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CCIAA Reggio Emilia, vendite a dettaglio: imprese in affanno

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I prodotti alimentari hanno fatto segnare un +2,3%, mentre il commercio al dettaglio di beni non alimentari ha subito una battuta d’arresto, con una leggera flessione delle vendite (-0,4%).

Questo quanto emerge dall'indagine congiunturale sulle vendite al dettaglio che evidenzia, per il quarto trimestre 2022, un incremento complessivo dell’1,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Meglio sono andate le cose per ipermercati, supermercati e grandi magazzini, che hanno messo a segno un incremento del 7,4%.

Le analisi dell’Ufficio studi della Camera di Commercio riferito alle previsioni per il futuro evidenziano, però, un prevalente orientamento al pessimismo da parte delle imprese reggiane del settore.

Per il trimestre gennaio-marzo 2023, infatti, solo 12 aziende su 100 prevedono un aumento delle vendite, mentre il 25% degli esercizi intravvede un calo e la quota restante è orientata alla stabilità.

La frenata temuta dai commercianti riguarda soprattutto i prodotti non alimentari (il calo delle vendite è ipotizzato dal 27% degli esercizi al dettaglio, mentre solo il 9% prevede un aumento), ma anche nel comparto alimentare l’orientamento è negativo, con il 22% di imprese che prevede un calo e il 12% che parla di un aumento.

Un po’ meno evidente, ma pur sempre ben presente, la preoccupazione espressa da ipermercati, supermercati e grandi magazzini; anche qui, al netto di un 61% orientato alla stabilità, le imprese che prevedono cali delle vendite (21%) prevalgono su quelle che parlano di aumenti (18%).