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Indagine sulla presenza di mafia nel comune di Casina

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Stefano Costi

Ieri pomeriggio, 31 marzo, la comunità di Casina è stata scossa da una notizia inaspettata. Il prefetto Iolanda Rolli ha annunciato la nomina di una commissione di indagine per verificare la presenza di tentativi di infiltrazione o legami con la criminalità organizzata all'interno dell'amministrazione comunale.

I commissari avranno tre mesi per analizzare attentamente gli atti e i provvedimenti adottati dall'amministrazione negli ultimi anni al fine di individuare eventuali incongruenze o segnali di infiltrazioni criminali. Il provvedimento prefettizio è stato emesso in seguito alla mancata iscrizione nella white list dell'azienda Manfreda Costruzioni, di proprietà dell'ex assessore ai lavori pubblici Tommaso Manfreda.

Tommaso Manfreda

Il caso di Manfreda aveva fatto scalpore già in passato, quando aveva deciso di rimettere le deleghe al sindaco Stefano Costi, rimanendo consigliere, e successivamente di dimettersi da questo ruolo. Inoltre, aveva richiesto la sospensione dell'efficacia del rigetto dell'iscrizione alla white list e dei Protocolli di legalità firmati dalla Prefettura e dai Comuni della provincia, richiesta respinta dal Tar di Parma, che aveva parlato di "pluralità e gravità degli elementi richiamati nell'interdittiva, e rischio non marginale di infiltrazione mafiosa nell'impresa".

Il provvedimento prefettizio potrebbe portare allo scioglimento del Comune e a un periodo di commissariamento, come accaduto a Brescello. Tuttavia, il sindaco di Casina, Stefano Costi, ha dichiarato di essere pienamente a disposizione della commissione e di non avere nulla da nascondere. Ha inoltre espresso la propria fiducia nell'operato dei commissari e nella risoluzione positiva della situazione.

1 COMMENT

  1. Appoggio totalmente la lotta alle Mafie e ad ogni genere di criminalità, cancro da estirpare quanto prima. In questo caso L’opera dell’ex prefetto mi lascia perplesso, avrà sì colpito chi meritava ma lei e i suoi collaboratori hanno lasciato sul campo anche tanta gente onesta che si sveglia alle 5 di mattina e lavorava duramente fino a sera tardi, che ora hanno un tatuato a fuoco un marchio a tempo indeterminato per colpe che non hanno, se non avere parenti discutibili con cui non hanno mai avuto e voluto aver a che fare. Fortunatamente ora l’ex prefetto è alle dipendenze di Inps, ma il nuovo è comunque un’incognita. Per chi non è del settore sappiate che stiamo ancor di più consegnando la manovalanza a persone straniere con tutto il rispetto per chi lavora duramente e con impegno, che non hanno ovviamente parentele “ingombranti” a meno che, complice cupido, coronino il sogno d’amore con una metà che si porta il fardello di una parentela complicata, anche se alla lontana. Ma al cuor non si comanda, fino a quando non chiama la questura…

    Max Giberti

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