, perché no.
    Però non è concepibile che con le motoslitte vengano ” arate ” le mirtillaie o i prati in altura.
    A questo mi riferivo.
    Saluti

    Vittorio Bigoi

    • Firma - Vittorio Bigoi
  5. Sono l’autore dell’articolo condiviso. Da chiarimenti con persone del luogo è saltato fuori che le tracce sono state lasciate da gente arrivata da lontano che evidentemente non conoscevano la zona i suoi pericoli e si sono lasciate troppo prendere la mano. Purtroppo non bisogna mai dare nulla per scontato e cercare il colpevole più vicino di fronte a un fatto come questo… chi già gira in zona con le motoslitte cerca di farlo poco e con buon senso, in zone poco frequentate e in giornate di bassa affluenza, non come è stato fatto in questo caso. Si tratta di persone che in passato sono andate ad aiutare con il loro mezzo e a loro spesse chi aveva bisogno in montagna e hanno le nostre stesse passioni. Anche a loro come a noi ha dato fastidio questo gesto irrispettoso verso l’Alpe di Succiso, e al fastidio si è aggiunta la rabbia nel sentirsi accusati di qualcosa che non hanno fatto. Dunque mi scuso per i commenti offensivi suscitati dal mio post inutilmente polemico e per avere pensato che chi vive sotto queste montagne non le rispetti allo stesso modo di noi che ci arriviamo da più lontano.