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Produzione industriale reggiana in aumento: in difficoltà la ceramica

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La produzione industriale reggiana nel primo trimestre di quest’anno è aumentata: +1,5% sui volumi e +4,6% sul fatturato; in difficoltà la ceramica, che ha segnato un -3,1% sul fatturato nonostante un +0,8% sui volumi.

Le analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio sui risultati dell’indagine congiunturale del sistema camerale, evidenziano questo andamento asimmetrico - ribaltando i fattori – anche per il comparto alimentare, che ha fatto segnare un +0,2% del fatturato a fronte di una produzione diminuita del 2,6%.

Più lineare, invece, l’andamento, dell’industria metalmeccanica, con un + 2,9% in volume e + 7,3% sul valore, così come per il tessile-abbigliamento, che ha segnato un +6,6% sul fatturato e un +4,2% sui volumi produttivi.

Ad incidere sui negativi risultati della ceramica sono stati, soprattutto, i mercati esteri, con una caduta del fatturato dell’11,7%; un risultato negativo che ha riguardato anche l’agroalimentare       (-6,2%), abbassando un bilancio complessivo delle esportazioni che fa segnare una buona espansione, con un +9,7% legato ai rilevanti risultati conseguiti dalla metalmeccanica e dall’industria elettronica (entrambe con +15,2%), dal tessile-abbigliamento (+12,2%) e dall’industria delle materie plastiche, che con un +20,5% sui mercati internazionali ha parzialmente limitato i danni causati dalla caduta di quello interno, chiudendo il trimestre con un -2,2% sul fatturato complessivo.

Del buon flusso verso l’estero hanno beneficiato soprattutto le imprese con un numero di

dipendenti compreso tra 10 e 49, con un incremento del fatturato del 18,9%, mentre hanno segnato un +6,1% quelle con oltre 50 dipendenti e si sono fermate a +0,5% quelle di minori dimensioni.

Anche sul versante produttivo la maggiore crescita dei volumi ha riguardato le aziende con 10-49 dipendenti (+2,8%), seguite da quelle che hanno da 1 a 9 dipendenti (+2,5%), mentre quelle con oltre 50 dipendenti hanno mostrato un incremento limitato allo 0,2%, rispetto allo stesso trimestre del 2022, attestandosi però al primo posto in termini di aumento del fatturato (+5,5%).

Relativamente alle previsioni per il trimestre in corso (aprile-giugno), le aziende più orientate all’ottimismo sulla crescita sono quelle dell’industria elettrica ed elettronica (il 38% prevede aumenti degli ordinativi e il 43% anche sul fatturato), mentre assai più critica rimane la situazione per l’industria ceramica, con le aziende che nel 21% dei casi prevedono una diminuzione degli ordinativi  e solo il 3% ipotizza aumenti, mentre il 76% è orientato alla stabilità.